domenica 28 settembre 2003

Da Caneva a Polcenigo

Domenica 28 settembre 2003
Programma completo dell’escursione

Da Caneva - Polcenigo



Il castello di Caneva
Il castello di Caneva tra il 1995 e il 1998 fu scavato dagli archeologi nel settore del mastio e permise di verificare il dato storico che voleva che il castello fosse stato fondato dal Patriarca di Aquileia all'inizio del XII sec..
Nel settore centrale del castello di abitanza, cioè retto da una consorteria di "abitatores", furono trovati i resti di una necropoli altomedievale composta da uan ventina di sepolture. Si trattava di un villaggio probabilmente non fortificato, ma posto in un luogo facilmente difendibile.
La costruzione del castello va invece messa in relazione alla fondazione del porto fluviale di Sacile. Caneva, castello del patriarca, come la città del Livenza, difendeva la strada commerciale che saliva al Cansiglio per poi dirigersi verso i territori tedeschi.
Il castello cingeva un settore fittamente insediato, con case, botteghe, strade, ecc. Insomma un ambiente quasi urbano e cittadino ancora percepibile nel sistema dei terrazzamenti,
Visiteremo il mastio incamiciato del XII sec. e la "caneva" patriarcale del XIII sec. per poi visitare il fossato e i sistemi di difesa del castello.



Pianta del castello (1999)
Il sito del comune
note storiche


Il castellir di Sarone
Si trattava probabilmente di un abitato protostorico difeso posto su uno sprone che fino a pochi anni fa sormontava l'abitato di Sarone. Noi non riusciremo a visitarlo perché da non molto tempo è stato demolito, senza che nessuno si sognasse di scavarlo, dall'ampliamento di una cava.
Ci limiteremo in questo caso ad osservare il luogo dal contrapposto Col del Fer.

La cortina di Sarone
Scendendo dal colle del castello di Caneva raggiungeremo Sarone, un villaggio che al centro dell'insediamento ospitava una fortificazione rurale, una cortina. Questa probabilmente cingeva la chiesa del borgo e poco alla volta fu demolita perché ormai inutile. Lolo la forma del suolo mantiene quei rilievi che ci permetteranno di comprendere la scelta del sito per costruire la fortificazione.
Un sito di immagini sul piccolo borgo


Il colle di San Martino
Non abbiamo notizie di una fortificazione sorta su questo colle, ma solo di un documento che vietava la costruzione di castelli su questo strategico rilievo. Infatti in famoso patriarca Bertrando il 10 aprile del 1350 affittava ai del Ben di Sacile, una famiglia particolarmente potente, il colle di San Martino e quello del Longone con l'obbligo di non incastellare i due rilievi.

La torre del Livenza
Ai piedi del Longone, lungo il Livenza, la ricerca sui microtoponimi ci ha permesso di identificare il luogo un tempo chiamato "La torre". Il toponimo ricorda senza dubbio la costruzione di un manufatto che doveva difendere la riva del corso d'acqua e che era posto su un mendro ora scomparso. Seppure ora il luogo della torre sia in territorio di Polcenigo un tempo apparteneva alla giurisdizione di Caneva.


Il Col Longone
Come per San Martino anche il Col Longone per un certo periodo fu oggetto del divieto di costruirvi un fortilizio. In compenso su queste terre feudali in epoca moderna sorse una bella e prestigiosa villa. Attraverseremo il colle con l'intento di visitare alcuni piccoli rilievi che potrebbero essere delle tombe a tumolo.
Oggi il colle è conosciuto per l'omonima azienda agricola

Il castellet di Coltura

Ai limiti dell’abitato di Coltura lungo il rugo sassoso che scende dalla scarpata cansigliese abbiamo identificato un terrazzo reso evidente da questo toponimo “spia” che richiama una struttura fortificata. Lo visiteremo insieme.

La cortina di Coltura
Scenderemo dal colle nei pressi del sito dell'insediamento protostorico del Palù del Livenza per poi dirigerci verso Coltura.
L'indagine toponomastica ci conferma la presenza di un secondo fortilizio rurale anche nei pressi dell'abitato di Coltura. Anche questa struttura non presenta grandi permanenze del manufatto militare se non il ricordo di alcune morfologie del suolo che circonda il recinto della chiesa.
Su Coltura


Il castello di Polcenigo
Un documento del 963 testimonia che il castello era di proprietà regale  e che Ottone I lo concedeva al suo vassallo Vescovo di Belluno impegnato a costruirsi uno sbocco al mare acquisendo i diritti sui territori dell'ex municipio romano di Oderzo.
Il Vescovo di Belluno a sua volta concesse il castello a una famiglia di militari che divennero il signori del luogo. Il castello era posto su un colle che controllava la strada pedemontana e quella che collegava Belluno con Oderzo. Il settore sommitale era molto ampio e ospitava un borgo, la chiesa di San Pietro e le residenze dei signori. In seguito (1200) fu costruito il borgo posto al piede del colle e difeso da mura attraversabili solo attraverso due porte cittadine.
Visiteremo la struttura urbanistica della più antica lottizzazione friulana (1200) e saliremo poi al castello che, abbandonato, domina il centro storico. Qui visiteremo i segni delle difese più antiche (X sec.) e quello che resta del grande palazzo che Minuccio di Polcenigo volle edificare nel 1738 recuperando i materiali del castello e dei palazzi distrutti.


http://www.comune.polcenigo.pn.it/il_castello.html