lunedì 27 settembre 2010

ORRIDI "DANTESCHI" E INFRASTRUTTURE MODERNE



Foto di Walter Coletto


Domenica 3 ottobre 2010


Orridi "danteschi" e infrastrutture moderne: la forra del Cellina



Ritrovo: ore 9,00 presso la chiesa di San Rocco (cimitero) a Montereale Valcellina


Malattia della Vallata, all’inizio del ‘900, nell’eco dei miti risorgimentali e patriottici, voleva ricordare una presunta visita di Dante alla Valcellina. La vallata veniva descritta come un luogo segnato da problemi di natura geografica che si ripercuotevano pesantemente nella vita degli abitanti. La costruzione della nuova strada voluta per attrezzare la centrale idroelettrica che avrebbe illuminato Venezia divenne l’occasione in molta letteratura per contrapporre la naturale irruenza del contrasto tra rocce e acque con le capacità tecniche di controllo dell’uomo sull’ambiente.
L'escursione partendo da Montereale ci permetterà di percorrere il vertice della dorsale che serra il Cellina in una valle che per secoli non fu solcata dai viaggiatori. Le vedute permetteranno di cogliere l'ambiente alpino della forra ma anche la grande pianura ghiaiosa costruita dall'irruento fiume in migliaia di anni.
Testi di riferimento: Francesco Dall’Ongaro, Gita nelle Alpi Giulie, in "La Favilla", A.V, n.14, 5 aprile 1840; Giuseppe Malattia della Vallata, Villotte friulane moderne, Maniago, La Tipografica, 1923; Rosanna Paroni Bertoja, Sclis de soréle, Montereale Valcellina, Menocchio, 1999; Antonio De Biasio, Cla(p)s contro la not, Montereale Valcellina, Menocchio, 1998.

I testi
Tentare una selezione dei testi che in qualche modo esprimono il senso dei luoghi che attraverseremo con questa escursione è stata una operazione difficile che ha ridotto a quattro i testi dopo diversi vagli. Alla fine abbiamo scelto la poco nota descrizione di una escursione alpina a Montereale svolta da Francesco Dall’Ongaro, allora giornalista a Trieste, sulle montagne che solo quaranta anni dopo saranno definitivamente chiamate Prealpi Carniche. L’escursione geografica di un forestiero in gita riesce a cogliere molti degli aspetti dell’insediamento che si colloca proprio lungo la linea che divide gli antichi depositi fluviali dalla erta ripa montana.
I testi "barzani" di Malattia della Vallata colgono due diversi miti vallivi: quello dell’antica distruzione di Cellis letta come una faticosa lotta tra l’uomo e la natura che è un ambiente per nulla ospitale, e la strada moderna che come un coltello penetra la montagna portandovi la modernità.
Abbiamo poi scelto le poesie di due contemporanei scrittori di Montereale, Antonio De Biasio e Rosanna Paroni Bertoja che hanno colto con una calcolata sintesi il senso del rapporto tra il versante e la pianura e la socialità di un’acqua domestica e ormai rapita dalle moderne opere di presa della diga.

L’escursione
Partiremo dalla chiesa del cimitero di Montereale e percorreremo le pendici del Monte Castello costeggiando le mura della vecchia "braida" fino a incrociare il nuovo sentiero CAI 996 che in 15 minuti ci condurrà al Pozzo "Cossettini". Si tratta di un sito, presumibilmente del ‘700, recuperato nell’ambito dei lavori eseguiti recentemente sui sentieri del Comune di Montereale.
Salendo dolcemente avremo già modo di volgere lo sguardo verso il Cellina per avere una panoramica complessiva degli interventi eseguiti per la costruzione della diga di Ravedis.
Dopo circa 30 minuti termina la salita (quota 600) in corrispondenza della Val de la Roja (foiba della Vals Corona) dove sosteremo al ritorno. Proseguiremo per altri 20 minuti sempre costeggiando il Cellina e senza variazioni di quota per poi lasciare il sentiero CAI e scendere fino a raggiungere la vecchia strada della Valcellina (località Nale) che percorreremo per circa 1 km. fino a giungere alla Riserva Naturale della Forra del Cellina
Prima della risalita in località Siviledo troveremo l’omonima sorgente.
La risalita (sentiero CAI 996) di circa 300 mt. di quota avviene lungo il confine della Riserva Naturale. Il sentiero prosegue quindi senza sostanziali variazioni di quota fino al rientro in Val de la Roja . Avremo modo di godere di continui squarci panoramici tra la vegetazione sul torrente/lago sottostante. Fino a qui è previsto un tempo complessivo di circa 4 ore.
Dopo la sosta per il pranzo al sacco rientreremo in paese percorrendo un sentiero diverso da quello dell’andata che ci condurrà fino alla località di Grizzo e quindi al rientro.
per chi fa più fatica sarà possibile evitare di scendere sulla vecchia strada e rimanere in quota;
lasceremo una o più auto in Val de la Roja e a Grizzo per eventuali difficoltà al ritorno;

Per partecipare
Per arrivare al punto del ritrovo raggiungete l’abitato di Montereale Valcellina e arrivando da sud attraversate tutto il paese lungo la vecchia strada che conduce a Maniago attraversando il ponte sul Cellina in fronte alla nuova diga di Ravedis. Il cimitero e la chiesa sono posti proprio poco prima del ponte a destra.
L’escursione prevede una camminata lenta che si snoderà lungo sentieri accidentati.
In alcuni tratti il sentiero segnato può aver subito delle erosioni o dei dissesti, quindi l’escursione è consigliata a escursionisti non alle prime esperienze.
E’ indispensabile un abbigliamento da escursione con zaino, scarponi da montagna (no scarpe da ginnastica), impermeabile, ecc.
Pranzo al sacco.
Numero massimo di adesioni: trenta con prenotazione obbligatoria


Per informazioni e prenotazioni:
Moreno Baccichet: 043476381, oppure 3408645094, bccmrn@unife.it
Legambiente del Friuli Venezia Giulia: 0432 295483, info@legambiente.fvg.it,
Informazioni aggiornate saranno inserite nel sito dell’associazione: http://www.legambientefvg.it/

Nessun commento:

Posta un commento