mercoledì 15 settembre 2010

UN VILLAGGIO LIGURE NELL'ALTO ADRIATICO


Ritengo che il progetto di Portopiccolo di Sistiana così come viene pubblicizzato nel sito della società proprietaria meriti una breve riflessione. Si tratta, infatti, di una soluzione progettuale e paesaggistica del tutto nuova rispetto al contesto degli insediamenti di costa che si sono sviluppati in questo settore del mediterraneo. Il porto di Sistiana non è mai stato molto insediato, tantomeno la zona della cava limitrofa. Esposizione e sicurezza da sempre avevano consolidato un insediamento alto e un porticciolo di servizio a livello del mare. Questa soluzione che l’immobiliare sta già promuovendo e vendendo ha una logica antistorica rispetto ai luoghi. Anziché essere un luogo poco insediato si propone un villaggio turistico densissimo e che sembra cancellare ogni segno della stratificazione di segni ed esperienze passate. Persino i profili del bordo della cava vengono profondamente modificati prevedendo nuovi scavi con la scusa di addolcirli. Tutto viene spalmato con un falso villaggio di pescatori che sembra uscito dalle cartoline della Liguria o della costiera tirrenica e che per nulla assomiglia agli insediamenti portuali della Croazia o della riviera adriatica.
L’esasperato riferimento a una architettura popolare inventata e omologata avvicina molto questo villaggio all’esperienza del “tipico” finto degli Outlet sparsi lungo la penisola. Il progetto si propone di costruire un ambiente artificiale capace di toccare le sensazioni di una italianità o mediterraneità che denuncia immediatamente la sua falsità dall’eccezionalità dell’episodio.
Portopiccolo vuole essere la sintesi di un “sapore” italiano antiregionale e globalizzato. Una idea di Italia e di paesaggio italiano che possa essere facilmente compresa da un austriaco, come da un cinese. Si costruisce così, molto sapientemente, un pasticcio architettonico che si spalma lungo i ripidi versanti della baia con soluzioni architettoniche sempre meno definite mano a mano che ci si allontana dall’acqua. Il ricorso agli elementi di un catalogo formale molto POP (piazza, calle, fondamenta, ecc...) contribuisce a cogliere l’attenzione del compratore. Quella di Portopiccolo è una iniziativa molto vicina a quelle del New Urbanism americano e usa le stesse strategie comunicative proponendo ambienti più tipici del tipico, un borgo di pescatori che potrebbe stare a Gardaland, un iperluogo avulso dal contesto e dalla cultura locale… per scelta motivata e perseguita con fredda determinazione.
Sarà bene tenere d'occhio questa iniziativa... anche perché emerge molto curata l'immagine dell'acqua e del rapporto tra l'edificato e la stessa, mentre nulla si sa di come si muoveranno le auto, del loro impatto sul porto vecchio di Sistiana e sulla strada litoranea.

2 commenti:

  1. .... e allora, fatte salve le considerazioni di tipo ambientale, dal punto di vista architettonico e paesaggistico non era meglio il progetto di Renzo Piano? almeno era architettura moderna di buona qualità. El tacon peggio del buso, ci si è svenati nelle polemiche su Sistiana per poi perdere comunque la battaglia trovandosi fra le mani un progetto ben peggiore del primo. Chi ha il coraggio, tra gli intransigenti ambientalisti doc, di ammettere sommessamente ciò?

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  2. Infatti !!! Inizialmente il progetto prevedeva proprio lo stile istroveneto, "ora" invocato dall'articolista, ovvero come tutte le località nel resto del golfo sia a est che ovest di Sistiana (dalmazia, istria, grado, marano, caorle) ma proprio gli ambientalisti tutti in coro si sono scagliati contro come iene dicendo che era un finto. Su internet ci sono ancora le pagine di allora, googlate e leggetevele. La proprietà ha allora variato lo stile, tanto per far vedere che seguiva le opinioni degli ambientalisti. E ora viene costruito così. Bravi bravi.
    Abbiamo corso il rischio che per seguirvi si progettassero case al mare senza finestre in stile carsico cavernicolo tipo Flintstones, ma almeno quello è scampato...

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