tag:blogger.com,1999:blog-81312460418460370592024-03-06T06:15:57.417+01:00Scarpe & CervelloOSSERVATORIO SUL PAESAGGIO DEL FRIULI VENEZIA GIULIAScarpe & Cervellohttp://www.blogger.com/profile/09559535580732492955noreply@blogger.comBlogger110125tag:blogger.com,1999:blog-8131246041846037059.post-33980724805413504572014-11-18T12:31:00.001+01:002014-11-18T12:40:04.536+01:00Scarpe & Cervello 2014 | Le proprietà collettive nel paesaggio del FVG<br />
<br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhptHfP5B96Kxi2WF-jwypdImdf0eOvv1knoEDNXppMEImeh7r0g1-gt3YnAcRjojj6K8MuqMl68vVXEQ6LMgiaiRcG5EmOua2OKVZ9eC1SZJi67stm4InPHtxwZr0kis0wWZSEJFNdRUI/s1600/foto01.png" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhptHfP5B96Kxi2WF-jwypdImdf0eOvv1knoEDNXppMEImeh7r0g1-gt3YnAcRjojj6K8MuqMl68vVXEQ6LMgiaiRcG5EmOua2OKVZ9eC1SZJi67stm4InPHtxwZr0kis0wWZSEJFNdRUI/s1600/foto01.png" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">La dolina di Slivia</td></tr>
</tbody></table>
<br />
<h2>
Domenica 23 novembre 2014<br />Pratiche d'uso nelle Comunelle del Carso triestino</h2>
<br />
<h3>
Ritrovo ore 9,15<br />presso la ex scuola elementare di Ceroglie, comune di Duino Aurisina</h3>
Nel Carso italiano e sloveno le pratiche d'uso del territorio sono sempre state molto omogenee. I villaggi nucleati vantavano una corona di campi coltivati in modo intensivo, ma vivevano soprattutto di pastorizia e quindi del prodotto di un enorme patrimonio di pascoli. Le società antiche trovavano coesione e un riconoscimento identitario nelle pratiche che i vicini, cioè gli abitanti dei villaggi rurali, mettevano in pratica in modo solidale. Nel comune di Duino Aurisina ogni piccolo villaggio contava su un vasto patrimonio di terre pubbliche. Le borgate di Preprotto, Ternova, Precenico, Slivia,<br />
Visogliano, Medeazza, Ceroglie, Duino, San Pelagio, Aurisina, Malchina, si autoregolavano per garantire a tutti i residenti le stesse opportunità in termini di risorse. Se i terreni privati erano estremamente ridotti, fino alla prima metà dell'800 le terre pubbliche riuscivano a garantire la sopravvivenza alimentare. Trieste era una città che aveva bisogno di continui rifornimenti di latte, formaggio e carne e questo innescò un mercato che portò a uno sfruttamento più che intensivo delle aree del Carso.<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEidPH_FEQX3OjJnWsD46eJUGT-R3hxnqrcGFeMlCpVOizNXcJKuquipxHns8YzuIRThIGVIlN_LE5M37Bgu8hkj4POLTCpMG-hJNfDOm1HpDBifxZXJfPM8Heryny-UGKga5C0SkMRKpZI/s1600/foto02.png" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEidPH_FEQX3OjJnWsD46eJUGT-R3hxnqrcGFeMlCpVOizNXcJKuquipxHns8YzuIRThIGVIlN_LE5M37Bgu8hkj4POLTCpMG-hJNfDOm1HpDBifxZXJfPM8Heryny-UGKga5C0SkMRKpZI/s1600/foto02.png" /></a></div>
<br />
La maggior parte delle terre tenute a landa carsica erano gestite in comune dagli abitanti.<br />
Per questo motivo negli ultimi anni il movimento di rinascita delle antiche tradizioni frazionali<br />
costituitosi nel Skupnost Jus coordinamento di Agrarna Comunelle - Srenje Vicinie sta ponendo attenzione a una ripresa dei diritti d'uso su territori che fino a pochi anni fa erano attribuiti ai comuni. Lentamente le ampie praterie si sono rimboschite e le attività antropiche si sono diradate per concentrarsi quasi esclusivamente sui terreni privati più produttivi. Oggi i vicini delle comunanze hanno rivendicato i loro antichi diritti e con loro la possibilità di recuperare una capacità progettuale sui territori di appartenenza. Ogni piccola frazione ha attivato incontri, idee e progetti sulle proprietà collettive. Al momento le frazioni attive in questa associazione che unisce le esperienze di rivendicazione delle proprietà collettive sono Prebeneg-Prebenico, Dolina, Boljunec-Bagnoli d.R., Ricmanje-S.Giuseppe d.Chiusa, Boršt-S.Antonio in Bosco, Draga-S.Elia, Gročana-Grozzana, Lonjer-Longera, Bazovica-Basovizza, Gropada, Padriče-Padriciano, Trebče-Trebiciano, Bani-Banne, Opčine-Opicina, Prosek-Prosecco, Kontovel-Contovello, Barkovlje-Barcola, Križ-S.Croce, Repen-Monrupino, Nabrežina-Aurisina, Šempolaj-S.Pelagio, Praprot/Trnovca-Prepotto/Ternova, Prečnik-Precenico, Slivno-Slivia,<br />
Vižovlje-Visogliano, Mavhinje-Malchina, Cerovlje-Ceroglie, Medja Vas-Medeazza, Devin-Duino.<br />
<br />
<h3>
Percorso</h3>
Tempo di percorrenza: 7 ore<br />
Grado di difficoltà: nessuno<br />
Come arrivare:<br />
Dovete raggiungere la rotatoria di Sistiana lungo la strada Costiera Monfalcone - Trieste e lì dirigervi verso nord. Superato il cavalcavia dell'autostrada si gira subito a sinistra per passare sotto alla linea ferroviaria. Lasciate il moderno campo sportivo a sinistra e proseguite verso Ceroglie. Dopo circa cinquecento metri a sinistra, in mezzo a un boschetto spontaneo, troverete l'ex scuola ora sede della comunanza.<br />
<br />
<h3>
Motivazioni per la scelta dell’itinerario</h3>
La COMUNANZA - AGRARNA SKUPNOST JUS COMUNELLE - SRENJE VICINIE è<br />
l'organismo che gestisce le terre pubbliche del Carso triestino che poco alla volta stanno ritornando a forme di gestione comunitaria e incontreremo i suoi rappresentanti prima di iniziare l'escursione. Per renderci conto di questa realtà abbiamo deciso di visitare le esperienze che si sono manifestate all'interno del grande e paesaggisticamente composito comune di Duino Aurisina.<br />
Il 20 aprile del 2011 il Consiglio Comunale di Duino Aurisina a unanimità ha trasferito la<br />
proprietà di una serie di terreni a nove Comunelle del proprio territorio.<br />
Aurisina 121 ha, San Pelagio 7 ha, Prepotto Ternova 52 ha, Precenico 2 ha, Slivia 4 ha, Visogliano 66 ha, Medeazza 254 ha, Ceroglie 12 ha, Duino 68 ha, Malchina 2 ha.<br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjUCAmERAYMDLuX-wWbkzHORES8fLeXPt1sAnz3iN8p_5X2GszY-J53Nu5b2HlymJkwbxwOi_ktyHJ2d0QlQLRfXd8R4UQGnKl6yg2hOuSKCU58PLuxza29XSWaMjfkrvoj-9zmCFywp9k/s1600/foto03.png" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjUCAmERAYMDLuX-wWbkzHORES8fLeXPt1sAnz3iN8p_5X2GszY-J53Nu5b2HlymJkwbxwOi_ktyHJ2d0QlQLRfXd8R4UQGnKl6yg2hOuSKCU58PLuxza29XSWaMjfkrvoj-9zmCFywp9k/s1600/foto03.png" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Il terreno tra Ceroglie e Malchina nel catasto ottocentesco</td></tr>
</tbody></table>
In sostanza gli abitanti del territorio che possono esercitare gli antichi diritti d'uso possono provvedere, come qualche secolo fa, alla gestione di questi beni sperando di averne anche un utile. L'occasione di questa escursione è quella di cercare di capire quale era l'originario paesaggio di questa porzione del Carso e di come questo si stia evolvendo verso una complessità ecologica con la quale l'uomo interagisce sempre meno. Diventa importante capire quali attività le comunelle vogliono reintrodurre nel Carso e se queste corrispondano a pratiche tradizionali o producano nuovi e diversi paesaggi. In sostanza un paesaggio moderno influenzato dalle tecniche dell'agricoltura.<br />
Le comunioni famigliari di proprietà collettiva come interagiranno con l'ambiente che si è costituito naturalmente negli ultimi cinquanta anni? Quali pratiche agricole si potranno nuovamente introdurre?<br />
Nei diversi villaggi che toccheremo i “vicini” ci illustreranno le loro strategie, i progetti realizzati e quelli che si aspettano di realizzare con il prossimo Programma di Sviluppo Rurale (2014-2020).<br />
Abbiamo scelto di visitare questo luogo in questa stagione per godere dei colori dell'autunno nel Carso e per poter meglio leggere le aree oggi boscate. Viste però le poche ore di luce la nostra escursione ci permetterà di toccare solo poche località che abbiamo scelto per la loro complessità paesaggistica e la varietà dei casi.<br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjy2Z2vmK-Utn67ip24imDEI8FYQrwFaT_n9e9S9m1o1lXDIreA3S_mJSi4Z9e2Fn5wfi9FHzZ7q_XsMr7_dShyphenhyphen-vGo1bITsIq9Wygj7LMUc3AS3rZYRXFgrkM8JkTMaC-rp9bHhD-ZmZE/s1600/foto04.png" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjy2Z2vmK-Utn67ip24imDEI8FYQrwFaT_n9e9S9m1o1lXDIreA3S_mJSi4Z9e2Fn5wfi9FHzZ7q_XsMr7_dShyphenhyphen-vGo1bITsIq9Wygj7LMUc3AS3rZYRXFgrkM8JkTMaC-rp9bHhD-ZmZE/s1600/foto04.png" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Il castelliere protostorico di Slivia</td></tr>
</tbody></table>
<h3>
Descrizione dell’itinerario</h3>
Il ritrovo è previsto a Ceroglie di Duino Aurisina dove saremmo accolti dalle Comunelle del Carso presso la loro sede locale ricavata nella vecchia scuola elementare. Da qui raggiungeremo il paese costruito come un insediamento lineare al di sopra dei terreni agricoli più fertili. Questi paesaggi, seppure meno strutturati del periodo antico, sono senza dubbio gli spazi che più assomigliano a quelli tradizionali perché il particellare si è sostanzialmente conservato e l'avanzata del bosco è stata rallentata da pratiche di falcio o coltivazione.<br />
Da Ceroglie lungo la vecchia strada oggi asfaltata raggiungeremo la borgata di Malchina dove visiteremo il recupero di uno stagno curato dai vicini.<br />
Da Malchina prenderemo la cosiddetta strada Gemina per raggiungere la suggestiva dolina del villaggio di Slivia dove si è operato al recupero di uno dei sistemi più interessanti di sorgente e stagno del Carso. Attraverseremo poi il villaggio per raggiungere uno dei castellieri preistorici più belli e panoramici di questa regione: il castelliere di Slivia. Da qui la prospettiva su questo settore del Carso è davvero coinvolgente e fa capire bene come anche in epoca protostorica fosse determinante collocare questi centri del popolamento vicino a sicure risorse idriche e alimentari.<br />
Dal castelliere proseguiremo alla volta di San Pelagio percorrendo la storica e panoramica strada che collegava il villaggio a Slivia. Questo itinerario permette di capire le micromorfologie di quest'area dove i terreni più adatti alla coltivazione stanno nelle regioni più basse, ricche e protette e i pascoli nei settori più aridi e alti, oggi per lo più trasformati in boschi.<br />
San Pelagio e Prepotto sono nati ai bordi di un'ampia zona fertile appoderata nel medioevo con lunghi e stretti lotti di terra molto produttiva. L'abitato ancora una volta si poneva al di sopra dei terreni ricchi al limite delle zone tenute a prato alberato e dei pascoli della comunità. Questi ultimi ormai sono diventati un ampio sistema boscato caratterizzato da successioni ecologiche che mirano nei secoli a ricostruire l'antica foresta che aveva preceduto la colonizzazione medievale che ancora oggi si mostra ai nostri<br />
occhi. Uno degli elementi di testimonianza più interessante dell'ambiente slavo del Carso è senza dubbio la forma del villaggio priva dei sistemi di organizzazione pianificata. I borghi sono composti da cellule insediative che sembrano affiancarsi casualmente una all'altra senza costruire spazi pubblici rappresentativi.<br />
Anche i recinti delle chiese e dei cimiteri si accostano a quelli delle abitazioni senza creare delle gerarchie riconoscibili nel trattamento dello spazio pubblico in un ambiente che non ha mai conosciuto l'idea della piazza.<br />
Da Prepotto saliremo il colle boscoso per raggiungere la piccola borgata di Ternova dove dopo la visita alle terre della comunanza finirà la nostra escursione. Qui provvederemo a portare gli autisti al punto di partenza. Chi si vuole fermare a cena con noi presso un vicino agriturismo potrà nel frattempo visitare la mostra dedicata a Max Fabiani, l'architetto di San Daniele del Carso che tra la fine dell'800 e i primi anni del '900 fu uno dei principali interpreti dell'architettura moderna della Mitteleuropa. La mostra si tiene in una straordinaria casa di villeggiatura borghese costruita nel XVIII secolo non a caso lontana<br />
dal villaggio.<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjEQPtoxmw8eIRuZ5S1sVY86h47tmQ5KOltEJXUmbRCq3RRodQkRlyywaxtFDshnF1smMfnzdZrkQeeKNtCWMqZgmy1_0uFaUYjhYtoYmyVANkEoAqwkc5NtE1XOQbFgCy41ZXch7RAx2Y/s1600/foto05.png" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjEQPtoxmw8eIRuZ5S1sVY86h47tmQ5KOltEJXUmbRCq3RRodQkRlyywaxtFDshnF1smMfnzdZrkQeeKNtCWMqZgmy1_0uFaUYjhYtoYmyVANkEoAqwkc5NtE1XOQbFgCy41ZXch7RAx2Y/s1600/foto05.png" /></a></div>
<br />
<h3>
Per partecipare</h3>
La passeggiata si svilupperà lungo stradine campestri e strade asfaltate. Sono sufficienti scarpe da ginnastica o da trek e un abbigliamento “a cipolla”. Lasceremo alcune auto a Ternova e provvederemo poi a riaccompagnare gli autisti a Ceroglie.<br />
L’escursione prevede una camminata lenta di circa sette ore priva di difficoltà.<br />
Chi viene con i figli è pregato di prestare a loro le dovute attenzioni.<br />
Vi raccomandiamo un <b>abbigliamento</b> conforme alla stagione variabile soprattutto in considerazione delle previsioni del tempo.<br />
Per i problemi finanziari dell’associazione le escursioni di Scarpe & Cervello non saranno più gratuite, ma sottoposte a una <b>quota</b> di rimborso spese per compensare i costi organizzativi. I non iscritti pagheranno 5 euro mentre gli iscritti 3. Per i bambini rimane tutto gratuito.<br />
<b>Numero massimo di adesioni</b>: cinquanta con obbligo di <a href="http://cms.legambientefvg.it/agenda/193-pratiche-d-uso-nelle-comunelle-del-carso-triestino/registration.html"><b><span style="color: red;">prenotazione</span></b></a>.<br />
<div style="background-color: #efefef; margin: 0px 0px 0.75em; text-align: justify;">
<div style="margin: 0px 0px 0.75em;">
<div style="margin: 0px 0px 0.75em;">
<span style="font-family: inherit;"><span style="line-height: 16.899999618530273px;"><b>La tessera di Legambiente</b>: per partecipare all'iniziativa non è obbligatorio essere iscritti a Legambiente seppure, per i nostri interessi generali, questa adesione sia caldeggiata.</span><span style="line-height: 16.899999618530273px;">Coloro che infatti sono soci di Legambiente sono coperti da <b>assicurazione</b> sia nel caso procurino un danno a terzi, sia in caso di infortunio.</span><span style="line-height: 16.899999618530273px;">Non sono assicurati i “non Soci” che partecipano alle iniziative e che dovessero infortunarsi, lo sono solo se la responsabilità del loro danno è riconducibile al Circolo o ad un Socio del Circolo stesso.</span><span style="line-height: 16.899999618530273px;">Il <b>pranzo</b> di norma sarà frugale e al sacco. Dove precisato ci sarà la possibilità di accedere a forme di ospitalità locale di qualità fruendo di locali e ristori dotati di un particolare valore aggiunto. Ogni partecipante penserà a sé, ma se qualcuno porta vino e dolci anche per gli altri sarà particolarmente apprezzato.</span></span></div>
<h3>
<span style="background-color: transparent;">Per informazioni e prenotazioni:</span></h3>
</div>
</div>
Moreno Baccichet: 043476381, oppure 3408645094, moreno.baccichet@gmail.com<br />
Legambiente del Friuli Venezia Giulia: 0432 295483, info@legambientefvg.it, in orario d’ufficio (lun-ven 9:00-13:00)<br />
Informazioni aggiornate saranno inserite nel sito dell’associazione: <a href="http://www.legambientefvg.it/">www.legambientefvg.it</a> e<br />
<a href="http://www.scarpecervello.blogspot.it/">www.scarpecervello.blogspot.it</a><br />
<br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi86u7nMCLBwMe99q5HYYREla5WDdGc2KFxY9oTN_9AcXuk5YfRdq2Tv7CwWZW5c5cdrvhEH5Qv_1zGUltQUnfN9-a61Bd3yEALU_49FdFim9tBOkpnjeP8_YphYNK-nzCZfb4sV5sucmI/s1600/foto06.png" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi86u7nMCLBwMe99q5HYYREla5WDdGc2KFxY9oTN_9AcXuk5YfRdq2Tv7CwWZW5c5cdrvhEH5Qv_1zGUltQUnfN9-a61Bd3yEALU_49FdFim9tBOkpnjeP8_YphYNK-nzCZfb4sV5sucmI/s1600/foto06.png" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">I campi un tempo coltivati e sullo sfondo l'abitato di San Pelagio</td></tr>
</tbody></table>
<br />Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8131246041846037059.post-68349388459320649892014-10-16T16:55:00.000+02:002014-10-16T16:55:13.337+02:00Ecomusei, mappe di comunità ed esperienze urbanistiche: verso il nuovo Piano Paesaggistico del FVG<div class="MsoNormal">
Sono passati dieci anni da quando nel 2004, come Legambiente
e Scarpe&cervello, organizzammo una serie di escursioni dedicate
all’ecomuseo appena nato.<u5:p></u5:p></div>
<div class="MsoNormal">
Su questo blog quelle escursioni sono state docuemntate. Oggi il pargoletto è cresciuto e si fa il punto soprattutto su come crescerà.</div>
<div class="MsoNormal">
Vi segnalo questo anniversario e il piccolo convegno
organizzato per parlare delle prospettive future.<u5:p></u5:p></div>
<div class="MsoNormal">
La questione di Paesaggio e mappe di comunità è di estremo interesse proprio oggi che sta per decollare il piano paesaggistico del FVG.</div>
<div class="MsoNormal">
Sarebbe un vero peccato che gli ecomusei esistenti in regione rimanessero alla finestra.</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgMphQMkInOkfe2mXNC-JuZ2CjGHZrb6n9tA0FXxAn-wLo1iTttXZane1BnrgJUIj3XuH-DUSZDajgjKaFBinaX2ltTW4MMtmv5NmGVxnLKZFv4MOPnx7Ajgi2i6z3QkaHf_hyL3o9I-Qts/s1600/invito+ecomuseo.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgMphQMkInOkfe2mXNC-JuZ2CjGHZrb6n9tA0FXxAn-wLo1iTttXZane1BnrgJUIj3XuH-DUSZDajgjKaFBinaX2ltTW4MMtmv5NmGVxnLKZFv4MOPnx7Ajgi2i6z3QkaHf_hyL3o9I-Qts/s1600/invito+ecomuseo.jpg" height="320" width="226" /></a></div>
<span style="font-family: Calibri, sans-serif; font-size: 11pt;">Vi allego il programma dettagliato</span><u5:p></u5:p>Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8131246041846037059.post-15886133510186816872014-06-06T08:34:00.000+02:002014-06-06T09:08:21.384+02:00Fortezza FVG - Seconda giornata del convegno sulle Aree Militari Dismesse<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0.0001pt; text-align: justify;">
<b style="text-align: justify;"><span style="font-size: 12.0pt;">Il 7 giugno vengono evidenziati progetti di riutilizzo:
l'ex caserma che diventa carcere a San Vito al Tagliamento o campo fotovoltaico
a Spilimbergo. </span></b><b><span style="font-size: 12.0pt;">Segui con #fortezzafvg</span></b></div>
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg4WHto7PLNLwDtFU7OIvD06-vgNs5rFFgREyNk0tuGLE3DDrW_qI1agxWKYnLrfqgW-Q9uW3GS3QeLt-nxdmzxR0n4V7ALj4fQXXstPnY0PNa_3bkClOuT7BFsHx0xfw7oE2Mp9rQxhaRO/s1600/ALIM0670.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg4WHto7PLNLwDtFU7OIvD06-vgNs5rFFgREyNk0tuGLE3DDrW_qI1agxWKYnLrfqgW-Q9uW3GS3QeLt-nxdmzxR0n4V7ALj4fQXXstPnY0PNa_3bkClOuT7BFsHx0xfw7oE2Mp9rQxhaRO/s1600/ALIM0670.JPG" height="480" width="640" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Impianto Radio a Budoia</td></tr>
</tbody></table>
<div align="center" class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0.0001pt; text-align: center;">
<b style="text-align: justify;"><span style="font-size: 12.0pt;"></span></b></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0.0001pt; text-align: justify;">
</div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0.0001pt; text-align: justify;">
<span style="font-size: 12.0pt;">Proseguono sabato 7
giugno, a partire dalle 9:30, in Biblioteca civica a Pordenone i lavori del
primo convegno sulle aree militari dismesse nella nostra regione. L'iniziativa di
Legambiente regionale, intitolata "Fortezza FVG", ha l'obiettivo di
sollevare il tema della riconversione di ex caserme, polveriere abbandonate,
bunker, poligoni, aree addestrative che costellano il paesaggio del Friuli
Venezia Giulia. Il tema è di grande importanza e attualità, come ha
sottolineato nella prima giornata del convegno, lo scorso 31 maggio,
l'assessore regionale <b>Maria Grazia
Santoro</b>. «Il Ministero della Difesa ha coinvolto il Friuli Venezia Giulia, assieme
a Puglia e Sardegna, nei lavori della Conferenza sulle servitù militari,
riconoscendo che siamo le regioni più interessate», ha affermato l'assessore, spiegando:
«Poligoni, aree addestrative, polveriere, sono aree di grande valenza
ambientale, rilevanti per la tutela della biodiversità. Pensiamo per esempio ai
Magredi». <o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0.0001pt; text-align: justify;">
<span style="font-size: 12.0pt;">Sempre durante la
prima giornata di convegno, <b>Generale
Caccamo</b> ha evidenziato le criticità relative alla riconversione,
soprattutto di grandi strutture che vengono dismesse e abbandonate prima di
pianificarne un riutilizzo. La fase di transizione per la riconversione di
queste aree ex militari, ha sottolineato Caccamo, potrebbe durare anche
vent'anni. <o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0.0001pt; text-align: justify;">
<span style="font-size: 12.0pt;">La seconda giornata
del convegno ha proprio l'obiettivo di affrontare il tema del recupero, con le
sue criticità. Al mattino vengono illustrate modalità di mappatura delle aree
alla luce del contenimento del consumo di suolo, con l'intervento di <b>Elisabetta Peccol</b>, ricercatrice del
Dipartimento di Scienze Agrarie e Ambientali dell'Università di Udine, e <b>Walter Coletto</b>, che ha realizzato per
Legambiente FVG una mappa partecipata delle aree dismesse in regione, scoprendo
tra l'altro dai cittadini un'area addestrativa inutilizzata da anni nella
campagna pordenonese, di cui si era persa traccia. Sulle opportunità offerte
dalle zone militari come aree dall'alto valore naturalistico, darà il suo
contributo <b>Pierpaolo Zanchetta</b>, del
Servizio regionale per la tutela del paesaggio e biodiversità. <o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0.0001pt; text-align: justify;">
<span style="font-size: 12.0pt;">La seconda parte
della mattinata è dedicata al paesaggio della memoria, alle tracce lasciate
dalla presenza dei militari in Friuli Venezia Giulia. Sulla scia delle suggestioni
lanciate durante la prima giornata del convegno dall'antropologo Gianpaolo Gri,
l'infrastruttura militare della Guerra fredda, come è sempre stato nella
storia, può rappresentare la base di iniziative museali. Il 7 giugno se ne
parlerà con <b>Enos Costantini</b>, <b>Simone Astolfi</b>, responsabile della
piattaforma virtuale vecio.it, il fotografo e studioso della fortificazione
permanente <b>Giancarlo Magris</b>, <b>Diego Clericuzio</b> e <b>Riccardo Costantini</b>, rispettivamente regista e produttore del
documentario sulle aree dismesse a Nordest "Un paese di primule e
caserme". A conclusione della sessione dedicata alla memoria, intervengono
gli architetti <b>Stefano Tessadori</b> e <b>Antonio Zanella</b>.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0.0001pt; text-align: justify;">
<span style="font-size: 12.0pt;">Protagonisti delle
ultime due sessioni del convegno sono amministratori e associazioni locali alle
prese con i problemi di recupero e la gestione dei progetti di riutilizzo.
Della riconversione della Caserma Amadio di Cormons parlerà l'assessore <b>Lucia Toros</b>, il sindaco di Palmanova <b>Francesco Martines</b> illustrerà le
difficoltà nella smilitarizzazione di una città fortezza e l'ex sindaco di
Chiusaforte <b>Luigi Marcon</b> racconterà
come un piccolo comune montano cerca soluzioni per una struttura abbandonata,
grande quanto il paese stesso. Infine Legambiente vuole mettere in evidenza gli
esempi virtuosi di recupero. <b>Renzo
Francesconi</b>, sindaco di Spilimbergo, presenta tre forme di recupero, tra
cui la trasformazione in parco fotovoltaico dell'ex caserma De Gasperi, 17
ettari, con 40.800 moduli per dieci megawatt di potenza complessiva. <b>Eddi Gomboso</b>, ex sindaco di
Mortegliano, spiega come tre aree ex militari oggi ospitano esperienze come
Festintenda, un circolo ippico e un'impresa leader del Made in Italy per la
costruzione di aerei ultraleggeri. Del progetto di housing sociale per
recuperare la caserma Osoppo di Udine parlerà Piero Petrucco, dell'impresa
ICOP, mentre il sindaco di San Vito al Tagliamento <b>Antonio Di Bisceglie</b> racconterà i passaggi che hanno portato alla
decisione di riconvertire la caserma Dall'Armi in un nuovo penitenziario, di
cui la Destra Tagliamento ha necessità da anni. Infine <b>Rudi Lizzi</b>, dell'associazione Landscapes, darà testimonianza di
come le infrastrutture della Guerra Fredda possono offrire opportunità di
riutilizzo anche a fini turistici.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0.0001pt; text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0.0001pt; text-align: justify;">
<span style="font-size: 12.0pt;">Sul canale youtube
di Legambiente FVG è possibile vedere le <b><a href="http://www.youtube.com/playlist?list=PLvz-0rEtT6pT-cRGDZlIhDFW-ezJLQnGC" target="_blank">12 videointerviste</a></b> realizzate da<b> Elisa Cozzarini</b> e <b>Massimo Piva</b> a margine del convegno per illustrare alcuni esempi di
recupero delle aree dismesse in regione.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0.0001pt; text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0.0001pt; text-align: justify;">
<a href="http://goo.gl/qjIsQr" target="_blank"><span style="font-size: 12.0pt;">Accedi al programma completo degli eventi</span></a><span style="font-size: 12.0pt;"></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0.0001pt; text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0.0001pt; text-align: justify;">
<span style="font-size: 12.0pt;">www.legambientefvg.it<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0.0001pt; text-align: justify;">
<span style="font-size: 12.0pt;"><b>#fortezzafvg</b><o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0.0001pt; text-align: justify;">
<span style="font-size: 12.0pt;">info: <a href="mailto:info@legambientefvg.it">info@legambientefvg.it</a></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0.0001pt; text-align: justify;">
<span style="font-size: 12.0pt;">tel: 3472527414<o:p></o:p></span></div>
Unknownnoreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-8131246041846037059.post-51260634741547599552014-05-28T13:19:00.001+02:002014-05-30T09:30:11.531+02:00FORTEZZA FVG<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg_L51biOlWIVaM8or7ricVF1jF7ue-lw_cmTOhY73dosyCKe281yx8G_GqBIFpmSmSGLDTscaNcJSkIBkpb08thz6DtXOrwnbAQrS1VeDycTxwuxXy16mlAqdSHeLpbedXkleY36wwMrQ/s1600/cartellina.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg_L51biOlWIVaM8or7ricVF1jF7ue-lw_cmTOhY73dosyCKe281yx8G_GqBIFpmSmSGLDTscaNcJSkIBkpb08thz6DtXOrwnbAQrS1VeDycTxwuxXy16mlAqdSHeLpbedXkleY36wwMrQ/s1600/cartellina.jpg" height="197" width="640" /></a></div>
<br />
<br />
Legambiente del Friuli Venezia Giulia propone due giornate di convegno sul tema delle opere militari presenti in regione, il prossimo <strong>31 maggio</strong> e <strong>7 giugno</strong> presso la Sala della <a href="http://www.comune.pordenone.it/it/comune/in-comune/strutture/biblioteca">Biblioteca di Pordenone</a> - Piazza XX Settembre.<br />
Obiettivo della prima giornata è tracciare un quadro del fenomeno, di come si è materializzata e poi evoluta la "fortezza FVG", dal punto di vista storico, antropologico e militare, mentre la seconda giornata intende evidenziare prospettive e criticità per il recupero delle aree dismesse.<br />
<h4 style="text-align: center;">
<a href="http://cms.legambientefvg.it/circoli/regionale/910-la-fortezza-fvg.html" target="_blank">Programma e iscrizioni</a></h4>
Una interessante <a href="http://www.ilfattoquotidiano.it/2014/05/24/friuli-venezia-giulia-la-nostra-fortezza-bastiani-in-attesa-di-riconversione/995674/" target="_blank">sintesi del progetto "FortezzaFVG"</a> è stata riportata da Il Fatto Quotidiano insieme al primo dei dieci video prodotti da Legambiente FVG per questa
occasione.Unknownnoreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-8131246041846037059.post-58670033369821105882014-05-21T13:01:00.000+02:002014-05-26T07:32:33.773+02:00Scarpe & Cervello 2014 | La “fortezza” FVG <h2>
Domenica 25 maggio</h2>
<div>
<h2>
La soglia goriziana: a piedi fino a Cormons</h2>
<h3>
Ritrovo ore 9,30 in via Furlani vicino al giardino pubblico a Gorizia</h3>
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgZ-fLVc-yYXMAIn6Zx6iDMOg0DShFqi57zgqCjf-NUvrbCuHk5G1otVy3J81g21jO5gWgXpM7cLz4dPP37ACX6X3Xdu-zZd-k-9tJmyXqgVXhXMLV4uBGjkQ1_mBtOahfLagpli-BV7wI/s1600/2014_05_25_GO_foto01.png" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgZ-fLVc-yYXMAIn6Zx6iDMOg0DShFqi57zgqCjf-NUvrbCuHk5G1otVy3J81g21jO5gWgXpM7cLz4dPP37ACX6X3Xdu-zZd-k-9tJmyXqgVXhXMLV4uBGjkQ1_mBtOahfLagpli-BV7wI/s1600/2014_05_25_GO_foto01.png" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"><span style="font-size: small; text-align: start;">Le opere del recinto della polveriera di Lucinico invase dalla vegetazione</span></td></tr>
</tbody></table>
<div style="text-align: justify;">
Per gli austriaci Gorizia prima del 1915 era comunque un città di confine da presidiare con opere militari e truppe rispetto al giovane Regno d’Italia. Della diffusa rete di strutture militari (18) molte sono scomparse da tempo nonostante la città dopo il 1945 si sia trovata nuovamente a vivere il significato di un confine considerato pericoloso. Alcuni edifici dimostrano però una certa continuità. Per esempio la caserma Francesco Giuseppe dell’artiglieria, oggi Pozzuolo in via Trieste; la Caserma Arciduca Ranieri del 27° Laibach di fanteria, poi caserma del Fante in via Duca d’Aosta e la Caserma dei Dragoni a cavallo, oggi chiamata Caserma Montesanto sempre in via Trieste.</div>
</div>
<div>
<div style="text-align: justify;">
Nei piani di difesa nazionale del primo dopoguerra la soglia goriziana veniva letta come un pericoloso ambiente facilmente attraversabile dalle colonne corrazzate. Per questo lungo le principali strade sorsero un numero rilevante di bunker dei battaglioni d’arresto supportati da un numero consistente di caserme poste ai piedi delle colline arenacee. Con questa escursione percorreremo un tratto di questa linea porosa disegnata per controllare la statale, ma anche le piccole strade con conducevano ai valichi iugoslavi.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<b style="text-align: justify;"><b>Percorso</b></b><b></b><br />
<b>
</b>
<div style="text-align: justify;">
Tempo di percorrenza: 7 ore</div>
<div style="text-align: justify;">
Grado di difficoltà: nessuno</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<b><b>Motivazioni per la scelta dell’itinerario</b></b></div>
<b>
</b>
<div style="text-align: justify;">
Da più di un anno continue voci registrate dalla stampa stanno abituando l’opinione pubblica al fatto che, dopo le chiusure delle caserme di Lucinico, San Lorenzo, Cormons, Brazzano, ecc., tra poco anche la Pozzuolo se ne andrà da Gorizia. Dal gennaio del 2013 la voce si rincorre sui giornali e non è da escludere che la vecchia Caserma Francesco Giuseppe prima o poi rimanga vuota.</div>
<div style="text-align: justify;">
Dopo aver perso le funzioni di valico e frontiera, Gorizia potrebbe perdere anche quella del secolare presidio e a quel punto in città si verrebbe ad aggiungere un nuovo luogo di abbandono, in un'area già in profonda crisi a causa della perdita della zona franca e di parte consistente del tessuto economico fino a 30 anni fa fondato sul tessile e metalmeccanico. L’escursione ci permetterà di cogliere questo elemento di crisi e di visitare alcuni degli esempi recenti dell’abbandono ricostruendo casi di recupero delle strutture (la polveriera di Lucinico e la caserma di Cormons) e altri di crisi (la caserma di Lucinico, quella di San Lorenzo, le postazioni d’arresto). Vedremo così alcuni tentativi di recupero e rigenerazione e parallelamente discuteremo di ipotesi fantasiose e antistoriche che hanno lasciato il tempo che trovano e che stanno trasformando in veri e propri boschi le caserme abbandonate. Una vegetazione rigogliosa e aggressiva indirizza i suoi sforzi verso un progetto non espresso che vede i segni dell’antropizzazione come un residuo. </div>
<div style="text-align: justify;">
Con questa escursione avremo modo di cogliere queste contraddizioni discutendone tra noi come al solito camminando.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<b><b>Descrizione dell’itinerario</b></b></div>
<b>
</b>
<div style="text-align: justify;">
Inizieremo la nostra escursione ritrovandoci di fronte alla caserma Montesanto, la sede della brigata Pozzuolo del Friuli tanto chiacchierata nell’ultimo anno. La strategia con la quale l’esercito austriaco aveva collocato la struttura era ben evidente. L’impianto militare era adiacente alla linea ferroviaria e si appoggiava all’importante arteria stradale che conduceva a Trieste. Oggi per rimettere in piena efficienza la struttura ci vorrebbe un investimento di circa 5 milioni di euro, oppure un ordine per dislocare la Pozzuolo presso qualche altra caserma ancora attiva. Sul comune di Gorizia pioverà a breve il problema di riutilizzare e rigenerare anche gli spazi della caserma Guella (sede del comando di</div>
<div style="text-align: justify;">
brigata) e della Del Fante (abbandonata già alcuni anni fa), questa terza partita potrebbe diventare un elemento di ulteriore crisi. Del resto il comune di Gorizia non brilla in quanto a capacità di recupero delle ex strutture militari: “le casermette” sul confine di Salcano da decenni versano in uno stato di profondo degrado e non si è fatto nulla per recuperarle se non demolirne qualcuna per realizzare una delle zone artigianali peggio riuscite della Venezia Giulia.</div>
<div style="text-align: justify;">
Se la caserma Montesanto sarà abbandonata dalla Pozzuolo la soglia goriziana rimarrà completamente priva di presidi militari rendendo evidente il nuovo ruolo che il confine è andato ad assumere. La Pozzuolo interviene negli scenari internazionali e non ha più un legame diretto con il territorio nel quale si trova. Prima che entrasse a Gorizia nel 1996 la Montesanto ospitava la disciolta brigata meccanizzata “Gorizia” che doveva intervenire prontamente nel caso l’Armata Rossa fosse riuscita a transitare lungo la Jugoslavia. Negli ultimi anni, invece, la Pozzuolo è intervenuta in Albania, Kosovo, Bosnia, Iraq e Libano.</div>
<div style="text-align: justify;">
Teatri di guerra che prevedono un rapporto non diretto tra truppe di stanza e luoghi.</div>
<div style="text-align: justify;">
Da via Trieste riprenderemo le auto per raggiungere il punto di inizio della camminata, sull’altro lato dell’Isonzo, nei pressi del palazzetto dello sport “PalaBigot” (chi fosse in ritardo ci può raggiungere al parcheggio).</div>
<div style="text-align: justify;">
Qui parcheggeremo nei pressi di una casermetta sita in via Sottomonte che faceva da punto di riferimento per una serie di importanti bunker costruiti lungo il versante del Monte Calvario. Ne visiteremo alcuni per renderci conto del loro carattere puntuale. In caso di battaglia ogni piccola posizione era indipendente e attrezzata per mitragliare o bombardare la strada sottostante. Tutto il colle, teatro di furiose battaglie durante la prima guerra mondiale, fu reintegrato da questo poroso e puntuale sistema di difesa alimentato da una vicina polveriera. Visiteremo alcuni bunker e l’originario deposito oggi divenuto proprietà del Comune. L’area era diventata una boscaglia impenetrabile anche se per </div>
</div>
<div>
<div style="text-align: justify;">
fortuna al momento si sono insediate alcune associazioni sportive che la stanno recuperando.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<u><table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi8L1207vLYBXQR6Ha-1Ct7n-IhcxEx1XX_X4KK-wvTifjrPO-n3FcY7ZdWbnjHhIbn_UePN2cvEvS9dYB_X7hu_llkOvl66pDSquchLHp7FLDdyysxW3E6ykOWIN6BcO-zGywgqBw85u8/s1600/2014_05_25_GO_foto03.png" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi8L1207vLYBXQR6Ha-1Ct7n-IhcxEx1XX_X4KK-wvTifjrPO-n3FcY7ZdWbnjHhIbn_UePN2cvEvS9dYB_X7hu_llkOvl66pDSquchLHp7FLDdyysxW3E6ykOWIN6BcO-zGywgqBw85u8/s1600/2014_05_25_GO_foto03.png" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"><span style="font-size: small; text-align: start;"></span><br />
<div style="text-align: center;">
<span style="font-size: small; text-align: start;">La casermetta abbandonata di via Sottomonte a Lucinico</span></div>
<span style="font-size: small; text-align: start;">
</span></td></tr>
</tbody></table>
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjuz_BgX2-Z3prphoIq_s4OnF7is59UgysoVJcHh01iaZ4hbdBUL8qCwOi4A3EXy-OJEt0or6HbvVRlujwHlYGpec75TPcq6VEFz98RrKTxxSO7E1ax3vGCKMpEp2TV8abBdPGkpraU-YM/s1600/2014_05_25_GO_foto04.png" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjuz_BgX2-Z3prphoIq_s4OnF7is59UgysoVJcHh01iaZ4hbdBUL8qCwOi4A3EXy-OJEt0or6HbvVRlujwHlYGpec75TPcq6VEFz98RrKTxxSO7E1ax3vGCKMpEp2TV8abBdPGkpraU-YM/s1600/2014_05_25_GO_foto04.png" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"><span style="font-size: small;">Postazione per mitraglia pesante sul colle della Cucula a Lucinico</span></td></tr>
</tbody></table>
</u><br />
<div style="text-align: center;">
<div style="text-align: left;">
<span style="text-align: justify;">Da qui cominceranno ad aprirsi ai nostri occhi gli ambienti collinari del Collio goriziano in profondo contrasto con i territori delle grandi alluvioni dell’Isonzo. Non mancheremo di cogliere questo contrasto nel nostro deambulare che ci porterà più volte a passare da una all’altra unità di paesaggio attraversando e percependo anche quel largo corridoio insediato che lentamente si è andato formano ai piedi dei colli. Un tessuto abitativo costruito e dilatato lungo la strada, fino ad allungare e saldare Lucinico, Mossa e Capriva. </span></div>
</div>
</div>
<div style="text-align: justify;">
Raggiungeremo, attraversando il paese, la caserma di Lucinico, la ex Pecorari, indicata di volta in volta come uno spazio abbandonato da rigenerare come sede di un CPT, ma anche del nuovo carcere di Gorizia, o foresteria o centro sportivo. La sua storia è particolare. Troppo piccola per le funzioni richieste lo Stato aveva previsto il suo raddoppio acquistando un terreno agricolo limitrofo. Lo spazio agricolo fu cinto da una recinzione in cemento ma non fu mai costruito. Entrata in abbandono si parlò del suo recupero diversi anni fa nel momento in cui si stava discutendo la realizzazione del CPT poi insediatosi a Gradisca. Amministrazione e popolazione si opposero proponendone il recupero come</div>
<div>
<div style="text-align: justify;">
sede di una foresteria e di un centro sportivo, ma come vedremo da allora non si è fatto nulla. Nel frattempo alcune delle aree agricole limitrofe sono state urbanizzate per costruire residenze a basso costo altre ospitano residenze unifamiliari.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhNjpf2Llj_5S64KIbRvwIfXM6VnPHsXu4A6vQptAc7AEAOKbGTNlXQATfK98C47-jdlv2_dXOr5xGEVpA8phQ0dKsbmNLZdkth56qxtmbYko662N2408R2hNdVUBxFrbPpsn8KiO2yPE4/s1600/2014_05_25_GO_foto05.png" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhNjpf2Llj_5S64KIbRvwIfXM6VnPHsXu4A6vQptAc7AEAOKbGTNlXQATfK98C47-jdlv2_dXOr5xGEVpA8phQ0dKsbmNLZdkth56qxtmbYko662N2408R2hNdVUBxFrbPpsn8KiO2yPE4/s1600/2014_05_25_GO_foto05.png" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"><span style="font-size: small; text-align: justify;">La caserma “Pecorari” di Lucinico</span></td></tr>
</tbody></table>
<div style="text-align: justify;">
Da qui inizieremo a percorrere un sistema di strade rurali che dal Medioevo innervano i territori posti a valle di Mossa. Terreni ghiaiosi, costruiti con gli antichi depositi dell’Isonzo, e un tempo tenuti a prato arido. Il paesaggio del vino, una delle produzioni agricole più intensive, grazie alla sempre maggiore industrializzazione delle fasi di raccolta e produzione sta colonizzando i terreni arativi che avevano sostituito le praterie aride. </div>
<div style="text-align: justify;">
Discuteremo di queste progressive trasformazioni del gusto e dei prodotti perché ancora oggi il cibo incide direttamente nell’assetto del paesaggio dei distretti agroalimentari. La fortuna o la crisi di un prodotto alimentare attiva o mette in crisi il paesaggio corrispondente.</div>
<div style="text-align: justify;">
Attraversando la campagna incroceremo la zona industriale di Mossa e, vista alle colline, raggiungeremo San Lorenzo Isontino e la sua caserma abbandonata.</div>
<div style="text-align: justify;">
La ex Colinelli di San Lorenzo misura ventiquattromila metri quadrati e nel suo carattere </div>
<div style="text-align: justify;">
abbandonato assume quasi un valore simbolico. Il recinto sembra scoppiare di vegetazione spontanea decisa ad esplodere all’esterno. Gli edifici anno dopo anno perdono importanza e sembrano scomparire. In un territorio agricolo dove la pressione dell’agricoltura sembra determinante nel contenere la naturalità quest’ultima si esprime in piena libertà proprio all’interno di uno degli spazi un tempo abitato da centinaia di soldati approdati sul boro dell’Italia da ogni parte dello stivale. Qui dove centinaia di giovani vivevano stipati, gomito a gomito, oggi regnano i processi ecologici spontanei che trasformano la rovina in un bosco.</div>
</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div>
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhKSETmZ0xCN23igmq4yAqlU4254EQJMUeKLHGG5q8BvX2tm6SJatZBjukEGD2gXmC6l-ry60XxHIbCDwI4plVFcCa055hI3kVyuEmlr5VI4Nd3bNT3EjXdEQd88_P5SHkQwOLgddxLDlo/s1600/2014_05_25_GO_foto06.png" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhKSETmZ0xCN23igmq4yAqlU4254EQJMUeKLHGG5q8BvX2tm6SJatZBjukEGD2gXmC6l-ry60XxHIbCDwI4plVFcCa055hI3kVyuEmlr5VI4Nd3bNT3EjXdEQd88_P5SHkQwOLgddxLDlo/s1600/2014_05_25_GO_foto06.png" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"><span style="font-size: small; text-align: justify;">L’interno della Colinelli a San Lorenzo Isontino</span></td></tr>
</tbody></table>
<div style="text-align: justify;">
In realtà il comune ha altre intenzioni su questo spazio, intenzioni che sembrano essere contrastanti con quelle dei processi ecologici spontanei. Qui l’amministrazione proporrebbe il recupero attraverso un piano urbanistico che garantisca un mix funzionale tra residenza, commercio e direzionale. Resta il fatto che il paese non sembra essere in grado di attrarre sufficiente interesse per far decollare un tale progetto di rigenerazione che passa attraverso la sostituzione di un tessuto insediato con un altro.</div>
<div style="text-align: justify;">
L’ultima esperienza di recupero che visiteremo testimonia in modo molto concreto la difficoltà di operare un recupero edilizio in un momento di profonda crisi economica e dell’edilizia. Dieci anni fa queste aree potevano evitare un’importante quota di consumo di suolo agricolo, oggi invece sono un grande problema per le amministrazioni che le possiedono perché sono difficili da vendere.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgdwCGeQQvrtNMLc_xdxoBIhfzyZIBWg_Snl756YSQp4JAvCcNH2Ff1lj5IMFEQ98kh-MT81xDRbabdEGLiAy1pDf7F__sp4OGG5JUNVRFGLpXkVZkyTtbiGNvTB2knUo_a2NlsB_aTDpE/s1600/2014_05_25_GO_foto07.png" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgdwCGeQQvrtNMLc_xdxoBIhfzyZIBWg_Snl756YSQp4JAvCcNH2Ff1lj5IMFEQ98kh-MT81xDRbabdEGLiAy1pDf7F__sp4OGG5JUNVRFGLpXkVZkyTtbiGNvTB2knUo_a2NlsB_aTDpE/s1600/2014_05_25_GO_foto07.png" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"><span style="font-size: small; text-align: justify;">La facciata della caserma Amadio a Cormons</span></td></tr>
</tbody></table>
<div style="text-align: justify;">
A Cormons, dove finirà la nostra escursione, il Comune ha incontrato enormi difficoltà nel tentativo di incoraggiare i privati ad intervenire recuperando l’area della vasta caserma Amadio. Alla fine il Comune è stato costretto a definire uno strumento urbanistico attuativo in proprio, negoziando la parziale demolizione degli immobili a favore di una cessione di area. Anche in un comune dinamico come Cormons i privati non se la sentono di intervenire immobiliarmente e il recupero degli edifici rischia di ricadere sulla capacità di spesa delle amministrazioni locali.</div>
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<b>Per partecipare</b></div>
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La passeggiata si svilupperà lungo stradine campestri e strade asfaltate. Sono sufficienti scarpe da ginnastica o da trek e un abbigliamento “a cipolla”. Lasceremo alcune auto a Cormons e provvederemo poi a riaccompagnare gli autisti a Gorizia.</div>
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L’escursione prevede una camminata lenta di circa sette ore priva di difficoltà. Chi viene con i figli è pregato di prestare a loro le dovute attenzioni.</div>
<div style="text-align: justify;">
Vi raccomandiamo un abbigliamento conforme alla stagione variabile soprattutto in considerazione delle previsioni del tempo.</div>
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Vi raccomandiamo un abbigliamento conforme alla stagione variabile soprattutto in considerazione delle previsioni del tempo.</div>
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<b>Numero massimo di adesioni</b>: cinquanta con obbligo di <b><span style="color: red;"><a href="http://cms.legambientefvg.it/agenda/165-la-soglia-goriziana-a-piedi-fino-a-cormons/registration.html">prenotazione</a></span></b>.</div>
<div style="text-align: justify;">
<b>Per informazioni</b>: </div>
<div style="text-align: justify;">
Moreno Baccichet: 043476381, oppure 3408645094, moreno.baccichet@gmail.com</div>
<div style="text-align: justify;">
Legambiente del Friuli Venezia Giulia: 0432 295483, info@legambientefvg.it, in orario d’ufficio</div>
<div style="text-align: justify;">
Informazioni aggiornate saranno inserite nel sito dell’associazione: <a href="http://www.legambientefvg.it/">www.legambientefvg.it</a> e <a href="http://scarpecervello.blogspot.it/">scarpecervello.blogspot.it</a></div>
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<b>Tessera, assicurazione, quota di partecipazione</b>: per partecipare all'iniziativa non è obbligatorio essere iscritti a Legambiente seppure, per i nostri interessi generali, questa adesione sia caldeggiata.</div>
<div style="text-align: justify;">
Coloro che infatti sono soci di Legambiente sono coperti da assicurazione sia nel caso procurino un danno a terzi, sia in caso di infortunio. Non sono assicurati i “non Soci” che partecipano alle iniziative e che dovessero infortunarsi, lo sono solo se la responsabilità del loro danno è riconducibile al Circolo o ad un Socio del Circolo stesso.</div>
<div style="text-align: justify;">
Per i problemi finanziari dell’associazione le escursioni di Scarpe & Cervello non saranno più</div>
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gratuite, ma sottoposte a una quota di rimborso spese per compensare i costi organizzativi. I non iscritti pagheranno 5 euro mentre gli iscritti 3. Per i bambini rimane tutto gratuito.</div>
<div style="text-align: justify;">
Il pranzo di norma sarà frugale e al sacco. Dove precisato ci sarà la possibilità di accedere a forme di ospitalità locale di qualità fruendo di locali e ristori dotati di un particolare valore aggiunto. Ogni partecipante penserà a sé, ma se qualcuno porta vino e dolci anche per gli altri sarà particolarmente apprezzato.</div>
</div>
Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8131246041846037059.post-84679544270995021052014-05-17T19:15:00.003+02:002014-05-18T20:35:48.799+02:00Da Fagagna a San Marco di Mereto di Tomba<div style="text-align: center;">
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<span class="Apple-style-span" style="font-size: x-large;">Le Proprietà Comuni </span><br />
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In un unica giornata dalle aree militari dismesse e dal disinteresse che le circonda alle proprietà comuni ove lentamente i cittadini riprendono possesso del loro territorio.</div>
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<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><span class="Apple-style-span" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><a href="http://www.calameo.com/read/002905219f9374a385234?authid=gNn6ZFwiQH0N" target="_blank"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjktfqXE98Si7-7xh_vuM_2z0SQcdBOPi5g-ZZOdpbz7Y_sKR9HOnEXJpSSEfmFj81qcWrVMzPbSHHvNXjZUmIXcEh3OWUCl68UHi5NQM_FyFodRzfeKpB3JNjCZQBBl7gZazJ-BaFmkpo/s1600/Fagagna.jpg" height="239" width="320" /></a></span></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"><a href="http://www.calameo.com/read/002905219f9374a385234?authid=gNn6ZFwiQH0N" target="_blank">Cliccare sulla foto per accedere al resoconto della giornata</a></td></tr>
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<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg1rvobCtAcM2sx-h97e06aytZXJqUtbQIbdZxzTwygUxdaZKCihqMjpUl3EyyQeKbJPPJwHnTZiMfGIc0-44yqCLNGZ1cgnlltThiK1Gm7k-NtbsJsOmJPpgtXm4X6LZETpOLxVrx0LuE/s1600/Fagagna_San_marco.png" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg1rvobCtAcM2sx-h97e06aytZXJqUtbQIbdZxzTwygUxdaZKCihqMjpUl3EyyQeKbJPPJwHnTZiMfGIc0-44yqCLNGZ1cgnlltThiK1Gm7k-NtbsJsOmJPpgtXm4X6LZETpOLxVrx0LuE/s1600/Fagagna_San_marco.png" height="320" width="226" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Cartografia del tracciato</td></tr>
</tbody></table>
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Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8131246041846037059.post-21703341254842285372014-04-29T13:27:00.001+02:002014-04-29T14:13:52.790+02:00Scarpe & Cervello 2014 | La “fortezza” FVG e le Proprietà Collettive<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
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<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjdiCJmI8Om-HH7CnaaKKThyEhE8cOyMGm9EGuAU1977GBOc7DOLVYAR8iEhlGIkuCcYFl2_7OjYFaAVPgmkYmrGD_r8OjDw_hFm9AIiKxeRBpiZuEwI1AEZiQ1WiVtW89wcc9EaQeyqRI/s1600/2014_05_04_mereto_foto01.png" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjdiCJmI8Om-HH7CnaaKKThyEhE8cOyMGm9EGuAU1977GBOc7DOLVYAR8iEhlGIkuCcYFl2_7OjYFaAVPgmkYmrGD_r8OjDw_hFm9AIiKxeRBpiZuEwI1AEZiQ1WiVtW89wcc9EaQeyqRI/s1600/2014_05_04_mereto_foto01.png" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"><span style="font-size: small; text-align: start;">L'alta pianura dai primi rilievi delle colline di Fagagna</span></td></tr>
</tbody></table>
<br />
<h2>
Domenica 4 maggio 2014</h2>
<h2>
<br />Castelli, fortezze e missili<br />Praterie, frumento e pane</h2>
<h4>
Ritrovo ore 9,30 in piazza Unità a Fagagna di fronte al municipio</h4>
La prima uscita del 2014 ha il potere di contenere in sè i temi della campagna del 2013 sulle aree militari dismesse e quelli della nuova campagna relativa al tema delle proprietà collettive.<br />
La prima iniziativa si chiuderà tra la fine di maggio e l’inizio di giugno con due giornate di convegno a Pordenone.<br />
La seconda inizia mostrando due casi abbastanza particolari di riscoperta di una antica<br />
consuetudine comunitaria interpretata in modo moderno, a Ciconicco e a San Marco di Mereto di Tomba.<br />
<h4>
Percorso</h4>
Tempo di percorrenza: 7 ore<br />
Grado di difficoltà: nessuno<br />
<br />
Abbiamo tracciato un itinerario che è una sorta di transetto dei settori più alti della pianura udinese. Un percorso capace di farci percepire il lento passaggio dagli ultimi rilievi delle colline dell’anfiteatro morenico del Tagliamento, alle zone piatte e intensamente coltivate della pianura dei grandi depositi ghiaiosi. Nel percorrere questi ambienti avremo modo di individuare diverse forme di insediamento e di organizzazione del paesaggio agrario. La linearità porosa di borghi pedemontani sgranati ai piedi dei colli per sfruttare le risorse idriche garantite dai colli, il sistema di controllo militare e di organizzazione del potere locale testimoniato dai castelli di Fagagna, Moruzzo e Villalta, l’impianto radiale dell’organizzazione degli spazi dei villaggi agricoli dell’alta pianura.<br />
Su questo quadro paesaggistico avremo modo poi di leggere le diverse politiche degli insediamenti militari testimoniati anche dalla fortezza con cannoniere in cemento sul colle di Fagagna e la base missilistica costruita nel 1965 in piena guerra fredda nei settori più periferici della campagna del paese.<br />
L’escursione prevede la visita a due interessanti esempi di proprietà collettive della pianura, quella di Villalta, Ciconicco e quella di San Marco di Mereto. Nel primo caso la comunità di villaggio ha ancora degli antichi diritti su una ventina di ettari di praterie che vengono affittati (i comunali denominati Lemont o Cuei di Bilite sono prati stabili). Si tratta di un bene importante per la comunità ma anche per il valore naturalistico che conserva.<br />
Da Villata raggiungeremo una riserva di beni collettivi più consistente, a Ciconicco, dove opera la Congrua Familiare che gestisce un cospicuo patrimonio di terre coltivate a seminativo e a prato stabile. Dalla comunità degli aventi diritto è nata nel 1989 la Cooperativa Agricola Il Gelso che vedremo di incontrare. Sulle terre della comunità è stato costruito anche il campo sportivo comunale. Vedremo poi di raggiungere San Marco di Mereto per visitare una delle esperienze più recenti e virtuose di socialità e recupero delle tradizioni.<br />
<h4>
Motivazioni per la scelta dell’itinerario</h4>
Come abbiamo detto questa escursione ci permetterà di cogliere con una sola uscita alcuni elementi della campagna dell’anno scorso sulle basi militari dismesse e quella del 2014 visitando due esempi di recupero di storiche proprietà collettive.<br />
Nel primo caso avremo modo di vedere una struttura militare del tutto speciale come la base di missili di Fagagna o meglio, di Plasencis. La struttura faceva parte del sistema di difesa antiarea del Nord Est che per il nostro settore contava quattro piattaforme di lancio: a Terzo d’Aquileia, Fontanafredda, San Donà di Piave e Placencis. L’escursione ci permetterà quindi di leggere lo speciale carattere di un sistema difensivo che affiancava quelli visitati l’anno scorso. Queste complesse basi caratterizzate dal disegno delle piazzole rivolte a Est dovevano fermare le prime fasi di un appoggio aereo all’invasione.<br />
Per quanto riguarda invece le proprietà collettive avremo modo di attraversare i campi di comunità di Ciconcicco di Fagagna e quelli di San Marco oggi riconvertiti alla coltivazione del frumento per la produzione di un pane di comunità.<br />
La nostra escursione partirà dalla piazza di Fagagna (ritrovo di fronte al Municipio) per salire velocemente attraversando il tipico sistema insediativo dell’ambiente morenico: il borgo agricolo ai piedi del colle, il borgo castellano costruito come una sorta di cittadina e il castello di abitanza voluto dal patriarca aquileiese per la difesa della strada pedemontana. La piccola salita ci porterà su uno dei ripiani più famosi e frequentati delle colline, un belvedere dal quale si scorge tutta l’alta pianura friulana. A sua volta il ripiano del castello di Fagagna è uno dei più famosi Landmark collinari e negli anni è stato oggetto di attenzioni da parte della normativa paesaggistica. In cima al colle visiteremo alcuni dei belvedere più importanti di questo sistema di vedute che il ministero e il comune pensarono bene di tutelare già nel 1955. In realtà fenomeni di riorganizzazione ed espansione dell’abitato e la perdita di interesse colturale del colle hanno comportato delle trasformazioni paesaggistiche che cercheremo di commentare insieme.<br />
<br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj0WaLOfEX7w4pHkz_8Xe3sRkmoVHKA9II8ZUYwzzqWoprz6OAi-S_zaZPese-A3YXnxc6g8a8a9Ynrqf9vAEAYKgcL6kDbPhrB20Enib8kxQts0m1OB_fhufusZNfFFAE5WYKPE1Dsax4/s1600/2014_05_04_mereto_foto02.png" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj0WaLOfEX7w4pHkz_8Xe3sRkmoVHKA9II8ZUYwzzqWoprz6OAi-S_zaZPese-A3YXnxc6g8a8a9Ynrqf9vAEAYKgcL6kDbPhrB20Enib8kxQts0m1OB_fhufusZNfFFAE5WYKPE1Dsax4/s1600/2014_05_04_mereto_foto02.png" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"><span style="font-size: small; text-align: start;">I resto del castello e del borgo di Fagagna sono un importante di landmark</span></td></tr>
</tbody></table>
<br />
Raggiungeremo la chiesa pievana di Fagagna che da sempre si contrappone anche simbolicamente<br />
al colle castellano e da qui percorreremo alcune strade costruite per il servizio che dovevano fare a una struttura militare del vallo antiaustriaco progettato prima della grande guerra e mai utilizzato.<br />
Il Forte di Fagagna è una interessante costruzione in calcestruzzo lavorato con forme massive che ospitava quattro torrette attrezzate con altrettanti cannoni che avrebbero costruito un punto di difesa capace di controllare un ampio settore della pedemontana. L’edificio si trovò in una posizione arretrata durante la prima guerra mondiale e fu del tutto inutile durante le fasi di ritirata nel 1917. Si tratta di una fortezza inutile e inutilizzata che però permette di cogliere a pieno la retorica del tema della difesa. Il suo aspetto e l’architettura raccontano i sofisticati sistemi di costruzione e organizzazione della macchina da guerra. Visiteremo la fortezza dall’esterno e poi scenderemo lungo il versante del colle alla volta di un’altra esplicita architettura di difesa: il castello di Villalta.<br />
<br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiV-gImvlchmyvG8XKAxwwQV9I-IMbiffqtJv13JatPbFlzvS4KreQvqdXQdjeHcpPlxUhJmY0kKnLNLA44tHyKBRx3U7597itNc5oEHYcnvze761CgebgUht8OwcF9MDYpj8aTJHySESw/s1600/2014_05_04_mereto_foto03.png" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiV-gImvlchmyvG8XKAxwwQV9I-IMbiffqtJv13JatPbFlzvS4KreQvqdXQdjeHcpPlxUhJmY0kKnLNLA44tHyKBRx3U7597itNc5oEHYcnvze761CgebgUht8OwcF9MDYpj8aTJHySESw/s1600/2014_05_04_mereto_foto03.png" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"><span style="font-size: small; text-align: start;">Il Forte di Fagagna costruito nle 1913 e mai utilizzato per scopi bellici</span></td></tr>
</tbody></table>
In questa zona i colli stanno subendo una fase di progressiva espansione dei boschetti che stanno occupando le superfici un tempo lasciate al pascolo e allo sfalcio. Nonostante tutto il sentiero che abbiamo scelto di percorrere ci permetterà di godere di prospettive lunghe verso la pianura e il cordone dei villaggi pedecollinari. Le morfologie via via più delicate ci permetteranno di cogliere il punto in cui i depositi glaciali toccano i sedimenti fluviali del materasso ghiaioso dell’alta pianura.<br />
<br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhYbFB96Sqk3jPmDsS5dGZikHUWgBjx8dhOztUefDhTlU9rZUfYh1zwEUHxp698-06XdxQZUnARj-ziKMPzFyzyfIgnc7pg-00-lI_vdesZGWuV0iUrIjZZvk8rK2OGlIH7pOrevTxBvOQ/s1600/2014_05_04_mereto_foto04.png" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhYbFB96Sqk3jPmDsS5dGZikHUWgBjx8dhOztUefDhTlU9rZUfYh1zwEUHxp698-06XdxQZUnARj-ziKMPzFyzyfIgnc7pg-00-lI_vdesZGWuV0iUrIjZZvk8rK2OGlIH7pOrevTxBvOQ/s1600/2014_05_04_mereto_foto04.png" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"><span style="font-size: small; text-align: start;">Il colle di Fagagna visto scendendo in pianura</span></td></tr>
</tbody></table>
<br />
A Villalta e a Ciconicco, ormai saldati in un unico sistema abitativo, avremo modo di percorrere l’insediamento poroso del pedemonte. Qui incontreremo i rappresentanti della locale proprietà collettiva che ci mostreranno i loro terreni illustrandoci le modalità di gestione.<br />
Dai paesi pedecollinari una serie fitta rete di stradine, perpendicolari alla via principale che lambiva i colli, si inoltravano nella campagna arida su percorsi semincassati nelle ghiaie. Queste strade campestri in occasione di piogge importanti diventavano quasi dei fossi. Superate le praterie dei privati i percorsi arrivavano nelle praterie pubbliche e il pascolo brado poteva esprimersi liberamente.<br />
<br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgQhOBlIYF9uGHxhKI0ueF_i4vpfn0xOaSTBJY_Sh43fTeUsQNIrZUIns6sWAHvXg9MbZrcM4IPdLYnb3asbP1kYko2x6BenNp9JDtdH2ew72EEtEJK-fkKvRd3u5mWkwiWSsqxk4Oo7yU/s1600/2014_05_04_mereto_foto05.png" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgQhOBlIYF9uGHxhKI0ueF_i4vpfn0xOaSTBJY_Sh43fTeUsQNIrZUIns6sWAHvXg9MbZrcM4IPdLYnb3asbP1kYko2x6BenNp9JDtdH2ew72EEtEJK-fkKvRd3u5mWkwiWSsqxk4Oo7yU/s1600/2014_05_04_mereto_foto05.png" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"><span style="font-size: small; text-align: start;">Il sentiero per Villalta</span></td></tr>
</tbody></table>
<br />
Oggi questi spazi sono stati conquistati dall’agricoltura intensiva ma sono ancora ricchi di varianti paesistiche e di attrattività ecologica. Quasi sul confine con il Comune di Mereto di Tomba nel 1965 fu eretta la grande base dotata del sistema missilistico Hawk, giunto in Italia nel 1963 con la costituzione di una batteria pilota presso la Scuola Artiglieria di Sabaudia con personale addestrato negli USA. Questo esempio di base per il lancio dei missili è ancora ben leggibile nei luoghi nonostante l’abbandono ventennale ed è una occasione per registrare questi elementi ormai archeologici.<br />
<br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgPy84F_GFPj8jiyt1z4pgra0S4f1vvTWdn_kbxHPExwI_ObIrpYgSAfh7eCzbmEarcvK_Sf7kua8wHA2tP5fhZNZa2ivbpGty9NHHsHgual-I7ljOF-nNzZj4_n_fZjYljzzKLdtZ17rM/s1600/2014_05_04_mereto_foto07.png" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgPy84F_GFPj8jiyt1z4pgra0S4f1vvTWdn_kbxHPExwI_ObIrpYgSAfh7eCzbmEarcvK_Sf7kua8wHA2tP5fhZNZa2ivbpGty9NHHsHgual-I7ljOF-nNzZj4_n_fZjYljzzKLdtZ17rM/s1600/2014_05_04_mereto_foto07.png" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"><span style="font-size: small; text-align: start;">La base missilistica di Plasencis</span></td></tr>
</tbody></table>
<br />
Lasciate le campagne di Fagagna lungo strade campestri, che ricordano le privatizzazioni delle<br />
terre comunali del XVII-XVIII secolo raggiungeremo, San Marco di Mereto di Tomba dove si è salvato, dal lento processo di erosione della proprietà collettiva, un comparto di cinque ettari di terra. L’Amministrazione frazionale dei Beni civici di San Marco nel 2012 ha rivendicato questi beni a una gestione diretta avviando una filiera corta del pane. Il progetto, incentrato sul concetto della sovranità alimentare, ha visto la messa a coltura a frumento biologico di un lotto di 2,5 ha, la macinazione presso un mulino certificato biologico e la successiva panificazione presso un panificio locale che lavora in modo tradizionale.<br />
Si tratta quindi di una buona pratica alimentare che coglie lo spunto dal rinsaldarsi di una socialità legata all’identità locale. Questo esempio è oggi perseguito anche dai frazionisti del limitrofo villaggio di Tomba che stanno riorganizzando la gestione diretta delle terre collettive sopravvissute (meno di tre ettari).<br />
<br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiq_So7rOjIjBp4iAREB83qo1fSfNAoJD2V3fthBMvCyW7KOs06LUNpFxZAZ7XfYuHewkM8kcBCNOGT3aTWzesVzYny3B34D-JuKsIoLiKtZYnEPZkCo97c-FwncBq22maQ3vKTVYMdPdQ/s1600/2014_05_04_mereto_foto06.png" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiq_So7rOjIjBp4iAREB83qo1fSfNAoJD2V3fthBMvCyW7KOs06LUNpFxZAZ7XfYuHewkM8kcBCNOGT3aTWzesVzYny3B34D-JuKsIoLiKtZYnEPZkCo97c-FwncBq22maQ3vKTVYMdPdQ/s1600/2014_05_04_mereto_foto06.png" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"><span style="font-size: small; text-align: start;">I campi della proprietà frazionale di San Marco</span></td></tr>
</tbody></table>
<br />
Alla fine dell’escursione parteciperemo alla sagra della frazione di San Marco e chi vorrà potrà fermarsi a mangiare con noi e i vicini di San Marco premiati quest’anno dal nostro Concorso regionale Sagre e Feste Virtuose per i contenuti culturali che riescono a promuovere nel loro evento.<br />
<br />
<h4>
Per partecipare</h4>
La passeggiata si svilupperà lungo stradine e sentieri. Sono sufficienti scarpe da ginnastica o da trek e un abbigliamento “a cipolla”. Lasceremo alcune auto a San Marco e provvederemo poi a riaccompagnare gli autisti a Fagagna. Chi vuole alla fine potrà fermarsi con noi alla festa organizzata dai frazionisti di San Marco.<br />
L’escursione prevede una camminata lenta di circa sei ore priva di difficoltà. Chi viene con i figli è<br />
pregato di prestare a loro le dovute attenzioni.<br />
Vi raccomandiamo un abbigliamento conforme alla stagione variabile soprattutto in considerazione delle previsioni del tempo.<br />
<b>Numero massimo di adesioni:</b> cinquanta con obbligo di <b><span style="color: red;">prenotazione</span></b>.<br />
<b>Per informazioni:</b> Moreno Baccichet: 043476381, oppure 3408645094, bccmrn@unife.it<br />
Legambiente del Friuli Venezia Giulia: 0432 295483, info@legambientefvg.it, in orario d’ufficio<br />
Informazioni aggiornate saranno inserite nel sito dell’associazione: www.legambientefvg.it e www.scarpecervello.blogspot.it<br />
<b>Tessera, assicurazione, quota di partecipazione:</b> per partecipare all'iniziativa non è obbligatorio essere iscritti a Legambiente seppure, per i nostri interessi generali, questa adesione sia caldeggiata.<br />
Coloro che infatti sono soci di Legambiente sono coperti da assicurazione sia nel caso procurino un danno a terzi, sia in caso di infortunio. Non sono assicurati i “non Soci” che partecipano alle iniziative e che dovessero infortunarsi, lo sono solo se la responsabilità del loro danno è riconducibile al Circolo o ad un Socio del Circolo stesso.<br />
Per i problemi finanziari dell’associazione le escursioni di Scarpe & Cervello non saranno più<br />
gratuite, ma sottoposte a una quota di rimborso spese per compensare i costi organizzativi. I non iscritti pagheranno 5 euro mentre gli iscritti 3. Per i bambini rimane tutto gratuito.<br />
Il <b>pranzo</b> di norma sarà frugale e al sacco. Dove precisato ci sarà la possibilità di accedere a forme di ospitalità locale di qualità fruendo di locali e ristori dotati di un particolare valore aggiunto. Ogni partecipante penserà a sé, ma se qualcuno porta vino e dolci anche per gli altri sarà particolarmente apprezzato.
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Con
questo post vi chiediamo di collaborare attivamente al nostro progetto di
mappatura dei siti militari dismessi o in via di dismissione.</div>
<div class="MsoNormal">
Nel
tentativo di costruire una mappatura del fenomeno il più possibile esaustiva ed
estesa, abbiamo deciso di assegnare diversi territori ai compilatori della
schedatura, attribuendo un comune a ogni ricercatore volontario. Per meglio
dire, vi chiediamo di candidarvi per coprire ed esplorare il comune che credete
meglio indagare, per rintracciare sul luogo i segni archeologici o parzialmente
attivi della storica colonizzazione militare legata alla guerra fredda.</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhvgl0bq4sayy20ZqSzNPHV-b3oaIeKjNFNQlcJmCsJmyqWYfIXDBWboSku-NbWNuNLo2JyClupwbqmjaTVx4ELEmPhlZDXgyDTth1EWVr3dgEILB5lWimXuojys9FEWrurF2nS5dIUoJU-/s1600/DSCN1650.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="480" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhvgl0bq4sayy20ZqSzNPHV-b3oaIeKjNFNQlcJmCsJmyqWYfIXDBWboSku-NbWNuNLo2JyClupwbqmjaTVx4ELEmPhlZDXgyDTth1EWVr3dgEILB5lWimXuojys9FEWrurF2nS5dIUoJU-/s640/DSCN1650.JPG" width="640" /></a></div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="MsoNormal">
Legambiente
FVG nel 2013 ha condotto una impegnativa ricerca sulle tracce dalla presenza
militare del secondo dopoguerra e a primavera del 2014 organizzerà un convegno
per rendere evidente un veloce e progressivo fenomeno di decolonizzazione. Su
questo argomento le informazioni disponibili sono poco omogenee e ufficiali e
per questo vi proponiamo di partecipare alla costruzione di un quadro di
conoscenze che venga dal basso. Una carta che si completa con le singole
esperienze e memorie di decine di volontari.</div>
<div class="MsoNormal">
Per
condurre l’indagine in modo omogeneo abbiamo approntato una scheda di
censimento che dovrete cercare di compilare tenendo conto dei suggerimenti
dati. Queste schede saranno poi pubblicate sul blog di Scarpe&Cervello,
così come le due prime schede campione relative al comune di Fontanafredda
(PN). I dati delle diverse schede saranno poi inseriti da noi nella “mappa
partecipata delle aree militari dismesse o in corso di dismissione” che stiamo
approntando sulla piattaforma di Google Earth e che potete raggiungere copiando
e incollando sul vostro programma di navigazione il seguente indirizzo:</div>
<div class="MsoNormal">
<a href="https://maps.google.it/maps/ms?ie=UTF8&hl=it&oe=UTF8&msa=0&msid=214910232405286774176.0004d171fbd54f0a9be9b&num=200&start=68&t=m&ll=46.305201,13.178101&spn=0.569216,0.823975&z=9&source=embed">https://maps.google.it/maps/ms?ie=UTF8&hl=it&oe=UTF8&msa=0&msid=214910232405286774176.0004d171fbd54f0a9be9b&num=200&start=68&t=m&ll=46.305201,13.178101&spn=0.569216,0.823975&z=9&source=embed</a></div>
<div class="MsoNormal">
Potete
usare questa mappa per individuare le strutture militari ufficialmente dismesse
vicine a voi e inserite ad oggi da Walter Coletto che tradurrà nella carta
tutte le informazioni che ci manderete. </div>
<div class="MsoNormal">
Quello
che vogliamo ricostruire è il mosaico e la strategia con la quale si disegnò un
assetto territoriale delle difese del nostro settore di nord-est, quello che
avrebbe dovuto reggere l’urto di una attesa invasione terrestre. </div>
<div class="MsoNormal">
Per
mezzo secolo il Friuli Venezia Giulia è stata la regione delle caserme, ma
anche quella delle postazioni dei battaglioni d’arresto, delle polveriere, dei
poligoni di tiro, delle marce e dei convogli militari. Siamo cresciuti
all’interno di un paesaggio influenzato dai grandi conflitti internazionali e
oggi, che lo scacchiere delle strategie ha modificato i suoi obiettivi, ci
troviamo un territorio ingombro di oggetti dei quali non sappiamo più cosa
fare. Se era facilmente comprensibile la strategia di costruzione del grande
arco della difesa porosa del nord-est, non è allo stesso modo possibile
riconoscere un “piano” di riappropriazione di questi enormi spazi oggi privi di
destinazione o sottoutilizzati. Noi vogliamo cercare di fare quello che l’ente
Regione dovrebbe fare per noi, cercare di costruire un “quadro” di cosa sta
succedendo in questo settore per poi riuscire a costruire un tavolo di
dibattito e progettazione che coinvolga lo Stato e gli enti territoriali del
FVG.</div>
<div class="MsoNormal">
Volete
darci un aiuto concreto?</div>
<div class="MsoNormal">
Cosa
potete fare per partecipare a questa campagna di rilevamento e di cartografia
partecipata?</div>
<div class="MsoNormal">
Per
essere utili nella costruzione di questo mosaico non serve avere doti
particolari se non una certa curiosità.</div>
<div class="MsoNormal">
Per
cominciare dovete comunicarci su quale comune intendete operare, in modo da non
creare schede doppie. Inviateci una mail a questo indirizzo: <a href="mailto:moreno.baccichet@gmail.com">moreno.baccichet@gmail.com</a>
(proponete anche una o più opzioni di riserva nel caso che il comune scelto sia
già stato affidato a un altro ricercatore). Per mail vi confermeremo
l’affidamento dell’indagine e potrete provvedere a compilare la scheda, o le
schede se le strutture individuate sono più di una. Infatti, per ogni sito
individuato nel vostro comune di ricerca dovrà essere realizzata una specifica
scheda di censimento. Noi, come coordinamento regionale, provvederemo a
inserire le informazioni da voi raccolte sulla carta e sul blog.</div>
<div class="MsoNormal">
La
mappa che costruiremo non sarà certo un prodotto finito, come anche le schede
di rilevazione potranno essere migliorate sulla base dei suggerimenti che
arriveranno da chi consulterà la carta che produrremo. Per ora ci sembra
importante porre all’attenzione regionale un grande fenomeno di trasformazione
territoriale che altrimenti viene percepito dall’opinione pubblica sulla scorta
di singoli e sporadici episodi. Il nostro interesse è quello di dimostrare che
siamo in presenza di una grande trasformazione territoriale non governata, per
molti versi simile a quella dell’abbandono di ampi territori un tempo coltivati
e oggi lasciati all’avanzata del selvatico.</div>
<div class="MsoNormal">
La
differenza sostanziale è che crediamo che la nostra regione, dopo essere stata
usata per decine di anni come supporto per una strategia utile alla nazione
intera, non debba essere lasciata da sola nel momento in cui si tratta di
elaborare un processo di riconversione territoriale. Dentro e fuori dai confini
regionali si devono disegnare i nuovi assetti e i dispositivi progettuali per
governare il fenomeno.</div>
<div class="MsoNormal">
Per
ogni problema durante le fasi di schedatura telefonate a Moreno Baccichet
3408645094 oppure scrivete a <a href="mailto:moreno.baccichet@gmail.com">moreno.baccichet@gmail.com</a></div>
<div class="MsoNormal">
Le
schede compilate, invece, inviatele a <a href="mailto:info@legambientefvg.it">info@legambientefvg.it</a>.
Verranno pubblicate sul blog.</div>
<div class="MsoNormal">
Nella
mail ci dovrà essere la scheda compilata e gli originali delle fotografie che
intendete pubblicare sul sito. </div>
<div class="MsoNormal">
Ringraziamo
fin da ora chi vorrà aiutarci.</div>
Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8131246041846037059.post-90117629207043433432013-12-02T21:21:00.001+01:002013-12-06T17:22:37.560+01:00Vacile Sequals via Travesio<br />
<br />
<br />
<div style="text-align: center;">
<span class="Apple-style-span" style="font-size: large;">Da Vacile a Sequals Via Travesio</span></div>
<br />
<br />
<br />
<div style="font: normal normal normal 13px/normal 'Helvetica Neue Light'; margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px; text-align: justify;">
<span class="Apple-style-span" style="font-size: small;">La ex caserma di Vacile in Comune di Spilimbergo è indubbiamente una delle possibili soluzioni al reimpiego di molte delle aree militari che sono state dismesse. Le notevoli superfici che sono interessate da queste infrastrutture non si prestano a riusi facili, alcuni Comuni ne hanno fatto aree artigianali ove, sfruttando gli edifici esistenti, si è dato sfocgo alle necessità di qualche piccolo artigiano, altrove si è proceduto alla trasformazione delle installazioni in edilizia popolare.</span></div>
<div style="font: normal normal normal 13px/normal 'Helvetica Neue Light'; margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px; text-align: justify;">
<span class="Apple-style-span" style="font-size: small;">Le proposte possono essere molte, quello che colpisce comunque anche in questo caso sono la superfici, la grande fortezza FVG occupava ampi spazi del territorio Regionale che ora ritornano ad uso della collettività con un bagaglio di problemi che non sarà facile risolvere.</span></div>
<div style="font: normal normal normal 13px/normal 'Helvetica Neue Light'; margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px; text-align: justify;">
<span class="Apple-style-span" style="font-size: small;">Credo che comunque non affrontare questo tema si un errore che non ci possiamo permettere di fare.</span></div>
<div style="font: 13.0px 'Helvetica Neue Light'; margin: 0.0px 0.0px 0.0px 0.0px;">
<br /></div>
<div style="font: 13.0px 'Helvetica Neue Light'; margin: 0.0px 0.0px 0.0px 0.0px;">
<br /></div>
<div style="font: 13.0px 'Helvetica Neue Light'; margin: 0.0px 0.0px 0.0px 0.0px;">
<br /></div>
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><span class="Apple-style-span" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><a href="http://www.calameo.com/read/002905219bfcf30be4187?authid=OOOqSrBNa9aO" target="_blank"><img border="0" height="247" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiHrnDskVutDxBdzv6fZAoGw7msmNkAhKSENKjp0JC4wf0H48KZPUgy_SCuYk0Vfg_LfAjjeXFbTMv1NP5EobyVRP28vO8bCjWXic_CQjHatX9DOtP6O_GcAFDbNNJbv9Q34sb2GDyarqc/s320/Vacile_Sequals_prima.jpg" width="320" /></a></span></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"><a href="http://www.calameo.com/read/002905219bfcf30be4187?authid=OOOqSrBNa9aO" target="_blank">Cliccando sull'immagine si accede al resoconto fotografico dell'uscita</a></td></tr>
</tbody></table>
<div style="font: 13.0px 'Helvetica Neue Light'; margin: 0.0px 0.0px 0.0px 0.0px;">
<br /></div>
<div style="font: 13.0px 'Helvetica Neue Light'; margin: 0.0px 0.0px 0.0px 0.0px;">
<br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjJvFFGHGaSNMwzU_SuN_Te9EW9kx3nGympMrkoTq0Pt5Eq0zPmU-6bErWg3WJM_Z_LT8quhqguPWhL-CNZHMZRmUpSRzoXruGD05toFHufz4bifpNs6zx8QHfRgP5GCmvY3Q9nx8nR3hI/s1600/Openrunner_Vacile_2.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="214" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjJvFFGHGaSNMwzU_SuN_Te9EW9kx3nGympMrkoTq0Pt5Eq0zPmU-6bErWg3WJM_Z_LT8quhqguPWhL-CNZHMZRmUpSRzoXruGD05toFHufz4bifpNs6zx8QHfRgP5GCmvY3Q9nx8nR3hI/s320/Openrunner_Vacile_2.jpg" width="320" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Tracciato dell'esplorazione</td></tr>
</tbody></table>
<br /></div>
Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8131246041846037059.post-91854270656035427552013-12-01T16:17:00.000+01:002013-12-04T18:19:42.963+01:00Monfalcone la prima linea<div style="text-align: center;">
<b>MONFALCONE LA PRIMA LINEA</b></div>
<div style="text-align: center;">
<br /></div>
<div style="text-align: center;">
<br /></div>
<div style="text-align: left;">
</div>
<div style="font: 13.0px 'Helvetica Neue Light'; margin: 0.0px 0.0px 0.0px 0.0px;">
<span class="Apple-style-span" style="font-size: small;">Il caso di Monfalcone va letto in successione con la precedente uscita di Trieste in quanto questa è quella prima linea che Trieste sembrava voler essere e che non era. La volta precedente si era ventilata la possibilità che le caserme sul Carso Triestino avessero altri fini che non quelli di difesa dei patrii confini da un invasione dell’armata rossa. Questa uscita viste le caratteristiche della difesa e la loro numerosità in particolare nei canali ove si sviluppano infrastrutture di comunicazione importanti, rafforza la speculazione avanzata la volta precedente.</span></div>
<div style="font: 13.0px 'Helvetica Neue Light'; margin: 0.0px 0.0px 0.0px 0.0px;">
<span class="Apple-style-span" style="font-size: small;">Il valore aggiunto di questo transetto nel territorio carsicò è indubbiamnete l’aspetto paesaggistico esaltato dai laghi carsici queste formazioni idriche molto instabili che si ampliano in presenza di stagioni particolarmente piovose sino a quasi sparire nelle stagioni secche. Ne abbiamo incontrati tre nel nosto vagabondare ogniuno dei quali presenta caratteristiche proprie ed inserimenti paesaggistici originali.</span></div>
<div style="font: 13.0px 'Helvetica Neue Light'; margin: 0.0px 0.0px 0.0px 0.0px;">
<span class="Apple-style-span" style="font-size: small;"><br /></span>
<span class="Apple-style-span" style="font-size: small;"><br /></span></div>
<div style="font: 13.0px 'Helvetica Neue Light'; margin: 0.0px 0.0px 0.0px 0.0px;">
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><span class="Apple-style-span" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><a href="http://www.calameo.com/read/0029052190c0fe1f9581c?authid=JPE1CkQXxU45" target="_blank"><img border="0" height="247" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgU-6plP4IA-4Fm38JYvJhnHaSamGN2a1m5IjK3jpZDw9peguXMCBzc46S9fCuy1ykcozxwB1w62LhnqlmgeU4iP1pOFP5w4hkcwKWQHKNz7K329YhxsyBCQVEiXhR7_8W6e5EeBBecbSk/s320/Monfalcone_2_inizio.jpg" width="320" /></a></span></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"><a href="http://www.calameo.com/read/0029052190c0fe1f9581c?authid=JPE1CkQXxU45" target="_blank">Cliccando sull'immagine si accede al resoconto fotografico dell'uscita</a></td></tr>
</tbody></table>
<span class="Apple-style-span" style="font-size: small;"><br /></span>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
<span class="Apple-style-span" style="font-size: small;"><br /></span></div>
<div style="font: 13.0px 'Helvetica Neue Light'; margin: 0.0px 0.0px 0.0px 0.0px;">
<span class="Apple-style-span" style="font-family: Times;"><br /></span><br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjjwWmlfxgfEcYUAELtREwWH5JGG3_hootwgeJJ-lzqcN4XYwsTdIHGzsRUxVnex9hDd1k29ESKz2YJIIRIjW0s2WwWPPbZaM262UDjySw0nKnNXv_Eze3EpbrFiqbHP2sggie34LdOUe8/s1600/Openrunner+%E2%80%93Monfalcone_ridotto.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="282" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjjwWmlfxgfEcYUAELtREwWH5JGG3_hootwgeJJ-lzqcN4XYwsTdIHGzsRUxVnex9hDd1k29ESKz2YJIIRIjW0s2WwWPPbZaM262UDjySw0nKnNXv_Eze3EpbrFiqbHP2sggie34LdOUe8/s320/Openrunner+%E2%80%93Monfalcone_ridotto.jpg" width="320" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Tracciato dell'esplorazione</td></tr>
</tbody></table>
<span class="Apple-style-span" style="font-size: small;"><br /></span></div>
Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8131246041846037059.post-14663132543925509252013-11-15T23:15:00.001+01:002013-12-04T18:15:01.883+01:00Una sezione del Carso da Grotta Gigante a Padriciano<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
IL CARSO DA GROTTA GIGANTE A PADRICIANO</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
<div style="font: normal normal normal 7.5px/normal 'Helvetica Neue Light'; margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px; text-align: justify;">
</div>
<div style="font: normal normal normal 7.5px/normal 'Helvetica Neue Light'; margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px;">
<span class="Apple-style-span" style="font-size: small;">Questa uscita di Scarpe e Cervello ci ha permesso di toccare con mano un incongruenza alquanto interessante della strategia difensiva messain atto durante la guerra fredda nel territorio Friulano.</span></div>
<div style="font: normal normal normal 7.5px/normal 'Helvetica Neue Light'; margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px;">
<span class="Apple-style-span" style="font-size: small;">Il dubbio che alberga nella mente di chi guarda la carta con la localizzazione delle basi militari Italine sul Carso è legato alla loro eccessiva vicinanza al confine.</span></div>
<div style="font: normal normal normal 7.5px/normal 'Helvetica Neue Light'; margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px;">
<span class="Apple-style-span" style="font-size: small;">Una localizzazione così prossima al </span><span class="Apple-style-span" style="font-size: small;">confine rendeva difficilissima se non impossibile una reazione in caso di aggressione, soprattutto se di sorpresa come si immagina un attacco.</span></div>
<div style="font: normal normal normal 7.5px/normal 'Helvetica Neue Light'; margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px;">
<span class="Apple-style-span" style="font-size: small;">L’ipotesi che più si accredita in un ragionamento che rimane pur sempre ipotetico è che la presenza di queste basi sul Carso avesse un fine più di pressione sulle città e i teritori del Carso ove la miniranza Slava aveva una sua rilevanza </span><span class="Apple-style-span" style="font-size: small;">numerica e culturale.</span></div>
<div style="font: normal normal normal 7.5px/normal 'Helvetica Neue Light'; margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px;">
<span class="Apple-style-span" style="font-size: small;">Il percorso compiuto è comunque come un transetto che legge una sezione del teritorio carsico sezionandolo sia nella sua parte naturale che nella sua parte colonizzata da installazioni militari.</span></div>
<div style="font: normal normal normal 7.5px/normal 'Helvetica Neue Light'; margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px;">
<span class="Apple-style-span" style="font-size: small;">Le caratteristiche degli acquartieramenti ribadiscono alcuni concetti già enunciati la continuità formale e tipologica che fa leggere questi ambiti come parte di un </span><span class="Apple-style-span" style="font-size: small;">unicum ( La Fortezza). </span></div>
<div style="font: normal normal normal 7.5px/normal 'Helvetica Neue Light'; margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px;">
<span class="Apple-style-span" style="font-size: small;">Ma si evidenzia anche un riutilizzo a fini diversi di spazi ove prima si muovevano cavalli ed oggi si rintracciabo tracce dei resti dei capannoni che ospitavano i mezzi corazzati, l’evoluzione tecnologica ha toccato cambiando anche le percezione dei luoghi.</span></div>
<br />
<br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><span class="Apple-style-span" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><a href="http://www.calameo.com/read/002905219519a13ba64a2?authid=YfQKMhFb9JlR" target="_blank"><img alt=" libro Grotta Gigante" border="0" height="239" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi45tSlUuLmmoVu70xhpXz5nEhmwDrbw5BR2N3DD5nHvYSsIwTIXHZkwkBNchTFP35t9wodEYeTlsDoSY2T2H1vgAGGdBnR2KmEe67sENOmxwhYMkH0fjLPqGfsdYCBhaYTCf-ZFTjgjHA/s320/Grotta+gigante_inizio.jpg" width="320" /></a></span></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"><span class="Apple-style-span" style="font-size: x-small;"><a href="http://www.calameo.com/read/002905219519a13ba64a2?authid=YfQKMhFb9JlR" target="_blank">Clicca sull'immagine per vedere le fotografie</a></span></td></tr>
</tbody></table>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<span class="Apple-style-span" style="font-size: x-small;"><br /></span></div>
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhItVAyPP0xPmYNFYR_XkwzeySUqjOb0h1VZ18hA6KWU5mc4vswPgrS7GxroprgsnEjcKL-l8NaIC4Ym8u2FlNp8rwqoAtKIYJxHFW5dyMQ8B_a2_tgRGNH_x0XQV5JeOzo-dUa71669Xw/s1600/Openranner-GrottaGigante_2.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="262" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhItVAyPP0xPmYNFYR_XkwzeySUqjOb0h1VZ18hA6KWU5mc4vswPgrS7GxroprgsnEjcKL-l8NaIC4Ym8u2FlNp8rwqoAtKIYJxHFW5dyMQ8B_a2_tgRGNH_x0XQV5JeOzo-dUa71669Xw/s320/Openranner-GrottaGigante_2.jpg" width="320" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Tracciato dell'uscita con dislivello</td></tr>
</tbody></table>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<span class="Apple-style-span" style="font-size: x-small;"><br /></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj3_SPLpk8TlHy2eQWwZrM3mMWSvibnSoWa0juSCjtaPxwmIy7YWihfozRHuxKsNYbgB9NaUDm-JbkCWRZ_QOxsnFn_43Vg9-TTEb1gUaMIbJ7IIrtptkM46mB47qUF53oBUn1W2luAEqw/s1600/Grotta+gigante_fine.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="239" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj3_SPLpk8TlHy2eQWwZrM3mMWSvibnSoWa0juSCjtaPxwmIy7YWihfozRHuxKsNYbgB9NaUDm-JbkCWRZ_QOxsnFn_43Vg9-TTEb1gUaMIbJ7IIrtptkM46mB47qUF53oBUn1W2luAEqw/s320/Grotta+gigante_fine.jpg" width="320" /></a></div>
<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
<br />Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8131246041846037059.post-74044681510760377622013-11-13T10:23:00.000+01:002013-11-13T10:30:44.945+01:00Escursione domenica 17 novembre 2013 - La “soglia” di Monfalcone e i suoi bunker<div style="text-align: justify;">
Scarpe & Cervello 2013<br />
La “fortezza” FVG</div>
<h4 style="text-align: justify;">
Domenica 17 novembre 2013</h4>
<h4 style="text-align: justify;">
La “soglia” di Monfalcone e i suoi bunker</h4>
<h4 style="text-align: justify;">
<u><span style="font-weight: normal;">Ritrovo ore 9,30 a Monfalcone a piazzale Tommaseo, lungo via Romana, la parallela alla statale per Trieste</span></u></h4>
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr align="center"><td><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgOjtwYAdA5UCmoBBWABm7XEtrs-BA-Dbc-p9C-DHSsjm65mRvnFnrfQigCx2tIhdBiwQUkoq8paE_qx5gL9ysMgfcvY6OviyNR-Xew2l1jWR2ukWdtWOQuIH8CJsMndxN_LnMMAc6J7Fc/s1600/01.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="223" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgOjtwYAdA5UCmoBBWABm7XEtrs-BA-Dbc-p9C-DHSsjm65mRvnFnrfQigCx2tIhdBiwQUkoq8paE_qx5gL9ysMgfcvY6OviyNR-Xew2l1jWR2ukWdtWOQuIH8CJsMndxN_LnMMAc6J7Fc/s400/01.jpg" width="400" /></a></td></tr>
<tr align="center"><td class="tr-caption">La feritoia di un osservatorio ormai sommerso dalla vegetazione spontanea</td></tr>
</tbody></table>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<b>Percorso </b><br />
L’ultima escursione del 2013 ci porterà a esplorare un settore particolare della regione, cioè una sorta di transetto difensivo costruito a cavallo della statale che collega Monfalcone a Trieste, pensato prima che il capoluogo provinciale ritornasse a far parte, a pieno titolo, dell’Italia.<br />
A differenza di ciò che abbiamo visto sul Carso triestino qui ci sposteremo soprattutto lungo una miriade di piccole postazioni di tiro predisposte per mitragliatrici e cannoni. Le postazioni dei battaglioni d’arresto erano distribuite sui colli più alti e nei pressi delle strade che dovevano controllare e tenere sotto tiro. Di fatto si trattava di una presenza diffusa e discreta, molto mimetizzata. Partendo dalla periferia di Monfalcone saliremo su almeno tre colli transitando anche per le zone umide retro collinari.<br />
<b>Tempo di percorrenza:</b> 7 ore<br />
<b>Grado di difficoltà:</b> qualche strappo in salita su sentieri per lo più segnati</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgKzZLFkHR0FcqbWANABs0-ymv473MRtsw0MliylROZixoDTeRE8HtVPuR9DJZws5PEPOGEVB46YyaD86ikQKM1k6wgtFu_N9uNhv8txOuvTLuQDqWAUD6gTcFe3GXF8uWB0ixkZZ7DYSw/s1600/02.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><br /></a></div>
<div style="text-align: justify;">
<a href="http://cms.legambientefvg.it/agenda/122-la-soglia-di-monfalcone-e-i-suoi-bunker/event_registration.html" target="_blank"><span style="color: red;"><b>Prenotazioni</b></span></a><br />
<br />
<b>Motivazioni per la scelta dell’itinerario</b> <br />
La paura di un attacco potente e improvviso sconsigliava di avere lungo il confine strutture militari che potevano cadere in mano al nemico con facilità. In compenso si predispose una difesa duttile e porosa, che per certi tratti seguiva o affiancava le linee della prima guerra mondiale. Si trattava di postazioni quasi sempre isolate, raggiungibili da camminamenti che con l’andare del tempo sono stati ingoiati dalla vegetazione. </div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
</div>
<div style="text-align: justify;">
</div>
<div style="text-align: justify;">
</div>
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgKzZLFkHR0FcqbWANABs0-ymv473MRtsw0MliylROZixoDTeRE8HtVPuR9DJZws5PEPOGEVB46YyaD86ikQKM1k6wgtFu_N9uNhv8txOuvTLuQDqWAUD6gTcFe3GXF8uWB0ixkZZ7DYSw/s1600/02.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="223" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgKzZLFkHR0FcqbWANABs0-ymv473MRtsw0MliylROZixoDTeRE8HtVPuR9DJZws5PEPOGEVB46YyaD86ikQKM1k6wgtFu_N9uNhv8txOuvTLuQDqWAUD6gTcFe3GXF8uWB0ixkZZ7DYSw/s400/02.jpg" width="400" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">L’accesso a una postazione interrata</td></tr>
</tbody></table>
<br />
<div style="text-align: justify;">
Il compito delle postazioni era quello di tenere sotto tiro le principali strade di collegamento. Per esempio a Visentini, nel Vallone che porta a Gorizia, una decina di postazioni servite da una casermetta molto piccola avevano il compito di tenere sotto tiro la strada da una posizione alta e lontana. L’importanza del tema della mira e dello sparo, come in antico, muoveva la scelta delle posizioni da presidiare e custodire con le opere in cemento. Un fitto sistema di postazioni minori avrebbe garantito le batterie anticarro rispetto a possibili accerchiamenti della fanteria. La difesa, a differenza di quella pensata per la prima guerra mondiale, non si poteva disegnare con una linea, ma con un sistema di minuscoli punti e di raggi di circonferenza ascrivibili alla precisione dell’arma.<br />
</div>
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiv0GwzmFnNO2oWA1nVicoWH0ajdZRIW85HsdHp-s2T6Pfy498MvUzUCdr6erurnpC7srk5VG_8n6cJXvOU1ncP5m7aO2KqgIL5X8e6oCSGgAr1o0XJrpkBfMhmmgrkUBLQu-VKvs5OmPA/s1600/03.jpg" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiv0GwzmFnNO2oWA1nVicoWH0ajdZRIW85HsdHp-s2T6Pfy498MvUzUCdr6erurnpC7srk5VG_8n6cJXvOU1ncP5m7aO2KqgIL5X8e6oCSGgAr1o0XJrpkBfMhmmgrkUBLQu-VKvs5OmPA/s400/03.jpg" width="225" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Una delle scale in cemento che collegano i bunker con la superficie</td></tr>
</tbody></table>
<br />
<div style="text-align: justify;">
Percorrere questo ambiente disseminato di postazioni -siamo riusciti a rintracciarne solo una piccola parte-, ci farà comprendere l’importanza interpretativa che le tecniche di guerra esercitano rispetto al paesaggio. Progettare una simile infrastruttura portava i militari a dover conoscere con attenzione i luoghi che venivano necessariamente reinterpretati e modificati. <br />
<br /></div>
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg8pc16vgN7cb3LIHvMSVntD3N4OMgUaHdh5FBj1Ida5HMqnD9Cy2aCoHL3ABU5IMfLb_T1JK5wCROiKWtWWEccuIk0VZIpnjrW2lG_cSk0BOKzqdlCqeT4SAlCt91cGqOsAyYBDSPdkyE/s1600/04.jpg" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="225" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg8pc16vgN7cb3LIHvMSVntD3N4OMgUaHdh5FBj1Ida5HMqnD9Cy2aCoHL3ABU5IMfLb_T1JK5wCROiKWtWWEccuIk0VZIpnjrW2lG_cSk0BOKzqdlCqeT4SAlCt91cGqOsAyYBDSPdkyE/s400/04.jpg" width="400" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Veduta dalla cima Dablici verso il lago e il colle di Pietrarossa</td></tr>
</tbody></table>
<br />
<div style="text-align: justify;">
Le colline carsiche, allora poco alberate, e le delicate pianure umide divennero oggetto di un originale piano di difesa che cercheremo di comprendere sul posto. Non una linea di vera tenuta, ma uno spazio profondo alcuni chilometri difeso da corpi specializzati nel produrre i massimi danni alle colonne corazzate che comunque sarebbero passate. Centinaia di minuscoli punti di resistenza che avrebbero dovuto resistere per qualche giorno in attesa di un contrattaco che, come l’offensiva, non si è mai verificato.<br />
A distanza di due decenni dalla dismissione della linea ci si può cominciare a chiedere il senso di questi oggetti abbandonati nel territorio e su come anche questa insensata spesa possa diventare utile alla società prossima a venire.<br />
<br /></div>
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhYYTgJF7oDCbUJ6_yjLuNu5c8bUN7UiUEl2iOibbNT8tfH4E_bUI8fAPE4H9wzcGgn5E2mEVcG5PUXbb_lPaUYmLuA-shs4dmgeOSDL-extk9Q8K1XLvRLE6d3XFG0J9r3W9k1DLgY06E/s1600/05.jpg" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="223" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhYYTgJF7oDCbUJ6_yjLuNu5c8bUN7UiUEl2iOibbNT8tfH4E_bUI8fAPE4H9wzcGgn5E2mEVcG5PUXbb_lPaUYmLuA-shs4dmgeOSDL-extk9Q8K1XLvRLE6d3XFG0J9r3W9k1DLgY06E/s400/05.jpg" width="400" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Trincee di appoggio collegate ai bunker</td></tr>
</tbody></table>
<br />
<div style="text-align: justify;">
<b>Descrizione del percorso </b> <br />
Partiremo da via Romana, all’altezza di una piccola piazzetta alberata dedicata a Tommaseo, e saliremo verso la collina di Sablici dove godremo, tempo permettendo, di speciali panorami sulla costiera urbanizzata di Monfalcone. Scenderemo poi verso la zona di Pietrarossa, caratterizzata dal bel lago che vedremo però dall’alto salendo la collina del Debeli che si aprirà sulla pianura e sul lago di Doberdò. Da qui la vista è speciale e spazia sugli ambienti retro collinari.<br />
<br /></div>
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhRlCP_hgUEA7D279sDn_tDWagJnSQBF9iSHcAKzLWcqOR206_e21jUm6rMShJoGPAjYICBRZvPlQYiNa_-QzSNM0ykKSZ-dNNjLNOCnieMXYBS1_MinRapDcuwR2oKccN4Yl4eisYvvqA/s1600/06.jpg" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhRlCP_hgUEA7D279sDn_tDWagJnSQBF9iSHcAKzLWcqOR206_e21jUm6rMShJoGPAjYICBRZvPlQYiNa_-QzSNM0ykKSZ-dNNjLNOCnieMXYBS1_MinRapDcuwR2oKccN4Yl4eisYvvqA/s400/06.jpg" width="300" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Veduta dal colle verso l’Istria</td></tr>
</tbody></table>
<br />
<div style="text-align: justify;">
Qui transiteremo nelle vicinanze del lago-palude per poi salire il versante successivo dirigendoci verso il rifugio Cadorna e raggiungendo le postazioni realizzate sul monte Gradina.<br />
Lungo tutto l’itinerario incontreremo bunker in cemento che rendono esplicito il fatto che non sono stati costruiti in occasione della Grande Guerra. <br />
<br /></div>
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEikpHC5ljY6J2r3GhBP-dK0VDe96ZLU4dVPV4dcNCNRXlm61sYTxMSPX6U_OyiGsZkOn-kvGwxm5Ned1JGZjzuE1imdBWuez4mvv1EEYjSdTOcEM4y8XYk9cGKZ896C5JVgF9EpI7qLLgo/s1600/07.jpg" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEikpHC5ljY6J2r3GhBP-dK0VDe96ZLU4dVPV4dcNCNRXlm61sYTxMSPX6U_OyiGsZkOn-kvGwxm5Ned1JGZjzuE1imdBWuez4mvv1EEYjSdTOcEM4y8XYk9cGKZ896C5JVgF9EpI7qLLgo/s400/07.jpg" width="300" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Torretta mimetizzata sul Sablici</td></tr>
</tbody></table>
<br />
<div style="text-align: justify;">
Si tratta di oggetti piccoli e abbandonati, non riconvertibili, testimoni di una guerra fredda che si portava dietro divieti, vincoli, pratiche d’uso territoriali ormai inutili.</div>
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi_BNosMw99gUYRhhbqdXsm9qTd0J8-aHeEvyCnRpaFtg323zzRkJg8SS79qW4S_MQYEAuWqtxJ33wAjmirKldGxXG_g_n0FSED7z2JuJsgOqfGMr2LnLQuVhsKegg6mHdJNsUcVEIwRVw/s1600/08.jpg" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="223" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi_BNosMw99gUYRhhbqdXsm9qTd0J8-aHeEvyCnRpaFtg323zzRkJg8SS79qW4S_MQYEAuWqtxJ33wAjmirKldGxXG_g_n0FSED7z2JuJsgOqfGMr2LnLQuVhsKegg6mHdJNsUcVEIwRVw/s400/08.jpg" width="400" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Strutture fortificate sulle pendici del Gradina</td></tr>
</tbody></table>
<div style="text-align: justify;">
In serata abbiamo previsto, per chi si vuole fermare, una occasione conviviale in una trattoria di San Martino del Carso.<br />
<br />
<b>Per partecipare</b><br />
La passeggiata si svilupperà lungo sentieri e stradine, con incursioni nell’ambiente naturale per visitare le postazioni che siamo riusciti a rintracciare. Il terreno è aspro e roccioso, quindi consigliamo un paio di pedule da escursione, avremo anche qualche tratto di sentiero con il fango.<br />
Faremo in modo di avere delle auto di appoggio a Doberdò del lago che accompagneranno gli autisti al punto di partenza. L’escursione prevede una camminata lenta di circa sette ore priva di difficoltà. Chi viene con i figli è pregato di prestare a loro le dovute attenzioni. <br />
Vi raccomandiamo un abbigliamento conforme alla stagione variabile soprattutto in considerazione delle previsioni del tempo, ma ricordatevi anche qualche spray antizecche.<br />
Per i problemi finanziari dell’associazione le escursioni di Scarpe & Cervello non saranno più gratuite, ma sottoposte a una quota di rimborso spese per compensare i costi organizzativi. I non iscritti pagheranno 5 euro mentre gli iscritti 3. Per i bambini rimane tutto gratuito.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br />
<b>Numero massimo di adesioni</b>: cinquanta con obbligo di <a href="http://cms.legambientefvg.it/agenda/122-la-soglia-di-monfalcone-e-i-suoi-bunker/event_registration.html" target="_blank"><span style="color: red;"><b>prenotazione scarpe & cervello</b></span></a><br />
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<b>Per informazioni e prenotazioni:</b><br />
Moreno Baccichet: 043476381, oppure 3408645094, bccmrn@unife.it<br />
Legambiente del Friuli Venezia Giulia: 0432 295483, info@legambientefvg.it, in orario d’ufficio (lun-ven 9:00-13:00)</div>
La tessera di Legambiente: per partecipare all'iniziativa non è
obbligatorio essere iscritti a Legambiente seppure, per i nostri
interessi generali, questa adesione sia caldeggiata.<br />
Coloro che infatti sono soci di Legambiente sono coperti da <b>assicurazione</b> sia nel caso procurino un danno a terzi, sia in caso di infortunio.<br />
Non sono assicurati i “non Soci” che partecipano alle iniziative e che
dovessero infortunarsi, lo sono solo se la responsabilità del loro danno
è riconducibile al Circolo o ad un Socio del Circolo stesso.<br />
Il <b>pranzo</b> di norma sarà frugale e al sacco. Dove precisato ci
sarà la possibilità di accedere a forme di ospitalità locale di qualità
fruendo di locali e ristori dotati di un particolare valore aggiunto.
Ogni partecipante penserà a sé, ma se qualcuno porta vino e dolci anche
per gli altri sarà particolarmente apprezzato.<br />
<div style="text-align: justify;">
<br />
<br /></div>
Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8131246041846037059.post-23217338819646745642013-10-16T13:26:00.000+02:002013-10-16T13:28:43.349+02:00Escursione domenica 20 ottobre 2013 - Le caserme sul Carso Triestino<div style="text-align: justify;">
Scarpe & Cervello 2013 - La “fortezza” FVG<br />
<br />
Domenica 20 ottobre 2013</div>
<h2 style="text-align: justify;">
Le caserme sul Carso triestino</h2>
<h2 style="text-align: justify;">
<u>Ritrovo ore 9,30 a Grotta Gigante, nella piccola piazzetta del borgo</u></h2>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhsQnuxzWexzhtSKH1SsTucCVCA5eC4_T56Rqcvhju2hP3YQK-b8JVO0r3xvo_ksa5DKW85LYLBP7SdI565kpR9-AxA2DKn-ncuoXcVXOY2ctAcJUPLmk_Pm14LyNI2uf63ssquNpS761o/s1600/12_carri_armati_disegnati.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="300" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhsQnuxzWexzhtSKH1SsTucCVCA5eC4_T56Rqcvhju2hP3YQK-b8JVO0r3xvo_ksa5DKW85LYLBP7SdI565kpR9-AxA2DKn-ncuoXcVXOY2ctAcJUPLmk_Pm14LyNI2uf63ssquNpS761o/s400/12_carri_armati_disegnati.jpg" width="400" /></a></div>
<div style="text-align: justify;">
<br />
<b>Percorso </b><br />
L’uscita prevista questo autunno per la provincia di Trieste è stata scelta per la specialità delle strutture abbandonate che incontreremo. Visiteremo, infatti, caserme abbandonate, una polveriera, un ex campo per le esercitazioni militari e un centro di raccolta e smistamento dei profughi giuliani.<br />
Tutto questo in pochissimi chilometri, ma con l’intento di comprendere come mai a Trieste non fossero state previste opere di arresto, ma solo una difesa con mezzi corrazzati che si sarebbero mossi lungo lo stretto corridoio dell’altipiano carsico rimasto all’Italia dopo la Seconda Guerra Mondiale.<br />
<b>Tempo di percorrenza</b>: 7 ore<br />
<b>Grado di difficoltà</b>: nessuno e, a parte la lunghezza, è adatta a tutti</div>
<div style="text-align: justify;">
<a href="http://cms.legambientefvg.it/agenda/119-le-caserme-sul-carso-triestino/event_registration.html" target="_blank"><span style="color: red;"><b>Prenotazioni Scarpe & Cervello</b></span></a><br />
</div>
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: 0px; margin-right: 0px; text-align: left;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiNcsEpi8lr7S9sE7mb2cbLo0CPZ7t7hyEKYH2N06bQcu_cuP6z7z9-cXxal5tLwbIWYwtLQ4LfU3hvCPBlec5NTcc3Rd_WtMD37jTHFoT0B26hDzhnoCfhGiSPD_MQMWHPriidwfFuiqo/s1600/01_caserma_dardi.jpg" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="243" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiNcsEpi8lr7S9sE7mb2cbLo0CPZ7t7hyEKYH2N06bQcu_cuP6z7z9-cXxal5tLwbIWYwtLQ4LfU3hvCPBlec5NTcc3Rd_WtMD37jTHFoT0B26hDzhnoCfhGiSPD_MQMWHPriidwfFuiqo/s400/01_caserma_dardi.jpg" width="400" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">La caserma Dardi vista dall’alto è densa di camerate, depositi dei mezzi e magazzini abbandonati</td></tr>
</tbody></table>
<div style="text-align: justify;">
<br />
<b>Motivazioni per la scelta dell’itinerario </b> <br />
Dopo aver visto l’organizzazione spaziale delle difese friulane che sarebbero state garantite dai battaglioni d’arresto, cercheremo di comprendere il ruolo della linea avanzata triestina, predisposta dopo l’allontanamento degli alleati dal territorio di Trieste. <br />
La prima struttura che incontreremo è la Caserma Dardi della Brigata Corrazzata Vittorio Veneto. Si tratta di un ampio recinto ricco di strutture per l’abitazione dei militari di truppa, e di depositi per i mezzi corazzati, abbandonato dalla metà degli anni ’90.</div>
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgej_t6h9MZTSKR_0z4K3YARG-X_arnKJGzhhQu41PqcHw8NPdZ-E0ruxsgiFDE8MWrPRnl7R_RbW4jYVQpU7KwDMPGdmDE6rtFWiaQXSeJUu6Ay0rND606xj1H_gaP7aCm0sBzJ9HkxAc/s1600/03_caserma_dardi_ingresso.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="300" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgej_t6h9MZTSKR_0z4K3YARG-X_arnKJGzhhQu41PqcHw8NPdZ-E0ruxsgiFDE8MWrPRnl7R_RbW4jYVQpU7KwDMPGdmDE6rtFWiaQXSeJUu6Ay0rND606xj1H_gaP7aCm0sBzJ9HkxAc/s400/03_caserma_dardi_ingresso.jpg" width="400" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Caserma Dardi, ingresso</td><td class="tr-caption" style="text-align: center;"><br /></td></tr>
</tbody></table>
<div style="text-align: justify;">
La Vittorio Veneto era distribuita tra Trieste, Villa Opicina, Grotta Gigante, Banne e Cervignano e come fanteria corazzata aveva il compito di reggere un eventuale attacco dal Carso e sul Carso. La difesa era chiaro sarebbe stata del tutto inutile visto che le prime forme di resistenza “dura” si sarebbero incontrate solo a Monfalcone, sulla soglia goriziana che visiteremo con la prossima escursione. Del resto la Brigata corrazzata, fondata nel 1975, aveva un significato più che altro psicologico per una Trieste allora completamente sbilanciata verso Est e attraversata da un dibattito cittadino tutto centrato sulla conflittualità tra destra nazionalista e sinistra internazionalista.<br />
La dimensione delle strutture abbandonate è la cifra dell’escursione che andremo ad affrontare ed è la concreta materializzazione della propaganda nazionalista contrapposta alla paura di una esondazione comunista nell’estremo confine orientale di una nazione allora completamente sbilanciata verso Occidente.<br />
Oggi il fine e delicato ambiente carsico è sottoposto a trasformazioni dettate da un diffuso abbandono delle attività agricole e di pascolo, ma al selvatico che avanza sui campi si somma quello che sta occultando le aree militari dismesse. Queste aree sono la memoria di un passato recente, di una paura diffusa, ma esorcizzata dai mezzi militari che attraversavano l’altipiano dei villaggi sloveni con il loro carico di italiani provenienti da tutta la penisola. <br />
La nostra escursione finirà, invece, in un edificio simbolo del periodo della guerra fredda e della contrapposizione ideologica e politica lungo il confine orientale, il centro di raccolta dei profughi giuliani in fuga dalla Yugoslavia a Padriciano. Un luogo costruito dal presidio angloamericano come un recinto militare, ma utilizzato negli anni ’50 come centro per gli italiani in fuga. Qui sono transitati migliaia di profughi accolti e assistiti, ma separati dagli abitanti del Carso rimasto all’Italia. Insomma, visiteremo recinti per macchine da guerra e recinti per i profughi di una guerra silenziosa che ha percorso il litorale adriatico. Recinti giustificati solo dalla paura percepita su un confine europeo che oggi si è trasformato in una cerniera. Proprio per questo motivo questi “fossili della modernità” rischiano di essere muti per le nuove generazioni che non hanno subìto gli effetti di antiche paure o le ripercussioni di traumi territoriali.<br />
<br />
<b>Descrizione del percorso </b> <br />
Partiremo dal centro di un villaggio “a mucchio” tipicamente carsico, Borgo Grotta Gigante, ancora perfettamente leggibile nel suo disegno tentacolare che si innervava nel paesaggio delle praterie pastorali ormai quasi scomparse.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi_Pn1hst9jQlX2clQLZQjx4iLbbXR9rdOQroWMX0AULsLlr6LqMMzg7IBwmUSoHCd0mHC9xrm8LPnaXePvv9xEWnfRLMUCdc-uDSSSpYmvIsT2jvNmlO0TUkXAEgDdgIoQnHYbWjaEY2U/s1600/02_percorso.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="232" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi_Pn1hst9jQlX2clQLZQjx4iLbbXR9rdOQroWMX0AULsLlr6LqMMzg7IBwmUSoHCd0mHC9xrm8LPnaXePvv9xEWnfRLMUCdc-uDSSSpYmvIsT2jvNmlO0TUkXAEgDdgIoQnHYbWjaEY2U/s400/02_percorso.jpg" width="400" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Il villaggio, la caserma e la polveriera a destra</td></tr>
</tbody></table>
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjiutMFjBaaq02FR4y9Ch5Rcrj8FId6Ek1ePmaPkFEO4E6XqdZJDxJjypogFQ4AbrYoOwGaRl_N-lyJP5KoHpq13bISFThIBd1IebfPocNAFpjEQxMQVFupqy7p6d2dlPQzku17bqz4Cr0/s1600/04_caserma_dardi_depositi.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="300" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjiutMFjBaaq02FR4y9Ch5Rcrj8FId6Ek1ePmaPkFEO4E6XqdZJDxJjypogFQ4AbrYoOwGaRl_N-lyJP5KoHpq13bISFThIBd1IebfPocNAFpjEQxMQVFupqy7p6d2dlPQzku17bqz4Cr0/s400/04_caserma_dardi_depositi.jpg" width="400" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">I depositi abbandonati </td></tr>
</tbody></table>
<div style="text-align: justify;">
<br />
Le strutture che si possono vedere dall'esterno del recinto sono tutte molto recenti tanto che solo nel 1994, proprio quando si profilava la dismissione della caserma, venivano realizzate alcune palazzine per i militari in servizio, dotate di ogni comfort. Pochi mesi dopo venne decisa la dismissione della caserma dimostrando l’incapacità di programmare la spesa pubblica. <br />
Nel 2009 l'Amministrazione comunale di Sgonico ha incaricato uno studio di architettura di studiare le possibilità di recupero di una tale struttura.<br />
La restituzione di tre scenari di recupero dimostra, nel desolato paesaggio dell'abbandono, la difficoltà di intervenire concretamente. Le ipotesi di utilizzare l'area per strutture industriali e artigianali, centri di istruzione e formazione, o l'ipotesi di residenze collettive sembra un sogno impossibile per una struttura militare che ha una dimensione quattro volte maggiore dell'intero villaggio carsico.<br />
Dopo le voci che volevano che la caserma “Ferruccio Dardi” di Sgonico stesse per diventare un Centro di identificazione di immigrati simile a quello di Gradisca o persino un carcere, oggi sembra che stia per essere adibita ad “attrezzature pubbliche e di pubblica utilità”, come deliberato dal Consiglio comunale che dovrebbe riqualificare le due palazzine all’ingresso mentre per il resto dei sei ettari di area il comune si aspetta l’intervento dei privati.<br />
<span id="goog_1456054439"></span><span id="goog_1456054440"></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<br />
</div>
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEidTSSnDFqkXBe5pP6gmL2W2i7RznGa8bI1qYMn9AH2esU_z7bOqS60uTgA_Ix7R2m2VaTvEj4pO0DByJM6_ql7Wnn-mLn-nWsfgqAbBjWKwSfvqUIWWTbAZnPV00vt1Q3objofZIXQdBc/s1600/06_polveriera_borgo_grotta_gigante.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="252" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEidTSSnDFqkXBe5pP6gmL2W2i7RznGa8bI1qYMn9AH2esU_z7bOqS60uTgA_Ix7R2m2VaTvEj4pO0DByJM6_ql7Wnn-mLn-nWsfgqAbBjWKwSfvqUIWWTbAZnPV00vt1Q3objofZIXQdBc/s400/06_polveriera_borgo_grotta_gigante.jpg" width="400" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"><br />
L’ingresso alla polveriera di Borgo Grotta Gigante</td></tr>
</tbody></table>
<div style="text-align: justify;">
Anche la grande polveriera di via Brigata Casale è posta in un ambiente particolarmente interessante e conserva il patrimonio botanico di una sopravvissuta porzione della landa carsica. La polveriera di Borgo Grotta Gigante misura 149.741 metri quadrati perfettamente recintati ed è stata abbandonata dal 1994. Basterebbe reintrodurre animali all’interno del recinto per conservare almeno la landa, mentre le strutture vuote dei depositi potrebbero essere recuperate come stalle.<br />
Con l’escursione sfioreremo l’insediamento abbandonato percorrendo tratturi che collegavano anticamente il villaggio con l’insediamento di Opicina. Facendolo sfioreremo anche la sola caserma della zona ancora utilizzata, la Brunner. Questo insediamento è stato più volte messo in crisi dall’ipotesi di trasferimento di questa piccola guarnigione a Gorizia. Certo è che al giorno d’oggi la logica localizzativa delle truppe non ha alcun senso rispetto al vecchio confine della guerra fredda e pone il problema che le logiche dell’utilizzo dell’esercito, su uno scacchiere di incertezza mediterranea, potranno in un prossimo futuro giustificare ulteriori abbandoni.<br />
Con l’escursione transiteremo per il centro di Opicina, un altro insediamento privo di geometria e centralità, come nella tradizione dei borghi agricoli del Carso, per dirigerci verso Banne. Qui avremo modo di salire la leggera pendenza della strada alberata che conduce alla caserma di Monte Cimone che ospitava l'VIII gruppo di artiglieria semovente Pasubio. La caserma è stata chiusa nel 1995 e non ci sono ancora idee su cosa farne, anche perché ci sembra che la dismissione non sia ancora stata formalizzata.<br />
In quest’area nel Settecento c’era una azienda di allevamento ovino e caprino chiamata “Mandria” che fu curata da diverse famiglie borghesi tra i quali i Bidischini e i Burgstaller. Durante la Prima Guerra Mondiale l’area diventò una base per le truppe boeme impiegate al fronte e in seguito l’accampamento fu occupato (1921) dall’esercito italiano. I militari del regno costruirono le strutture più vecchie della Cantore tra il 1924 e il 1933 come testimonia con efficacia lo stile architettonico del comando. </div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh_26l7LrjGQ6Z0UbMYVi4XwAHiVrMLSGQmyWw8y4rpiyxIblJYnbFRnmEnWhDoJ2JFWxipQYU6NH-p942-WWefIatJMwe6z6zOJbyL308v0WVLOy4YlovxF5edysvu_m3Pyp25wvCGVWE/s1600/07_caserma_cimone_ingresso.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh_26l7LrjGQ6Z0UbMYVi4XwAHiVrMLSGQmyWw8y4rpiyxIblJYnbFRnmEnWhDoJ2JFWxipQYU6NH-p942-WWefIatJMwe6z6zOJbyL308v0WVLOy4YlovxF5edysvu_m3Pyp25wvCGVWE/s400/07_caserma_cimone_ingresso.jpg" width="272" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">L’ingresso alla Cimone quando la caserma era ancora utilizzata</td></tr>
</tbody></table>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi8h-Gh1Ec-FqjO41xirRhLrFa2hx2-YQNW93D9nGQYy7U4C1q4qduNYE8BvXKm8eKHnuxlPAR5EBWLlyyEg4MRBRgQ3EjEOFKuiDVa8cEUS4ebWy7TH8dft9mt-rjCjTb9Li348seJog4/s1600/08_caserma_cimone_fotoaerea.jpg" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="280" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi8h-Gh1Ec-FqjO41xirRhLrFa2hx2-YQNW93D9nGQYy7U4C1q4qduNYE8BvXKm8eKHnuxlPAR5EBWLlyyEg4MRBRgQ3EjEOFKuiDVa8cEUS4ebWy7TH8dft9mt-rjCjTb9Li348seJog4/s400/08_caserma_cimone_fotoaerea.jpg" width="400" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Foto aerea della Caserma Monte Cimone</td></tr>
</tbody></table>
<div style="text-align: justify;">
La caserma fu abbandonata all’inizio degli anni ’90 e da allora versa in un profondo stato di degrado. Per il recupero sono state avanzate diverse ipotesi con le destinazioni d’uso più varie: centro di accoglienza per immigrati, canile, campus universitario e persino penitenziario. In realtà, come mostra la foto aerea qui sotto, mentre si perde tempo gli spazi liberi stanno diventando un vero e proprio bosco che si sposa con quello cresciuto fuori dal recinto militare.</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgf-RJfHyEUWxXdnjtAqkphKGjZ5-1ZnAP4E-5k8dsUyA7bMOXUDvdS18J8lpI5MHY-qi-cAphS4kF3LjZAbkmLORZ7IQDFBYRjlUK9a5oK4VZjoLscDVHELhb93Wc6rnOXcVnvum58xYs/s1600/10_carri_armati_esercitazione.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><br /></a></div>
<div style="text-align: justify;">
Lasciata la Cimone ci muoveremo verso Padriciano attraversando quello che una volta era il “campo carri”, cioè il luogo delle esercitazioni militari. Questo ampio tratto di prateria carsica fu tolto alle attività produttive e sottoposto a stress ambientali gravosi pur di addestrare alla guerra chi doveva prepararsi per fermare un’offensiva che non arrivò mai. Ancora una volta la servitù militare riuscì a garantire, invece, la sopravvivenza di uno speciale ambiente che nelle zone limitrofe si stava trasformando lentamente in bosco a causa della crisi dell’allevamento brado. Ora anche questo piccolo lembo di landa carsica sta degradando verso un ambiente di successioni secondarie. </div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: left; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgf-RJfHyEUWxXdnjtAqkphKGjZ5-1ZnAP4E-5k8dsUyA7bMOXUDvdS18J8lpI5MHY-qi-cAphS4kF3LjZAbkmLORZ7IQDFBYRjlUK9a5oK4VZjoLscDVHELhb93Wc6rnOXcVnvum58xYs/s1600/10_carri_armati_esercitazione.jpg" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="280" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgf-RJfHyEUWxXdnjtAqkphKGjZ5-1ZnAP4E-5k8dsUyA7bMOXUDvdS18J8lpI5MHY-qi-cAphS4kF3LjZAbkmLORZ7IQDFBYRjlUK9a5oK4VZjoLscDVHELhb93Wc6rnOXcVnvum58xYs/s400/10_carri_armati_esercitazione.jpg" width="400" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Carri armati impegnati nelle esercitazioni sul “campo carri” che attraverseremo a piedi</td></tr>
</tbody></table>
<div style="text-align: justify;">
<br />
</div>
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjIM23r184waC6OiKeFd3pcQoMFjg6NyGze1FNTig_SbO4hfMY-ZWBoXCb3Bt7AgnOt8BGPCdBpHujMOIAHE5R1Be8V84C2X0Idv3-Z-o5ZCNwA3UD0SUnr9xZLejf4zIhL1vfiTQhD2hw/s1600/08_caserma_cimone_ingresso_abbandonato.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="266" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjIM23r184waC6OiKeFd3pcQoMFjg6NyGze1FNTig_SbO4hfMY-ZWBoXCb3Bt7AgnOt8BGPCdBpHujMOIAHE5R1Be8V84C2X0Idv3-Z-o5ZCNwA3UD0SUnr9xZLejf4zIhL1vfiTQhD2hw/s400/08_caserma_cimone_ingresso_abbandonato.jpg" width="400" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">L’ingresso della caserma invaso dalla vegetazione spontanea</td></tr>
</tbody></table>
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjEGjplmzRccd3CHT27GMDa-gFxnLdRqNfH9WZZerqOOjLdj-52bSFZumdQ1WDWcX0AaXqfXvHjfw7vDFFJf4IIY0ZdeuoKvkOqGvlAajVSNne_OHT6k6VQwI_JECfMr9KpvMD0RSX5QIA/s1600/11_caserma_cimone_spazi_abbandonato.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="300" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjEGjplmzRccd3CHT27GMDa-gFxnLdRqNfH9WZZerqOOjLdj-52bSFZumdQ1WDWcX0AaXqfXvHjfw7vDFFJf4IIY0ZdeuoKvkOqGvlAajVSNne_OHT6k6VQwI_JECfMr9KpvMD0RSX5QIA/s400/11_caserma_cimone_spazi_abbandonato.jpg" width="400" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Spazi abbandonati tra i magazzini</td></tr>
</tbody></table>
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjtu5wqpYxLYhAYv-loTWzsq_W9r4Qs97pjHXrDIccINWVzCipOQPt_Um2XTalS6BQUBc13aG4H_VIOItgm75TKXbmPg45UwLwAjJ6ou3saVRdkvc_0oQooVDAWwRO4oBAlzn2jBkMwbjA/s1600/13_spazi_esterni.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="298" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjtu5wqpYxLYhAYv-loTWzsq_W9r4Qs97pjHXrDIccINWVzCipOQPt_Um2XTalS6BQUBc13aG4H_VIOItgm75TKXbmPg45UwLwAjJ6ou3saVRdkvc_0oQooVDAWwRO4oBAlzn2jBkMwbjA/s400/13_spazi_esterni.jpg" width="400" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">E’ difficile pensare a come riutilizzare gli spazi esterni che sono
stati storicamente pavimentatie occupati dalle tettoie dei militari</td></tr>
</tbody></table>
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiGO22eq98wFuxiiVRVOc7APPT5d7uca6No_ANeqcfGFULgo7I9ZGg5xdP1iFPytEYPwHKFDupxPOo0uV2AIX56LXCyepXq3xtyCGtvw8l3XhbIzIrGglkdP78_ptPbpUNrFdjNa5ltGbk/s1600/14_altane_abbandonate.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="300" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiGO22eq98wFuxiiVRVOc7APPT5d7uca6No_ANeqcfGFULgo7I9ZGg5xdP1iFPytEYPwHKFDupxPOo0uV2AIX56LXCyepXq3xtyCGtvw8l3XhbIzIrGglkdP78_ptPbpUNrFdjNa5ltGbk/s400/14_altane_abbandonate.jpg" width="400" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Le altane abbandonate dei militari sono un segno di antiche pratiche d’uso ormai scomparse</td></tr>
</tbody></table>
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjHW-mwaxxC6iATPfzQPyoDmNH-qIYwdz-JkcihuTHbXHyGESLInYnuA5JgdbBTFb12E8z7ARV2LjXXF0DbZ4AJscy1Leg9NmNEoUDieRxF9TflkhS-4RdLhtzQIDqTM8VQshDJWxzS9Ys/s1600/15_spazi_interni_abbandonati.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="300" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjHW-mwaxxC6iATPfzQPyoDmNH-qIYwdz-JkcihuTHbXHyGESLInYnuA5JgdbBTFb12E8z7ARV2LjXXF0DbZ4AJscy1Leg9NmNEoUDieRxF9TflkhS-4RdLhtzQIDqTM8VQshDJWxzS9Ys/s400/15_spazi_interni_abbandonati.jpg" width="400" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Gli interni della base militare sono oggetto di atti di vandalismo e di
naturale degrado che tra poco renderanno costosissimo ogni sforzo di
recupero</td></tr>
</tbody></table>
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEibx-rZ_lpCMfS0FZP8y-FY4ZvaALtU4_Gq2sGXKNiJhKAXhF0d3ShW5gcrTVJhpD59h1yApyJSEnn8MluoknuVhyphenhyphenD9DH0dzSU6BL0CoN7-3zWsLx6_6rqP8u5u4Qo689Rw5KcErwZ86xA/s1600/16_zone_ecologiche_carsiche.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="217" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEibx-rZ_lpCMfS0FZP8y-FY4ZvaALtU4_Gq2sGXKNiJhKAXhF0d3ShW5gcrTVJhpD59h1yApyJSEnn8MluoknuVhyphenhyphenD9DH0dzSU6BL0CoN7-3zWsLx6_6rqP8u5u4Qo689Rw5KcErwZ86xA/s400/16_zone_ecologiche_carsiche.jpg" width="400" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Carta delle zone ecologiche del Carso che percorreremo con l’escursione</td></tr>
</tbody></table>
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhW0v9lTGc6a-OHr-wKuMEIRLv33i5XJx1jBPUN0MgG1E6COnbclm1lIskFAhpnSxqg4_Jeaa5HRLuO67ko3-RLnFJ0efBxJ8RKAIvZdZevKKn9jldosiQqlLkqcg6aZhmmoTHSE3kCsCE/s1600/17_campo_carri.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="300" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhW0v9lTGc6a-OHr-wKuMEIRLv33i5XJx1jBPUN0MgG1E6COnbclm1lIskFAhpnSxqg4_Jeaa5HRLuO67ko3-RLnFJ0efBxJ8RKAIvZdZevKKn9jldosiQqlLkqcg6aZhmmoTHSE3kCsCE/s400/17_campo_carri.jpg" width="400" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Il campo carri oggi</td></tr>
</tbody></table>
<div style="text-align: justify;">
Attraverso percorsi agricoli di grande bellezza e integrità raggiungeremo anche Padriciano attraversandolo per giungere al Centro di Raccolta Profughi attrezzato negli anni ’50 per accogliere gli italiani che fuggivano dalla Yugoslavia titina.</div>
<div style="text-align: justify;">
Il <a href="http://www.padriciano.org/" target="_blank">Museo C.R.P. di Padriciano (Centro Raccolta Profughi)</a> è l'unico allestimento espositivo in Italia che affronta questo tema, ed è situato in un'area esclusiva che conserva inalterata la sua struttura originaria dopo la dismissione. In questo caso uno dei simboli di una lacerante guerra non armata è diventato un importante luogo della memoria.<br />
<br />
Realizzato inizialmente quale mostra permanente nel 2004 dall'Unione degli Istriani, il Museo di Carattere Nazionale C.R.P. di Padriciano è oggi una delle strutture museali più visitate nella provincia di Trieste, tappa fondamentale nell'ambito dei "viaggi della Memoria". Se ci sarà possibile e se non avremo fatto troppo tardi con le discussioni che accenderemo per strada, vedremo di visitare anche il museo.<br />
<br />
In serata abbiamo previsto, per chi si vuole fermare, una occasione conviviale in una trattoria locale.<br />
<br />
Se volete vedere i grandi depositi vuoti della Dardi cliccate qui<br />
<a href="http://www.360cities.net/it/image/caserma-borgo-grotta-gigante-trieste#761.75,6.56,80.0">http://www.360cities.net/it/image/caserma-borgo-grotta-gigante-trieste#761.75,6.56,80.0</a><br />
<br />
<b>Per partecipare</b><br />
La passeggiata si svilupperà lungo sentieri e stradine, ma dovremo fare anche qualche tratto di viabilità asfaltata. Un paio di scarpe da ginnastica sono più che sufficienti anche se le previsioni del tempo mettono in guardia dal rischio di precipitazioni.<br />
Lasceremo alcune auto a Padriciano e provvederemo poi a riaccompagnare gli autisti al Borgo di Grotta Gigante alla fine della visita al museo. L’escursione prevede una camminata lenta di circa sette ore priva di difficoltà. Chi viene con i figli è pregato di prestare a loro le dovute attenzioni. <br />
Vi raccomandiamo un abbigliamento conforme alla stagione variabile soprattutto in considerazione delle previsioni del tempo, ma ricordatevi anche qualche spray antizecche.<br />
Per i problemi finanziari dell’associazione le escursioni di Scarpe & Cervello non saranno più gratuite, ma sottoposte a una quota di rimborso spese per compensare i costi organizzativi. I non iscritti pagheranno 5 euro mentre gli iscritti 3. Per i bambini rimane tutto gratuito.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br />
<b>Numero massimo di adesioni</b>: cinquanta con obbligo di <a href="http://cms.legambientefvg.it/agenda/119-le-caserme-sul-carso-triestino/event_registration.html" target="_blank"><span style="color: red;"><b>prenotazione scarpe & cervello</b></span></a>.<br />
Per informazioni e prenotazioni:<br />
Moreno Baccichet: 043476381, oppure 3408645094, bccmrn@unife.it<br />
Legambiente del Friuli Venezia Giulia: 0432 295483, info@legambientefvg.it, in orario d’ufficio<br />
Informazioni aggiornate saranno inserite nel sito dell’associazione: <a href="http://www.legambientefvg.it/">www.legambientefvg.it</a> e <a href="http://www.scarpecervello.blogspot.it/">www.scarpecervello.blogspot.it</a><br />
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Per il tuo smartphone<br />
<br />
<b>Per informazioni e prenotazioni:</b><br />
Moreno Baccichet: 043476381, oppure 3408645094, bccmrn@unife.it<br />
Legambiente del Friuli Venezia Giulia: 0432 295483, info@legambientefvg.it, in orario d’ufficio (lun-ven 9:00-13:00)</div>
<div style="text-align: justify;">
La tessera di Legambiente: per partecipare all'iniziativa non è obbligatorio essere iscritti a Legambiente seppure, per i nostri interessi generali, questa adesione sia caldeggiata.<br />
Coloro che infatti sono soci di Legambiente sono coperti da <b>assicurazione</b> sia nel caso procurino un danno a terzi, sia in caso di infortunio.<br />
Non sono assicurati i “non Soci” che partecipano alle iniziative e che dovessero infortunarsi, lo sono solo se la responsabilità del loro danno è riconducibile al Circolo o ad un Socio del Circolo stesso.<br />
Il <b>pranzo</b> di norma sarà frugale e al sacco. Dove precisato ci sarà la possibilità di accedere a forme di ospitalità locale di qualità fruendo di locali e ristori dotati di un particolare valore aggiunto. Ogni partecipante penserà a sé, ma se qualcuno porta vino e dolci anche per gli altri sarà particolarmente apprezzato.<br />
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Unknownnoreply@blogger.com6tag:blogger.com,1999:blog-8131246041846037059.post-90509610569158959892013-09-23T17:30:00.002+02:002013-09-23T17:30:52.219+02:00Escursione a Vacile, Solimbergo, Sequals<br />
Alcune foto scattate durante l'escursione del 22 Settembre 2013 sono <a href="https://picasaweb.google.com/114678029625204649655/ScarpeECervelloSequals?authkey=Gv1sRgCO3y7JPhx8hj&noredirect=1" target="_blank">visibili a questo indirizzo</a><br />
Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8131246041846037059.post-79336760120537901392013-09-18T09:54:00.001+02:002013-09-18T18:13:26.979+02:00La caserma che diventa un impianto fotovoltaico e la polveriera abbandonata: da Vacile a Sequals<h4>
Scarpe & Cervello 2013 - La “fortezza” FVG</h4>
<div style="text-align: justify;">
</div>
<h4>
Domenica 22 settembre </h4>
<div style="text-align: justify;">
</div>
<h4>
Ritrovo ore 9,30 a Vacile di fronte alle ex caserme, lungo la strada che collega Spilimbergo a Lestans</h4>
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiBb-mroczDRXobdzL5sZlHELHe_X0Uqchrf0vSOcYsQzzA9GomyvzK6Yhz6xRAOURujfry2RUvmRtghH-uZ7XhuD9of1LMxt3jOraWf4cT6RhgeKHzVyNAq2eyAvHB-yZudlP_VfcJGY4/s1600/01vacile.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="297" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiBb-mroczDRXobdzL5sZlHELHe_X0Uqchrf0vSOcYsQzzA9GomyvzK6Yhz6xRAOURujfry2RUvmRtghH-uZ7XhuD9of1LMxt3jOraWf4cT6RhgeKHzVyNAq2eyAvHB-yZudlP_VfcJGY4/s400/01vacile.jpg" width="400" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"><br />
<span style="font-size: xx-small;">Il parco fotovoltaico costruito all’interno del recinto della ex caserma di Vacile</span></td></tr>
</tbody></table>
<h4>
<b>Percorso </b></h4>
<div style="text-align: justify;">
L’uscita prevista per la provincia pordenonese prevede di attraversare i territori dell’alta pianura, quelli che un tempo erano delle vastissime praterie pubbliche dei magredi. Qui si addestravano, all’inizio del Novecento, i reparti di cavalleria dell’esercito sabaudo. La cavalleria velocemente si trasformò e modernizzò con l’uso dei mezzi corrazzati e le popolazioni di queste zone per decine di anni hanno fatto i conti con l’invadenza delle colonne motorizzate dell’Ariete che manovravano su vastissime superfici residuali di territori magredili. </div>
<div style="text-align: justify;">
Con questa escursione avremo modo di incontrare delle buone pratiche di riuso, ma anche due siti del tutto abbandonati: la polveriera di Travesio della quale non è chiaro cosa il ministero della difesa voglia fare e la Caserma di Sequals ormai desolatamente abbandonata dirimpettaia alla piccola zona industriale del paese.<br />
<b>Tempo di percorrenza</b>: 7 ore<br />
<b>Grado di difficoltà</b>: nessuno e, a parte la lunghezza, è adatta a tutti<br />
<a href="http://cms.legambientefvg.it/agenda/113-la-caserma-che-diventa-un-impianto-fotovoltaico-e-la-polveriera-abbandonata-da-vacile-a-sequals/event_registration.html" target="_blank"><b>Prenotazione</b></a></div>
<h4>
Motivazioni per la scelta dell’itinerario </h4>
<div style="text-align: justify;">
Dopo aver visto l’organizzazione spaziale delle difese che sarebbero state garantite dai battaglioni d’arresto, cercheremo di comprendere il ruolo di una seconda linea di resistenza che sulla destra del Tagliamento era organizzata in un modo molto diffuso attorno alle principali direttrici dell’ipotetica invasione veloce dei mezzi corazzati del patto di Varsavia. Le linee difensive del Torre e del Tagliamento dovevano rendere difficile il guado e concentrare le attenzioni del nemico sui pochi ponti posti lungo il fiume. I ponti di Pinzano, Dignano, Casarsa, Madrisio e Latisana erano i colli di bottiglia verso i quali, presumibilmente, si sarebbe lanciata l’offensiva militare nemica con le colonne motorizzate. Oltre il fiume furono distribuite anche le difese motorizzate italiane, quelle che a distanza di circa una giornata da una presunta invasione dovevano essere in grado di ingaggiare battaglia con i primi corpi degli invasori.<br />
Le pianure friulane, nella strategia dei militari, diventavano lo scenario per una battaglia di grandi proporzioni con mezzi corazzati, ed è in quest’ambiente che i reparti dell’Ariete e quelli dell’artiglieria si esercitavano alla guerra elaborando le tecniche di combattimento più efficaci.<br />
L’escursione ci permetterà di cogliere il rapporto tra le strategie di localizzazione delle caserme, tutte poste nei pressi dei centri urbani e quelle delle polveriere, poste distanti dalle prime e organizzate per garantire veloci rifornimenti ai campi di battaglia.</div>
<div style="text-align: justify;">
</div>
<h4>
Descrizione del percorso </h4>
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhqI9-OqQXHZ_RqkVsxJsOLReK_5U3LJ9gKVoYtfcJL_uWDNmZcsLwhvfqj3UF57l1uIy-ZVVV3wZEznP6AHuM4vqlvaNMhNiHijKMDJSilLRDgzDmJRfH8b_JlttU9KtIx-mEtJAmLc2A/s1600/02vacile.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="298" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhqI9-OqQXHZ_RqkVsxJsOLReK_5U3LJ9gKVoYtfcJL_uWDNmZcsLwhvfqj3UF57l1uIy-ZVVV3wZEznP6AHuM4vqlvaNMhNiHijKMDJSilLRDgzDmJRfH8b_JlttU9KtIx-mEtJAmLc2A/s400/02vacile.jpg" width="400" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"><span style="font-size: x-small;">La caserma in attività</span></td></tr>
</tbody></table>
<div style="text-align: justify;">
Il ritrovo per la partenza avviene in un punto particolare della pianura spilimberghese, dove le terre appena riordinate cominciavano a essere coltivate con mezzi meccanici, al bordo degli antichi campi posti a sud del villaggio medievale di Vacile. Qui sorse una delle più grandi caserme della pedemontana dedicata all’udinese Giobatta De Gasperi per ospitare i reparti di artiglieria che avrebbero affiancato i carristi nella difesa. <br />
<u>La caserma di Vacile era una cittadella militare in mezzo alla campagna e noi ci incontreremo nel piazzale asfaltato di fronte all’ingresso che un tempo era pieno delle auto di militari e ufficiali che arrivavano al presidio con mezzi propri</u>.</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhhQVrp9cOxA_iuqEiBQd6TmdMaYFzfvKtMunvp99j8VPjmvNkAKQoKiBMZKx9RwH8xhOlMo8bZk6ZSkYRmvUA0O6LFnrTolUvWLmyBjNwt_1A-2EuFZ3pTzqXR6jzvG-l2rDymlS1BdjM/s1600/08vacile.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><br /></a></div>
<br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgAfyYzLaPjTv1UsUjyjeMFSA2JR7p-Cjha_28lbrz5d00qHwrEB1CjwFY226VPvtLAtICIGNLg1pL5O4c4btUza2fsxealVWa5y3BIMjpOqIMbb5HjnLmqrD5XPiszuIUTNpIkdjIxNNY/s1600/03vacile.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="462" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgAfyYzLaPjTv1UsUjyjeMFSA2JR7p-Cjha_28lbrz5d00qHwrEB1CjwFY226VPvtLAtICIGNLg1pL5O4c4btUza2fsxealVWa5y3BIMjpOqIMbb5HjnLmqrD5XPiszuIUTNpIkdjIxNNY/s640/03vacile.jpg" width="640" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"><span style="font-size: x-small;">Planimetria della caserma e definizione delle destinazioni d’uso nell’ultimo periodo della sua attività</span></td></tr>
</tbody></table>
<h4>
L'organizzazione della caserma</h4>
<i>1 Porta carraia principale </i><br />
<i>2 Comando Gruppo </i><br />
<i>3 Mensa e circolo Ufficiali</i><br />
<i>4 Alloggi Sott.Uff. e magazzino casermaggio</i><br />
<i>5 Campo da tennis </i><br />
<i>6 Cinema</i><br />
<i>7 Piazzale dell'adunata</i><br />
<i>8 Mensa truppa</i><br />
<i>9 Campo da calcio</i><br />
<i>10 S.a.s.t. (striscia addestrativa)</i><br />
<i>11 Poligono carabina</i><br />
<i>12 Campo da tennis</i><br />
<i>13 Campo da palla canestro</i><br />
<i>14 Ricovero veicoli</i><br />
<i>15 Officina meccanica Batt. Logistico</i><br />
<i>16 Capannone minuto-mantenimento</i><br />
<i>17 Campo da tennis</i><br />
<i>18 Infermeria</i><br />
<i>19 17^ Batteria</i><br />
<i>20 18^ Batteria</i><br />
<i>21 Bcs Batteria Comando e servizi</i><br />
<i>22 Spaccio truppa</i><br />
<i>23 Compagnia Battaglione Logistico</i><br />
<i>24 Compagnia Battaglione Logistico</i><br />
<i>25 Compagnia Battaglione Logistico</i><br />
<i>26 Riserva munizioni (polveriera)</i><br />
<i>27 Capannone ricovero radar</i><br />
<i>28 Capannone ricovero "Quadrinate Browning"</i><br />
<i>29 Ricovero veicoli</i><br />
<i>30 Ricovero veicoli</i><br />
<i>31 Grande Officina meccanica Batt. Log.</i><br />
<i>32 Il grande serbatoio raccolta acqua piovana</i><br />
<i>33 Pedana per la manutenzione dei veicoli</i><br />
<i>34 Pedana per la manutenzione dei veicoli</i><br />
<i>35 Ufficio carburanti</i><br />
<i>36 Serbatoi e pompe rifornimento carburanti</i><br />
<i>37 Officina mezzi militari del Gruppo</i><br />
<i>38 Officina mezzi militari del Gruppo</i><br />
<i>39 Ricovero veicoli</i><br />
<i>40 Ricovero veicoli</i><br />
<i>41 Capannone Battaglione Logistico</i><br />
<i>42 Porta carraia secondaria</i><br />
<br />
<a href="http://www.grudine.it/Notizia10.html">http://www.grudine.it/Notizia10.html</a><br />
<br />
Come
si può notare l’organizzazione della caserma era molto complessa e
prevedeva che all’interno del grande recinto convivessero soldati, mezzi
e una piccola riservetta di polvere da sparo. L’abbandono degli
immobili alla metà degli anni ’90 ha provocato un rapido degrado degli
edifici e dei piazzali pavimentati. L’area fu utilizzata recentemente
anche come scenario per giochi di guerra, sollevando non poche
polemiche. Pervenuta nelle disponibilità del comune di Spilimbergo,
l’amministrazione ha pensato bene di procedere a una generale
riconversione del complesso militare bandendo un concorso per
realizzare, al posto delle caserme, un grande parco fotovoltaico. <br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEif8bP6_Q03J8iTpWj_lBqpwKyV-2bP_37ZEaU1wL6Ys-_8SP3Bt3-q7Ge9LGlJ4g31CXPtzPRlAACnUaX1-8oDg_KJhRgptQKE2uF5zOBF6OmIlC99yrNLTqXQHAFVgdFL5WMcXliDDkY/s1600/04vacile.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="300" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEif8bP6_Q03J8iTpWj_lBqpwKyV-2bP_37ZEaU1wL6Ys-_8SP3Bt3-q7Ge9LGlJ4g31CXPtzPRlAACnUaX1-8oDg_KJhRgptQKE2uF5zOBF6OmIlC99yrNLTqXQHAFVgdFL5WMcXliDDkY/s400/04vacile.jpg" width="400" /></a></div>
<br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj7GvevBVk_Go4lHYoQ-HYP_sq__zeHbyRZ32c6NslhZvdxwJIrEE1Ohpx8XfYgvRZHjZEeqVG5OBVYMueV2Ac6an_WC5TXHbwfbFwkyik_A0jN0nuhvhMn7ffFvJpC-vvMirM2nsFCuP4/s1600/05vacile.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="300" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj7GvevBVk_Go4lHYoQ-HYP_sq__zeHbyRZ32c6NslhZvdxwJIrEE1Ohpx8XfYgvRZHjZEeqVG5OBVYMueV2Ac6an_WC5TXHbwfbFwkyik_A0jN0nuhvhMn7ffFvJpC-vvMirM2nsFCuP4/s400/05vacile.jpg" width="400" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">La caserma di Vacile in abbandono</td><td class="tr-caption" style="text-align: center;"><br /></td></tr>
</tbody></table>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
<div style="text-align: justify;">
<br />
Oggi i lavori sono sostanzialmente completati. Quasi tutti i fabbricati
sono stati demoliti e le loro macerie sono state distribuite sui
piazzali. Su questa superficie artificiale la ditta che aveva vinto il
bando ha distribuito un numero impressionante di pannelli fotovoltaici
costruendo di fatto il più vasto parco fotovoltaico della provincia di
Pordenone. I pannelli sono difficilmente percepibili dal basso perché la
conservazione dell’originario recinto murario continua a tenere
separato questo spazio dalla campagna circostante. Questa che si
presenterà ai nostri occhi può essere considerata una buona pratica? <br />
Il
fatto che nessun elemento memorialistico della storica caserma sia
stato conservato può essere stato un errore rispetto alla grande
affezione che ancora oggi si percepisce nei confronti della De Gasperi
sui blog degli ex-militari?<br />
Sono questioni che discuteremo durante l’escursione.</div>
<div style="text-align: justify;">
</div>
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg_SN2VppHnqr4ho6DSA6Oi39jnttTEdwsLYwlIvLY8COcXOJ-og9OyfCQr-eOf5b-JC2oxTUl-dAN8fG9LzoH21UC11wyFiZf8WKsKPyLmh_0DBmB50etNI2C6V9yjiG8kDsoy4gvFjco/s1600/06vacile.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="298" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg_SN2VppHnqr4ho6DSA6Oi39jnttTEdwsLYwlIvLY8COcXOJ-og9OyfCQr-eOf5b-JC2oxTUl-dAN8fG9LzoH21UC11wyFiZf8WKsKPyLmh_0DBmB50etNI2C6V9yjiG8kDsoy4gvFjco/s400/06vacile.jpg" width="400" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Il paesaggio agrario ai bordi dei riordini agrari</td></tr>
</tbody></table>
<div style="text-align: justify;">
Dalla De Gasperi inizieremo un percorso che ci condurrà verso le colline di Sequals attraversando territori agricoli molto diversi tra loro. Passeremo a fianco di suoli che presentano ancora i segni di disegni agrari medievali, conservati ai bordi dei riordini novecenteschi delle grandi pianure. In questi territori riordinati i segni della viabilità e del particellare sono ampi e rettilinei, ma all’interno di questo paesaggio apparentemente banale si rintracciano elementi di valore e spazi assoggettati a successive riorganizzazioni, come quella della grande lottizzazione industriale che sfioreremo. Un’area produttiva mai saturata che oggi vive momenti di maggiore crisi e che presenta al suo interno molti spazi occupati ormai da processi di colonizzazione vegetale del tutto spontanei.<br />
In modo non diverso negli ultimi anni sta nascendo in queste aree, un tempo dotate di copertura erbacea e poi adattate alla coltivazione del mais, un nuovo paesaggio delle vigne industrializzate. Vigneti con impianti fitti e molto strutturati e irrigati artificialmente dove le principali fasi di lavorazione delle viti è ricondotta all’uso delle macchine.</div>
<div style="text-align: justify;">
</div>
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh9PhwgVm6gyDZlIW1cVlFrPYHE7g2SuPMnWhn0KkMD5DA7Fe4qO7KztnPxbnws6lQH329Ops2RksGtD7uqT66MEyfiDFlGeoMW1VSKS4UpbxeF_S14dvSxbZ38LoAlkotIrDyAlet_nEc/s1600/07vacile.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="300" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh9PhwgVm6gyDZlIW1cVlFrPYHE7g2SuPMnWhn0KkMD5DA7Fe4qO7KztnPxbnws6lQH329Ops2RksGtD7uqT66MEyfiDFlGeoMW1VSKS4UpbxeF_S14dvSxbZ38LoAlkotIrDyAlet_nEc/s400/07vacile.jpg" width="400" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Vigna di nuovo impianto che esalta nella rigidezza dell’impianto le micro morfologie di origine alluviale</td></tr>
</tbody></table>
<div style="text-align: justify;">
Un'altra struttura che potremo notare per la sua dimensione estensiva è il grande impianto industriale della Pravisani Esplosivi, posto sul confine tra Spilimbergo e Sequals. Anche questo impianto sorse in aperta campagna nel 1968 per produrre emulsioni esplosive e non è un caso che l’ufficio commerciale della Pravesani si trovi nel Bergamasco, zona specializzata nella costruzioni di armi. L’azienda è un ampio recinto impenetrabile dove i molti edifici sono posti a una certa distanza gli uni dagli altri per ridurre i rischi di esplosioni a catena. <br />
Dalla Pravesani ci dirigeremo verso la campagna di Sequals cogliendo l’impressione di paesaggi sempre più complessi, sia dal punto di vista morfologico, sia da quello antropologico. Percorrendo un sentiero e poi alcune stradine campestri arriveremo in vista dell’antica palude di Sequals, un ampio territorio bonificato segnato dal ristagno delle acque dovuto alla morfologia che all’epoca delle glaciazioni avevano assunto il Meduna pensile e i suoi depositi. </div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
</div>
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg18jke-pT-eA0lYUXjbD8hpnrbkoYD3tecTbUI0_IE6IwZE7erer2qq_UHdHaMQ_IfQCEJFVf2AuGyt1z7-d_OJluAvSDk26ubnCW8_A7PVktUYdATBKgC7by98Rr0OvbPbfCWA_4Ybc4/s1600/08vacile.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="298" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg18jke-pT-eA0lYUXjbD8hpnrbkoYD3tecTbUI0_IE6IwZE7erer2qq_UHdHaMQ_IfQCEJFVf2AuGyt1z7-d_OJluAvSDk26ubnCW8_A7PVktUYdATBKgC7by98Rr0OvbPbfCWA_4Ybc4/s400/08vacile.jpg" width="400" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">La fabbrica di esplosivi in mezzo alla campagna</td></tr>
</tbody></table>
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg1xtmcAIIt_uRddLhFDCL1h2UUsYgzBzghp3NMg0KpvOwcj_s1Z-DV2NGSJ85QtcZUXB9EFf7TNC4jqowhpsDE8MJTRg0Zajv0ttva_CQETwN5o0wW1GswPyWZ3ec-NGQqZ3GIcfAVL0U/s1600/09vacile.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="300" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg1xtmcAIIt_uRddLhFDCL1h2UUsYgzBzghp3NMg0KpvOwcj_s1Z-DV2NGSJ85QtcZUXB9EFf7TNC4jqowhpsDE8MJTRg0Zajv0ttva_CQETwN5o0wW1GswPyWZ3ec-NGQqZ3GIcfAVL0U/s400/09vacile.jpg" width="400" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Elementi di paesaggio agrario della campagna di Sequals</td></tr>
</tbody></table>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
<div style="text-align: justify;">
Superando una piccola forcella dei colli di Sequls scenderemo nella piana sovralluvionata di Toppo e Travesio sfiorando la grande polveriera abbandonata e oggetto di una presunta bonifica.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjudFMNkRjXuHT9YLYyk-62xzUv1RuyQWyQpWU_ZxjOIXuO5180ZMVCL6LS4TfNwWDgL_D4t553kFOWMF8XNrcsl1lqRJnBCmHcfiQZ_Xyt51FT0GCp2tfd5ITPu5mgJhNcOwDL65eng9E/s1600/10vacile.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="300" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjudFMNkRjXuHT9YLYyk-62xzUv1RuyQWyQpWU_ZxjOIXuO5180ZMVCL6LS4TfNwWDgL_D4t553kFOWMF8XNrcsl1lqRJnBCmHcfiQZ_Xyt51FT0GCp2tfd5ITPu5mgJhNcOwDL65eng9E/s400/10vacile.jpg" width="400" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">La polveriera abbandonata di Travesio inserita in una piccola vallecola tra i colli per poter essere meglio mimetizzata nel caso di bombardamenti aerei</td></tr>
</tbody></table>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg9DxVtVL-0cWt0SMSqP3_yNfIgCvFlqDBjgz_sIBM7lUO_h5Nz6hrnVPKO1jpKug5sTbsk8qjrfUPC8LlC5ZyXN2CuLQeSjN9Y7nfnS_8ydAJQt-35mV7PqPBn1m5vc1_wNrfeevFYWpc/s1600/11vacile.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg9DxVtVL-0cWt0SMSqP3_yNfIgCvFlqDBjgz_sIBM7lUO_h5Nz6hrnVPKO1jpKug5sTbsk8qjrfUPC8LlC5ZyXN2CuLQeSjN9Y7nfnS_8ydAJQt-35mV7PqPBn1m5vc1_wNrfeevFYWpc/s400/11vacile.jpg" width="298" /></a></div>
<div style="text-align: justify;">
Quando era in funzione questa polveriera, che occupa una varice nella continuità del sistema collinare, era davvero impressionante. Le recinzioni e le torrette di controllo raggiungevano i bordi del bosco e la notte il perimetro del recinto veniva rischiarato da decine di fari. Oggi invece l’abbandono regna sovrano e per certo se una bonifica c’è stata questa non ha certo riguardato le opere architettoniche e di recinzione dell’impianto militare. <br />
Da qui, in vista del bellissimo castello di Toppo e di quello ormai dissolto di Travesio ci dirigeremo a ovest lungo l’antica strada di Santa Fosca per raggiungere Solimbergo. <br />
Da qui saliremo all’omonimo castello basso medievale che visitammo nel 2003 durante l’edizione di Scarpe & Cervello dedicata ai paesaggi medievali.<br />
Da qui scenderemo a Sequals attraversando tutto il paese di Primo Carnera per chiudere l’escursione di fronte alla caserma abbandonata e di proprietà comunale.</div>
<h4>
Per partecipare</h4>
<div style="text-align: justify;">
La passeggiata si svilupperà lungo sentieri, alcuni collinari, e stradine. Il tratto che ci permetterà di scavalcare la collina di Sequals lo faremo su terreno argilloso e fuori sentiero. Visto che l’umidità potrebbe creare dei problemi si consiglia l’uso di scarpe da escursione che avvolgano la caviglia e un abbigliamento “a cipolla”. <br />
Lasceremo alcune auto a Sequals e provvederemo poi a riaccompagnare gli autisti a Vacile. <br />
L’escursione prevede una camminata lenta di circa sette ore priva di difficoltà. Chi viene con i figli è pregato di prestare a loro le dovute attenzioni. <br />
Vi raccomandiamo un abbigliamento conforme alla stagione variabile soprattutto in considerazione delle previsioni del tempo.<br />
Per i problemi finanziari dell’associazione le escursioni di Scarpe & Cervello non saranno più gratuite, ma sottoposte a una quota di rimborso spese per compensare i costi organizzativi. I non iscritti pagheranno 5 euro mentre gli iscritti 3. Per i bambini rimane tutto gratuito.<br />
<u>Numero massimo di adesioni</u>: cinquanta con obbligo di <a href="http://cms.legambientefvg.it/agenda/113-la-caserma-che-diventa-un-impianto-fotovoltaico-e-la-polveriera-abbandonata-da-vacile-a-sequals/event_registration.html" target="_blank"><b>prenotazione</b></a>.<br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiBdMh1uIZ__KiUoIq3FThsMsBDk0mcVJv9zqorJ_MCWha6tqAQltqCtfhmyXTs5TZnSTH41KHR8TD-3D_g5KctQmvu4c7kwKuq3cGh22bihL0Gyd1pJBcAmz2U8YpEN7CdB4Y1D5Eptbg/s1600/2013_09_22_QRcode.png" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiBdMh1uIZ__KiUoIq3FThsMsBDk0mcVJv9zqorJ_MCWha6tqAQltqCtfhmyXTs5TZnSTH41KHR8TD-3D_g5KctQmvu4c7kwKuq3cGh22bihL0Gyd1pJBcAmz2U8YpEN7CdB4Y1D5Eptbg/s320/2013_09_22_QRcode.png" width="320" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Per il tuo smartphone</td></tr>
</tbody></table>
<br />
<b>Per informazioni e prenotazioni</b>:<br />
Moreno Baccichet: 043476381, oppure 3408645094, bccmrn@unife.it<br />
Legambiente del Friuli Venezia Giulia: 0432 295483, info@legambientefvg.it, in orario d’ufficio.<br />
<b>La tessera di Legambiente</b>: per partecipare all'iniziativa non è obbligatorio essere iscritti a Legambiente seppure, per i nostri interessi generali, questa adesione sia caldeggiata.<br />
Coloro che infatti sono soci di Legambiente sono coperti da assicurazione sia nel caso procurino un danno a terzi, sia in caso di infortunio.<br />
Non sono assicurati i “non Soci” che partecipano alle iniziative e che dovessero infortunarsi, lo sono solo se la responsabilità del loro danno è riconducibile al Circolo o ad un Socio del Circolo stesso.<br />
Il <b>pranzo</b> di norma sarà frugale e al sacco. Dove precisato ci sarà la possibilità di accedere a forme di ospitalità locale di qualità fruendo di locali e ristori dotati di un particolare valore aggiunto. Ogni partecipante penserà a sé, ma se qualcuno porta vino e dolci anche per gli altri sarà particolarmente apprezzato.<br />
<br /></div>
Unknownnoreply@blogger.com9tag:blogger.com,1999:blog-8131246041846037059.post-4369869809596341412013-08-08T00:03:00.001+02:002013-08-08T00:03:14.230+02:00Escursione nell'alta val del Torre, passo Tanamea e MusiAlcune foto scattate durante l'escursione del 28 Luglio 2013 nell'alta val del Torre sono <a href="https://plus.google.com/photos/114678029625204649655/albums/5906442841752450817?banner=pwa&authkey=CJr8wdLh6dWsYw" target="_blank">visibili a questo indirizzo</a>Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8131246041846037059.post-81462323772795372452013-07-25T20:07:00.001+02:002013-07-27T10:52:29.187+02:00La valle slava: Musi e la pressione psicologica della guerra fredda<div class="western" style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm; orphans: 0; widows: 0;">
<span style="font-family: 'Times New Roman', serif; line-height: 100%;">Domenica 28 luglio</span></div>
<div class="western" style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm; orphans: 0; widows: 0;">
<span style="font-family: 'Times New Roman', serif; line-height: 100%;">Ritrovo ore 9,30 a
Passo Tanamea, sul confine con la Slovenia</span></div>
<div align="CENTER" class="western" style="line-height: 100%; margin-bottom: 0.35cm; margin-top: 0.18cm; orphans: 0; widows: 0;">
</div>
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi_zeLRmofHmdKao_mgyyju2F88Qnm-nzpbe1KX53Jh9TTFrRakraT1JMkitDER114oy8jF-njZhTGWV8Pz0LAxtnXJIpapPVdm9lHzKTUghz9Gok7M1D0eFBHTvbVjn7jWQv1nA9fb4GLk/s1600/1.png" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="480" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi_zeLRmofHmdKao_mgyyju2F88Qnm-nzpbe1KX53Jh9TTFrRakraT1JMkitDER114oy8jF-njZhTGWV8Pz0LAxtnXJIpapPVdm9lHzKTUghz9Gok7M1D0eFBHTvbVjn7jWQv1nA9fb4GLk/s640/1.png" width="640" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"><span style="font-family: 'Times New Roman', serif; font-size: small; line-height: 16px;">La zona della polveriera di Passo Tanamea</span></td></tr>
</tbody></table>
<div class="western" style="line-height: 100%; margin-bottom: 0.35cm; margin-top: 0.18cm; orphans: 0; text-align: left; widows: 0;">
<b style="font-family: 'Times New Roman', serif; line-height: 100%;">Percorso</b></div>
<div class="western" style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm; orphans: 0; widows: 0;">
<span style="font-family: Times New Roman, serif;">L’alta valle del
Torre nella logica della difesa militare della guerra fredda non ebbe
un presidio militare permanente. In sostanza non c’erano caserme
nella vallata se non a Tarcento, lungo l’asse pedemontano. Eppure
in quest’area marginale del territorio regionale i vincoli militari
si facevano sentire soprattutto in termini di servitù d’uso e di
presenza militare data dai continui campi che i soldati apprestavano
nella vallata. Le difese vere e proprie erano distribuite lungo il
confine e il sentiero che controllava il lato settentrionale della
valle. </span>
</div>
<div class="western" style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm; orphans: 0; widows: 0;">
<span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;"><span style="font-size: small;">In una
logica topografica di più ampia visione a Passo Tanamea iniziava un
sistema difensivo lineare che si sarebbe appoggiato alle aste
fluviali del </span><span style="font-size: small;">Torre e del Natisone:</span><span style="font-size: small;">
</span><span style="font-size: small;">sistema che completava verso ovest e verso nord
la protezione dei fianchi del dispositivo principale, rappresentato
dal basso Isonzo. Questo sistema di difese era presidiato dal 52°
Alpini ed era costituito da una prima linea fortificata, che si
distendeva a ovest del fiume Natisone e nelle valli collegate e che
mirava a controllare i principali valichi e le vie di accesso alla
pianura, e di una seconda linea arretrata, appoggiata alla riva
occidentale del fiume Torre, da Tarcento sino a Udine.</span></span></span></div>
<div class="western" style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm; orphans: 0; widows: 0;">
<span style="font-family: Times New Roman, serif;">Tempo di
percorrenza: 6 ore</span></div>
<div class="western" style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm; orphans: 0; widows: 0;">
<span style="font-family: Times New Roman, serif;">Grado di difficoltà:
nessuno.</span></div>
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg3EBAY3BcD0oNaq6SZa3EPvNk__GmxT9ALu1sSoc0zr7CtPcFJZFju9oZE6LSveAmAgnsAFTBNl7gdgLOWja0S0iK12bjdH3oLwusnKcMGK39aWfHjADJA0e6WrYt-kX8pWBhkgJYvIXtl/s1600/2.png" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg3EBAY3BcD0oNaq6SZa3EPvNk__GmxT9ALu1sSoc0zr7CtPcFJZFju9oZE6LSveAmAgnsAFTBNl7gdgLOWja0S0iK12bjdH3oLwusnKcMGK39aWfHjADJA0e6WrYt-kX8pWBhkgJYvIXtl/s320/2.png" width="240" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"><span style="font-family: 'Times New Roman', serif; font-size: small;">Ingresso a una delle postazioni a Scimaz</span></td></tr>
</tbody></table>
<div class="western" style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm; orphans: 0; widows: 0;">
<span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;"><b>Motivazioni per
la scelta dell’itinerario </b></span></span></div>
<div class="western" style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm; orphans: 0; widows: 0;">
<span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">La
presenza militare in Friuli non è data solo dalle opere maggiori e
dai casermaggi che ospitavano le migliaia di giovani provenienti da
tutta la nazione. Le pratiche d’uso del territorio furono senza
dubbio uno di modi con i quali si espresse fisicamente la grande
macchina militare approntata all’epoca della guerra fredda.</span></span></div>
<div class="western" style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm; orphans: 0; widows: 0;">
<span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">La
valle di Musi era un ambiente segnato da una profonda crisi sociale
ed economica. Uno spazio che come la Val di Resia e quelle del
Natisone, aveva vissuto durante il periodo fascista un periodo di
progettata ostilità del regime nei confronti delle popolazioni di
lingua slovena. Anche qui si erano sentiti gli influssi di un potere
che osteggiava l’uso di una lingua che non si rifaceva
all’esaltante tradizione romana. Dopo la lacerante definizione del
confine nazionale lo stato repubblicano vedeva con preoccupazione
questi ambiti confinari non immuni dalla propaganda panslavista.
Durante gli ultimi anni della dominazione tedesca queste aree erano
state patrimonio delle brigate filo titine e lo Stato non ebbe mai la
sensazione di un completo controllo dell’area. Forse anche per
questo motivo le principali installazioni militari friulane non
stanno all’interno di quei territori che durante l’epoca della
dominazione veneziana venivano definiti come la “Slavia Friulana”.</span></span></div>
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgvGLIemcK6suKFb2Y897zqTfus0UdKi50YGk6vY7DFDNFK8que6BevhY7EQejMhmugFBMnCMwxL1paaZHz-XIHKS8Flo0IoNiR9Nxlw35c-X-KJAKLHWyWTzE2lZWbwr9Z6aIQjyeFROoh/s1600/3.png" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="480" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgvGLIemcK6suKFb2Y897zqTfus0UdKi50YGk6vY7DFDNFK8que6BevhY7EQejMhmugFBMnCMwxL1paaZHz-XIHKS8Flo0IoNiR9Nxlw35c-X-KJAKLHWyWTzE2lZWbwr9Z6aIQjyeFROoh/s640/3.png" width="640" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"><span style="font-family: 'Times New Roman', serif; font-size: x-small; text-align: start;">Postazione di tiro sul Rio Bianco</span></td></tr>
</tbody></table>
<div class="western" style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm; orphans: 0; widows: 0;">
<span style="font-family: 'Times New Roman', serif;">Su
queste aree invece le manovre quasi quotidiane di truppe appoggiate
da mezzi di supporto costituivano una importante azione di propaganda
e di pressione psicologica nei confronti della popolazione locale.
Gli spazi che i militari acquisirono per le loro pratiche di guerra
ridussero la percezione di controllo territoriale nei valligiani. Per
questo visitare questa valle ci porrà il problema di cercare segni
molto meno fisici ed evidenti della presenza degli uomini della
“Fortezza FVG”. Non a caso, oltre a visitare le postazioni
conservate e alcune demolite lo scorso anno dall’esercito,
cercheremo di immaginarci i campi di tiro, i sentieri settimanalmente
frequentati da colonne di giovani militari, gli accampamenti.
Soprattutto gli acquartieramenti con le tende finirono per essere il
luogo in cui la popolazione locale veniva a contatto con i giovani di
leva alle prese con una delle esperienze più particolari della
“naja”. I militari erano osservatori osservati, la popolazione ne
studiava i movimenti, conviveva con i loro giochi di guerra
rispettandone giocoforza i vincoli.</span></div>
<div class="western" style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm; orphans: 0; widows: 0;">
<span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">Nel
frattempo nell’alta valle del Torre si stava chiudendo un’epoca
storica di organizzazione del territorio e dell’economia.
L’emigrazione svuotava le case, si abbandonava l’agricoltura
valliva di uno dei settori più aspri dell’arco alpino
caratterizzato da un paesaggio di disgregazione geologica.</span></span></div>
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEixuQkcdj_EQCVGUcMa96V_Yp_yLeJJiukAAZRhVr21jIp4TsorgPDp3OvFuCyoELFXvdbXCARwNBG_7M9M-GgMQb501ZcQBxjXeR7aGGQDuEoPbj91TRxKtY23Ay6Vkvb7nmYTSWdegwA5/s1600/4.png" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="240" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEixuQkcdj_EQCVGUcMa96V_Yp_yLeJJiukAAZRhVr21jIp4TsorgPDp3OvFuCyoELFXvdbXCARwNBG_7M9M-GgMQb501ZcQBxjXeR7aGGQDuEoPbj91TRxKtY23Ay6Vkvb7nmYTSWdegwA5/s320/4.png" width="320" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"><span style="font-family: 'Times New Roman', serif; font-size: x-small; text-align: start;">Polveriera a Passo Tanamea</span></td></tr>
</tbody></table>
<div class="western" style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm; orphans: 0; widows: 0;">
<span style="font-family: 'Times New Roman', serif;">A
chiudere questo periodo di crisi, formalizzando un definitivo
collasso psicologico nella comunità locale, venne il terremoto del
1976 dal quale le piccole e sparse borgate di Musi non seppero
riprendersi. Oggi della complessa contrapposizione tra un sistema
insediativo antico e quello moderno dei militari rimane ben poco e
dovremo frugare nella memoria dei locali per riuscire a cogliere quel
periodo e gli evanescenti luoghi in cui si consumò un conflitto
culturale.</span></div>
<div class="western" style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm; orphans: 0; widows: 0;">
<br /></div>
<div class="western" style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm; orphans: 0; widows: 0;">
<span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;"><b>Descrizione
dell’itinerario</b></span></span></span></div>
<div class="western" style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm; orphans: 0; widows: 0;">
<span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;"><span style="font-size: small;">Ci
troveremo al vecchio valico di frontiera di Passo Tanamea per
visitare il sistema di fortificazioni posto lungo la linea del
confine, garantite dalla piccola polveriera che si incontra su questa
soglia che fa da spartiacque tra il bacino dell’Isonzo e quello del
Torre.</span><span style="color: #222222;"><span style="font-size: small;"><span style="background: #ffffff;">
</span></span></span></span></span>
</div>
<div class="western" style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm; orphans: 0; widows: 0;">
<span style="color: #222222;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;"><span style="background: #ffffff;">Ci
muoveremo lungo il Rio Freddo per individuare le opere e gli accessi.
Da qui scenderemo attraverso la polveriera sino ai Ciclamini, il
locale costruito pochi anni fa nei pressi del valico, e da li
imboccheremo il sentiero del Parco delle Prealpi Giulie che in circa
un’ora e mezza ci porterà ad incontrare quella che era la prima
borgata stabilmente abitata della vallata, appunto Simaz. </span></span></span></span>
</div>
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjDIz5C3pUqK15-15cSJHnCdp7Zysa9GxxRP0aC4nuuGsyS3ATG4SvEdKA78VEtmq_iZK1L8MaNxLLQRA7GHtD_ofOKQAKNhR80xUcuhQWL46G_7I1uhCDpQWhna1HmWt4gTNky0QHLNlIV/s1600/5.png" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="480" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjDIz5C3pUqK15-15cSJHnCdp7Zysa9GxxRP0aC4nuuGsyS3ATG4SvEdKA78VEtmq_iZK1L8MaNxLLQRA7GHtD_ofOKQAKNhR80xUcuhQWL46G_7I1uhCDpQWhna1HmWt4gTNky0QHLNlIV/s640/5.png" width="640" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"><span style="background-color: white; color: #222222; font-family: 'Times New Roman', serif; font-size: x-small; text-align: start;">L’area del campo di addestramento invasa dalla vegetazione</span></td></tr>
</tbody></table>
<div class="western" style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm; orphans: 0; widows: 0;">
<span style="background-color: white; color: #222222; font-family: 'Times New Roman', serif;">Percorrendo
tutta la valle in discesa avremo modo di renderci conto dello
straordinario ambiente geologico composto da sfasci e detriti che di
fatto rendevano improduttivo il fondovalle del Torre. Lungo il
sentiero passeremo attraverso il poligono di tiro della Coda nella
Codiza. Qui vicino visiteremo i resti di quello che è stato il
principale accampamento utilizzato durante le esercitazioni militari.
Vedremo anche alcune delle postazioni militari che avrebbero dovuto
colpire con spari incrociati le colonne di mezzi lungo la strada
valliva. Recentemente il ministero ha provveduto alla demolizione di
alcuni bunker scatenando le proteste del comune di Lusevera che
voleva invece attivare un progetto per il recupero di queste
strutture con finalità museali.</span></div>
<div class="western" style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm; orphans: 0; widows: 0;">
<span style="color: #222222;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;"><span style="background: #ffffff;">Saliremo
poi sui ripiani alti e più produttivi di Simaz, davvero uno dei
pochi tratti del fondovalle coltivabile, e poi raggiungeremo Musi per
cercare di individuare, anche con l’aiuto dei pochi abitanti che
rientrano per l’estate, la posizione della postazione che difendeva
la stretta del Torre.</span></span></span></span></div>
<div class="western" style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm; orphans: 0; widows: 0;">
<span style="color: #222222;"><span style="background: #ffffff;"></span></span></div>
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiHuwLUipXTPqfOdcc-MdXJZ-i3rKy1MDsqih9eHeAvBdb-4YbIIPpNuMVzE-Gm1VylPFrllfynokkVBfKRa1aGuAZtVhKVIYcse_ep9N9Dx4JgsijR5zpKD0fleeCOql-URnQO5e5bJseS/s1600/6.png" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="480" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiHuwLUipXTPqfOdcc-MdXJZ-i3rKy1MDsqih9eHeAvBdb-4YbIIPpNuMVzE-Gm1VylPFrllfynokkVBfKRa1aGuAZtVhKVIYcse_ep9N9Dx4JgsijR5zpKD0fleeCOql-URnQO5e5bJseS/s640/6.png" width="640" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"><span style="background-color: white; color: #222222; font-family: 'Times New Roman', serif; font-size: x-small; text-align: start;">Postazione semidistrutta nei pressi di Musi</span></td></tr>
</tbody></table>
<div class="western" style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm; orphans: 0; widows: 0;">
<b style="font-family: 'Times New Roman', serif;">Per partecipare</b></div>
<div class="western" style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm; orphans: 0; widows: 0;">
<span style="font-family: Times New Roman, serif;">La passeggiata si
svilupperà lungo un sentiero segnato in leggera discesa dal passo.
Sono sufficienti scarpe da ginnastica o da trek e un abbigliamento “a
cipolla” anche considerand che la valle di Musi è uno dei luoghi
più piovosi d’Italia. Lasceremo alcune auto a Musi e provvederemo
poi a riaccompagnare gli autisti a Passo Tanamea. Chi vuole alla
fine potrà fermarsi con noi a “I Ciclamini” per assaggiare
alcuni piatti della cucina slovena dell’alta Val del Torre.</span></div>
<div class="western" style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm; orphans: 0; widows: 0;">
<span style="font-family: Times New Roman, serif;">L’escursione
prevede una camminata lenta di circa sei ore priva di difficoltà.
Chi viene con i figli è pregato di prestare a loro le dovute
attenzioni. </span>
</div>
<div class="western" style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm; orphans: 0; widows: 0;">
<span style="font-family: Times New Roman, serif;">Vi raccomandiamo un
abbigliamento conforme alla stagione variabile soprattutto in
considerazione delle previsioni del tempo.</span></div>
<div class="western" style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm; orphans: 0; widows: 0;">
<span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;"><b>Per i problemi
finanziari dell’associazione le escursioni di Scarpe & Cervello
non saranno più gratuite, ma sottoposte a una quota di rimborso
spese per compensare i costi organizzativi. I non iscritti pagheranno
5 euro mentre gli iscritti 3. Per i bambini rimane tutto gratuito.</b></span></span></div>
<div class="western" style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm; orphans: 0; widows: 0;">
<br /></div>
<div class="western" style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm; orphans: 0; widows: 0;">
<span style="font-family: Times New Roman, serif;">Numero massimo di
adesioni: cinquanta con obbligo di prenotazione.</span></div>
<div class="western" style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm; orphans: 0; widows: 0;">
<span style="font-family: Times New Roman, serif;">Per informazioni e
prenotazioni:</span></div>
<div class="western" style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm; orphans: 0; widows: 0;">
<span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;"><span style="font-size: small;">Moreno
Baccichet: 043476381, oppure 3408645094, </span><span style="color: blue;"><u><a href="mailto:moreno.baccichet@gmail.com"><span style="font-size: small;">moreno.baccichet@gmail.com</span></a></u></span></span></span></div>
<div class="western" style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm; orphans: 0; widows: 0;">
<span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;"><span style="font-size: small;">Legambiente
del Friuli Venezia Giulia: 0432 295483, </span><span style="color: blue;"><u><a href="mailto:info@legambientefvg.it"><span style="font-size: small;">info@legambientefvg.it</span></a></u></span><span style="font-size: small;">,
in orario d’ufficio</span></span></span></div>
<br />
<div class="western" style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm; orphans: 0; widows: 0;">
<span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;"><span style="font-size: small;">Informazioni
aggiornate saranno inserite nel sito dell’associazione:
</span><span style="color: blue;"><u><a href="http://www.legambientefvg.it/"><span style="font-size: small;">www.legambientefvg.it</span></a></u></span><span style="font-size: small;">
e sul blog </span><span style="color: blue;"><u><a href="http://www.scarpecervello.blogspot.it/"><span style="font-size: small;">www.scarpecervello.blogspot.it</span></a></u></span></span></span></div>
Unknownnoreply@blogger.com5tag:blogger.com,1999:blog-8131246041846037059.post-88322509798453770912013-07-21T18:36:00.001+02:002013-07-27T10:55:15.691+02:00Le armi della Fortezza<div style="text-align: center;">
<div style="text-align: justify;">
La Fortezza FVG non è diversa da altre fortezze di più antica concezione, ha un suo perimetro e lungo questo perimetro sono posizionate le feritorie e le ritodde da cui le armi investono di fuoco il nemico.</div>
</div>
<div style="text-align: justify;">
La difesa di un perimetro, anche in una fortezza suigeneris come questa, è una delle priorità strategiche.</div>
<div style="text-align: justify;">
L'armamentario della difesa è completo, dalle fuciliere alle artiglierie ed il controllo del territorio per successive linee di difesa si palesa man mano che la ricerca prosegue.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhshWLtH6GEg49odpBmjCWr3bHN9QeoMX5B-1Xr7nTkpgcIhRo8eRWkSvJQt6pVwWq-IgafM9tvi0rpCNzPNak6STqECX7gDBxOAXdrtyhGRpheNQkSdgK_Kmi_BTnwnMUMLyYpwruXqIE/s1600/P7140036.png" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="240" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhshWLtH6GEg49odpBmjCWr3bHN9QeoMX5B-1Xr7nTkpgcIhRo8eRWkSvJQt6pVwWq-IgafM9tvi0rpCNzPNak6STqECX7gDBxOAXdrtyhGRpheNQkSdgK_Kmi_BTnwnMUMLyYpwruXqIE/s320/P7140036.png" width="320" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"><span class="Apple-style-span" style="font-size: small;">Il ponte in legno sul fosso anticarro della prima Guerra Mondiale a nord di Paluzza fa capire che il tema della difesa dei confini è un teme vecchio anche nella cosiddetta era moderna.</span></td></tr>
</tbody></table>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhMUDns_9hf0zi7M0kwJQIeq8-rv_AslpYG4qXjVdL7Dl-qGIpVzUr2NvYurhW8ukh3gHiHXxtHRvP20ngPnTEvLcPuOs1kBk1f-Y0suBOYZNoWSn0ZCTyl0Nbg6TqbLgGfP7__9_UMc_c/s1600/P7140038.png" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhMUDns_9hf0zi7M0kwJQIeq8-rv_AslpYG4qXjVdL7Dl-qGIpVzUr2NvYurhW8ukh3gHiHXxtHRvP20ngPnTEvLcPuOs1kBk1f-Y0suBOYZNoWSn0ZCTyl0Nbg6TqbLgGfP7__9_UMc_c/s320/P7140038.png" width="240" /></a></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<br /></div>
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEirqe4ah0Oo8P6YrG4QtQZSvvslkVe-8VSpDq99w522Dnw7-J3bianrWnHTaXI9lrwoESU80gD5F_tpAnsok41mtZhwkx9wor7sCCwUzBbwo4lYlNSUe2Xm5SfSl8CfCCu5Ana1jq7px_A/s1600/P7140040.png" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="240" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEirqe4ah0Oo8P6YrG4QtQZSvvslkVe-8VSpDq99w522Dnw7-J3bianrWnHTaXI9lrwoESU80gD5F_tpAnsok41mtZhwkx9wor7sCCwUzBbwo4lYlNSUe2Xm5SfSl8CfCCu5Ana1jq7px_A/s320/P7140040.png" width="320" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Fortificazione per fucileria </td></tr>
</tbody></table>
<br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh8ttkVKMeE5u-e4dTzBEJ1o44e1357J9FuninYX360LQ8tWKeXKZMvl5vfLJ5OBa0eJieHhqNleJszYnU74lDHcHM0Z6Mjm4HxmPEagZg6UcSHWbsGfD6GFbuRAsaDePMultQWO7gzGLw/s1600/P7140049.png" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh8ttkVKMeE5u-e4dTzBEJ1o44e1357J9FuninYX360LQ8tWKeXKZMvl5vfLJ5OBa0eJieHhqNleJszYnU74lDHcHM0Z6Mjm4HxmPEagZg6UcSHWbsGfD6GFbuRAsaDePMultQWO7gzGLw/s320/P7140049.png" width="240" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Interno della fortificazione </td></tr>
</tbody></table>
<br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiJi3QLhod3uB4mJ-wZ8katBO2rJHMP1_UYWzkdh_99nuRu1kXqPLWRKPq8FEjqsawqziyrAt2dkC0RgVmFANLBu2Vx8FxBiAP0l2cebUIRA_W8iEdFNzpSDecoUpq9N0H0M1Ghg_Cer-M/s1600/P7140044.png" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="240" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiJi3QLhod3uB4mJ-wZ8katBO2rJHMP1_UYWzkdh_99nuRu1kXqPLWRKPq8FEjqsawqziyrAt2dkC0RgVmFANLBu2Vx8FxBiAP0l2cebUIRA_W8iEdFNzpSDecoUpq9N0H0M1Ghg_Cer-M/s320/P7140044.png" width="320" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Feritoia è rilevabile la modalità pittosto spartana dell'edificazione </td></tr>
</tbody></table>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEim2tsjlgJpO9lb46IajSY3jcLAqF9f3zrR53yranPaiJTSM0egJgnVdug_mDJLKJao_xdzZ8XADwubEsooUjRKEbUt9OMB9ebnjLRaBoyjgUuFJgxptGxgsBZePa90Hep6KYFgDpOrgNY/s1600/P7140046.png" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEim2tsjlgJpO9lb46IajSY3jcLAqF9f3zrR53yranPaiJTSM0egJgnVdug_mDJLKJao_xdzZ8XADwubEsooUjRKEbUt9OMB9ebnjLRaBoyjgUuFJgxptGxgsBZePa90Hep6KYFgDpOrgNY/s320/P7140046.png" width="240" /></a><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi9QTlhbWNVvRE4pkxpT-jO4o7ZL3vMAc1yD_V9qQprXaLc9CKy5AdLVpICzCSSZvMgFjFI6At673fChIOhlAkqll4MLP73xBmTJ5oiy9EASwvvIWnZSm5aGFcYcBN9CijUCZE5uhqxtDU/s1600/P7140045.png" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi9QTlhbWNVvRE4pkxpT-jO4o7ZL3vMAc1yD_V9qQprXaLc9CKy5AdLVpICzCSSZvMgFjFI6At673fChIOhlAkqll4MLP73xBmTJ5oiy9EASwvvIWnZSm5aGFcYcBN9CijUCZE5uhqxtDU/s320/P7140045.png" width="240" /></a></div>
<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi14DUZPW3B2_BsVPGJLxhEL0aFC2Tv-e7jY_7hW6Shbyi05KZkpNwDgm8xaXukR7nsQ1asVFVihcHpcBJq5v3PuGFMt6RLN4h1Buj4E0dKed_dsfdH5XQrWcicZ7rZLGwA9-JYo0c60wI/s1600/P7140050.png" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="240" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi14DUZPW3B2_BsVPGJLxhEL0aFC2Tv-e7jY_7hW6Shbyi05KZkpNwDgm8xaXukR7nsQ1asVFVihcHpcBJq5v3PuGFMt6RLN4h1Buj4E0dKed_dsfdH5XQrWcicZ7rZLGwA9-JYo0c60wI/s320/P7140050.png" width="320" /></a></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhiTtj2deG14xzoVXz0QL28bw2_1e5Ao7GG3UG6ZBIr4yP9Ux3Loeyd596h5IiVEiCKhghflez3a1YCfOQwe2IJE_qMWmSl2O4RlVslT6uJQzNpCEoNp8rvvlcnFDdqT5e8UOa7HkzNTj4/s1600/P7140056.png" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="240" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhiTtj2deG14xzoVXz0QL28bw2_1e5Ao7GG3UG6ZBIr4yP9Ux3Loeyd596h5IiVEiCKhghflez3a1YCfOQwe2IJE_qMWmSl2O4RlVslT6uJQzNpCEoNp8rvvlcnFDdqT5e8UOa7HkzNTj4/s320/P7140056.png" width="320" /></a></div>
<br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjc2dBB0oSr6EQ5jKHiJtJC98nHmj-gXj_jn9lcEeenaXjx0z4k7U8AF-vPKH1Xx6uGKpZQVur9hakP-uPxXvl3oKOAxLvd8TZvfSoTwLOW6aN88gAhyphenhyphenU-e77q8UvDKPjhcZHE8USFNE_M/s1600/P7140057.png" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjc2dBB0oSr6EQ5jKHiJtJC98nHmj-gXj_jn9lcEeenaXjx0z4k7U8AF-vPKH1Xx6uGKpZQVur9hakP-uPxXvl3oKOAxLvd8TZvfSoTwLOW6aN88gAhyphenhyphenU-e77q8UvDKPjhcZHE8USFNE_M/s320/P7140057.png" width="240" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">La realizzazione di tutto un sistema di manufatti interrati<br />
era funzionale al riparo delle truppe in caso di bombardamento<br />
da parte dell'artiglieria nemica.</td></tr>
</tbody></table>
<br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhQGlmN0Kp3RtIco-PVENvpng8dcrjkrE-aJdUBXng2-L4xv9FwxHJ2hpuSdCuULUfimTCgZZg00M3HaCwH_6_oASt5rxiWEomy7-OWkBpv1vpxKohDGM_K01s32jlH9LCFJSkx13mZApU/s1600/P7140059.png" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="240" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhQGlmN0Kp3RtIco-PVENvpng8dcrjkrE-aJdUBXng2-L4xv9FwxHJ2hpuSdCuULUfimTCgZZg00M3HaCwH_6_oASt5rxiWEomy7-OWkBpv1vpxKohDGM_K01s32jlH9LCFJSkx13mZApU/s320/P7140059.png" width="320" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Cunicoli e gallerie connettevano le postazioni di tiro e i rifugi</td></tr>
</tbody></table>
<br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjBpfw-GzPXQgMm5aqecPLH0_0ENzHVUNW6s3_2uAMsIdjuv8X7gr0rDXS8GhQ3JE6Aw5l95KRV3URpoH0vUlJdY5PDbLu-eAWh4BxsUN8l4bi-9SkxsdUuebQWddNeMeKxU670WFMHSj0/s1600/P7140069.png" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="240" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjBpfw-GzPXQgMm5aqecPLH0_0ENzHVUNW6s3_2uAMsIdjuv8X7gr0rDXS8GhQ3JE6Aw5l95KRV3URpoH0vUlJdY5PDbLu-eAWh4BxsUN8l4bi-9SkxsdUuebQWddNeMeKxU670WFMHSj0/s320/P7140069.png" width="320" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Bocche mascherate con un ampio cono di visuale consentivano agli artiglieri di<br />
controllare il terreno dinnanzi alla postazione.</td></tr>
</tbody></table>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<br /></div>
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjuE46aCeP8zV2BNtOu8C687WMFXuWcXsXCyDtRl4HN8j5Dc1ItYfsauD8KgvR5Ai_jU_Dw20TeZYdKCd2BTnI4c51uJrcE4aHWJ9QpoNNm1R3Hxzm6AeCI29uThgWieYVZIZhjM8fBe_Q/s1600/P7140019.png" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="240" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjuE46aCeP8zV2BNtOu8C687WMFXuWcXsXCyDtRl4HN8j5Dc1ItYfsauD8KgvR5Ai_jU_Dw20TeZYdKCd2BTnI4c51uJrcE4aHWJ9QpoNNm1R3Hxzm6AeCI29uThgWieYVZIZhjM8fBe_Q/s320/P7140019.png" width="320" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Le aperture nella roccia sono mascherate in tempo di pace per renderne difficile l'identificazione.</td></tr>
</tbody></table>
<br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg6nMIun_RLWiG5PX1oXa9HU4RRQJJmvHeBNv6URs_YHDM7pp67WrIRNY1zHyqK_c1xUjlFSID1-KBCem-JSoaLrMSFhv758gxfrMo1tM8-vKv29lsqBEOH8PpsqkO_GxpqFbFmM8X0-2w/s1600/P7140020.png" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg6nMIun_RLWiG5PX1oXa9HU4RRQJJmvHeBNv6URs_YHDM7pp67WrIRNY1zHyqK_c1xUjlFSID1-KBCem-JSoaLrMSFhv758gxfrMo1tM8-vKv29lsqBEOH8PpsqkO_GxpqFbFmM8X0-2w/s320/P7140020.png" width="240" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Alle postazioni si accede attraverso porte blindate.</td></tr>
</tbody></table>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgufn56NjLkbvMsXF_CuKxwFxc4NQKcHK__cajBwKMykGmhwDygBR3YH27QoZrHQXsW34LFElLz-fb9ErYVaZ-C9BN9UBYEFHd_0oQO4CXpExre-m3uQoFe1r6ZSs-faebCc-HGcQvJU1U/s1600/P7140021.png" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="240" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgufn56NjLkbvMsXF_CuKxwFxc4NQKcHK__cajBwKMykGmhwDygBR3YH27QoZrHQXsW34LFElLz-fb9ErYVaZ-C9BN9UBYEFHd_0oQO4CXpExre-m3uQoFe1r6ZSs-faebCc-HGcQvJU1U/s320/P7140021.png" width="320" /></a></div>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjHPr53s_MO8JqGocQVc2P7c4hpzBFkViy5GReQY7dlqa2MOMQxkmTetRbQbjP7kenGrMnEDLCjeHwEtF6z__vwSKAs-ZnOK5z_Vmt3I_FhWSaSSNbKMJEjsqOpzsjp0WC0uFUgMXjqIyQ/s1600/P7140025.png" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="240" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjHPr53s_MO8JqGocQVc2P7c4hpzBFkViy5GReQY7dlqa2MOMQxkmTetRbQbjP7kenGrMnEDLCjeHwEtF6z__vwSKAs-ZnOK5z_Vmt3I_FhWSaSSNbKMJEjsqOpzsjp0WC0uFUgMXjqIyQ/s320/P7140025.png" width="320" /></a></div>
<br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjOabgwVg0_EijqFK0GmqXPSUfrqZChApsG1VQD4WJAjrAPeuPV5m0WsTLkNogAi7-rjODPc5F6T3lDdThMitxZunCH6GXMHO1IDpz-zAEU-3A4-70nb6L_8xlzHs7hxwpdgvy7RAMhiV8/s1600/P7140024.png" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="240" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjOabgwVg0_EijqFK0GmqXPSUfrqZChApsG1VQD4WJAjrAPeuPV5m0WsTLkNogAi7-rjODPc5F6T3lDdThMitxZunCH6GXMHO1IDpz-zAEU-3A4-70nb6L_8xlzHs7hxwpdgvy7RAMhiV8/s320/P7140024.png" width="320" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">La profondità delle fortificazioni era legata alla necessità di<br />
difendere le truppe e le installazioni dai bombardamenti.</td></tr>
</tbody></table>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiGx7Er1oaw4qgEBF6DBNU6WzY-7fT0XS5h7cGlNnOZUbGGnmSmz41a4eDhkvexYiK99-X5N1BJht2Dfx1HKgGJvrdOSySuRaqZxH5-0eOVnrvVwTzVPLg7PyyvxD0S6Al-zbH5JFvNO70/s1600/P7140026.png" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiGx7Er1oaw4qgEBF6DBNU6WzY-7fT0XS5h7cGlNnOZUbGGnmSmz41a4eDhkvexYiK99-X5N1BJht2Dfx1HKgGJvrdOSySuRaqZxH5-0eOVnrvVwTzVPLg7PyyvxD0S6Al-zbH5JFvNO70/s320/P7140026.png" width="240" /></a></div>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhlPZJ0c15ICqGzYmK97FQ0Vr1sd9UFv-FJzWBUkIBvCSjJBPVbabjlWVX_s_KRletHORJK1CNX7W0YA-4eStZEE2tMQdU9h3qSL-kZVj-mCdT7NR4p6XLom_rIHU2pEET0rNBiepAl-Tk/s1600/P7140028.png" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="240" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhlPZJ0c15ICqGzYmK97FQ0Vr1sd9UFv-FJzWBUkIBvCSjJBPVbabjlWVX_s_KRletHORJK1CNX7W0YA-4eStZEE2tMQdU9h3qSL-kZVj-mCdT7NR4p6XLom_rIHU2pEET0rNBiepAl-Tk/s320/P7140028.png" width="320" /></a></div>
<br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjxd7xNtqzLZENqNSYcBn0-a-DBEhV9_sXwyZuq7v8mEPfTd3d4CIecjeXZX3jhYp6xrvjIqMfpaPoMwYx-xvf_3FU0Wrqn6uGMLzadeG7n2WbgnPcoq-1t2Yw1agb2wZ2e8cTa_QQ5aEM/s1600/P7140030.png" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="240" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjxd7xNtqzLZENqNSYcBn0-a-DBEhV9_sXwyZuq7v8mEPfTd3d4CIecjeXZX3jhYp6xrvjIqMfpaPoMwYx-xvf_3FU0Wrqn6uGMLzadeG7n2WbgnPcoq-1t2Yw1agb2wZ2e8cTa_QQ5aEM/s320/P7140030.png" width="320" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Le dimensioni dei mascheramenti raggiungevano dimensioni<br />
notevoli.</td></tr>
</tbody></table>
<br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg16JbM-8pMWe1XW2VLUPoTG1VvyYOP4UiJX1rEFX1l_4tdHg5EK4Lhb7Hv_wu9V3TAKYGFCsqZQz782r0GG7ndzTAS5SCq4ETXUZ4E3b1VEbkgrRGakfBWuBo1YsYwlMrAG80rMblBLD4/s1600/P7140031.png" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg16JbM-8pMWe1XW2VLUPoTG1VvyYOP4UiJX1rEFX1l_4tdHg5EK4Lhb7Hv_wu9V3TAKYGFCsqZQz782r0GG7ndzTAS5SCq4ETXUZ4E3b1VEbkgrRGakfBWuBo1YsYwlMrAG80rMblBLD4/s320/P7140031.png" width="240" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Le fortificazioni erano collegate alla viabilità ordinaria da strade di servizio</td></tr>
</tbody></table>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<br /></div>
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiFWmsYOqBzSOAb-FMqfnq0_TxP07-NzRl4sdncHReIdEpc9XcNF4qj2Qq9AoESk3ouifBNOsXFPfTu8809CofaU88Mp1ULUIsELbvE3eUgUN9gVie5tdfJq2wj7hfebpOUbIEPlhi2FHs/s1600/P7140145.png" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="240" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiFWmsYOqBzSOAb-FMqfnq0_TxP07-NzRl4sdncHReIdEpc9XcNF4qj2Qq9AoESk3ouifBNOsXFPfTu8809CofaU88Mp1ULUIsELbvE3eUgUN9gVie5tdfJq2wj7hfebpOUbIEPlhi2FHs/s320/P7140145.png" width="320" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Mascheramento di bocca di artiglieria</td></tr>
</tbody></table>
<br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhbP_-ESBLJE82iJhYsT8EEiQHCfMMtNv7CSXkeNWy9d9VBPXx5LY-QjnEViKz9n884EGx9rSeCzWL6oge_wH2XBLtZkNfRiE4n30_AsSmxgA6zPlwojfL4v_5SpwCxLEI-ZplK7HM1B1w/s1600/P7140146.png" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="240" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhbP_-ESBLJE82iJhYsT8EEiQHCfMMtNv7CSXkeNWy9d9VBPXx5LY-QjnEViKz9n884EGx9rSeCzWL6oge_wH2XBLtZkNfRiE4n30_AsSmxgA6zPlwojfL4v_5SpwCxLEI-ZplK7HM1B1w/s320/P7140146.png" width="320" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Dietro il mascheramento la feritoria con il cono di visuale</td></tr>
</tbody></table>
<br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiljqFJbBOxSPzNkbvxM7dFnNCwUvzskcLoiz2xcNxkiJfgM-JOLIfVDFlj04QY8mX_wwMHX0bo2INLsMcv3B7Rn8IJIuttDhyN2vr2LWvjVQZsCRr0VXxp8vRVzxxX3WMQVZGBlhcyV08/s1600/P7140147.png" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiljqFJbBOxSPzNkbvxM7dFnNCwUvzskcLoiz2xcNxkiJfgM-JOLIfVDFlj04QY8mX_wwMHX0bo2INLsMcv3B7Rn8IJIuttDhyN2vr2LWvjVQZsCRr0VXxp8vRVzxxX3WMQVZGBlhcyV08/s320/P7140147.png" width="240" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">L'accesso ai buncher era spesso mascherato con<br />
strutture in cemento o ferrro</td></tr>
</tbody></table>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhQjAA2dM-wSnqI3N-jNzOSdfrbXGkUiFqj6SxHot1ODPaTZLtdTP1Z3ZxbmX5_U5EECM_hsYcw5-o-WoDhgG1c9-5cfzmYBrPmiVXscmIUWdJmVL0KaZZ5SAlNPC1gM1KjIIsauCgg05g/s1600/P7140149.png" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhQjAA2dM-wSnqI3N-jNzOSdfrbXGkUiFqj6SxHot1ODPaTZLtdTP1Z3ZxbmX5_U5EECM_hsYcw5-o-WoDhgG1c9-5cfzmYBrPmiVXscmIUWdJmVL0KaZZ5SAlNPC1gM1KjIIsauCgg05g/s320/P7140149.png" width="240" /></a><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgZH1yqfnWIekWkbD4V4F0p_dgYZj5dsmKafEPviGVVHMpYHCZZwcwWPlm2SIWlYC6UJQh2dlmIApwXRVtckoUVm-dQLpyUOfVV6fJk_VQXvREQO_SyRlKcZ-FeM6zFX1NqRoBqkvzoCDg/s1600/P7140148.png" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgZH1yqfnWIekWkbD4V4F0p_dgYZj5dsmKafEPviGVVHMpYHCZZwcwWPlm2SIWlYC6UJQh2dlmIApwXRVtckoUVm-dQLpyUOfVV6fJk_VQXvREQO_SyRlKcZ-FeM6zFX1NqRoBqkvzoCDg/s320/P7140148.png" width="240" /></a></div>
<br />
<br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEivS6AL_f1fxmEj6tBgsMwcj1z-OfedRrha9P0Sf0quhINanRbgFvud3s8oYj9oXrj3ibLPVuKb6BH9UhLz78cksOXXXc_DgMuF_FM7x_USD2q6Gissrz4El-HAnrr6oRPNHtQe8zpcNYc/s1600/P7140152.png" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="240" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEivS6AL_f1fxmEj6tBgsMwcj1z-OfedRrha9P0Sf0quhINanRbgFvud3s8oYj9oXrj3ibLPVuKb6BH9UhLz78cksOXXXc_DgMuF_FM7x_USD2q6Gissrz4El-HAnrr6oRPNHtQe8zpcNYc/s320/P7140152.png" width="320" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">La rete lavorata a formare corrugamenti simil naturali veniva poi rivestita di cemento</td></tr>
</tbody></table>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhKDno6m7zCNCh6ncH8U52cybjBqoipCIhIjszDfuLo29jKjXBhrVVecKjo0LlEWAU0E_sjQDvWpDGeHVDpYrwBq5mWJ-849jVxCAtjbtNoz04zL5GSrBFglRlbcPx1ipk6TSPP5PVnFls/s1600/P7140155.png" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhKDno6m7zCNCh6ncH8U52cybjBqoipCIhIjszDfuLo29jKjXBhrVVecKjo0LlEWAU0E_sjQDvWpDGeHVDpYrwBq5mWJ-849jVxCAtjbtNoz04zL5GSrBFglRlbcPx1ipk6TSPP5PVnFls/s320/P7140155.png" width="240" /></a></div>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgLAb8zy1qUCILid8Q28sIrtDZwhRqzTWD48YP8KGQT309q1W8LcS6f0Dd0QeWpEmnbIClHIVSGyp4AUcGB4RBK3Mh7zb_VPi7sUzohWLlYKaazsL9rPP8rUaGKZYbdP-TkIe5t-yIqvkM/s1600/P7140158.png" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="240" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgLAb8zy1qUCILid8Q28sIrtDZwhRqzTWD48YP8KGQT309q1W8LcS6f0Dd0QeWpEmnbIClHIVSGyp4AUcGB4RBK3Mh7zb_VPi7sUzohWLlYKaazsL9rPP8rUaGKZYbdP-TkIe5t-yIqvkM/s320/P7140158.png" width="320" /></a></div>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjSz1eLVw90jaz9-U84RR6A1Rv83kAWbgB4LF-aYBrvL7fv6cbCftM0tPx_9HEdmkvOJTip0iXTb0IrxSIdQ_mkQ8EhumooiQDzp-KqpgLpdkj6ItnDRhL2rC5jkD9s97OdWgbihy79FCM/s1600/P7140159.png" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="240" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjSz1eLVw90jaz9-U84RR6A1Rv83kAWbgB4LF-aYBrvL7fv6cbCftM0tPx_9HEdmkvOJTip0iXTb0IrxSIdQ_mkQ8EhumooiQDzp-KqpgLpdkj6ItnDRhL2rC5jkD9s97OdWgbihy79FCM/s320/P7140159.png" width="320" /></a></div>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjqpeKQEZ7MQE-J81cqHe-dG3h16ByqOyjUWDN2HXuZFsjwqxmZlTsJ8OxYy4fZIYKs3Ln4s78_LwItkLtoaFwDTKd6cTSG9IfJC8CFTcQa0KXx36SAssCFqwLcgZcZMrWZayTBE9gtyS4/s1600/P7140160.png" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjqpeKQEZ7MQE-J81cqHe-dG3h16ByqOyjUWDN2HXuZFsjwqxmZlTsJ8OxYy4fZIYKs3Ln4s78_LwItkLtoaFwDTKd6cTSG9IfJC8CFTcQa0KXx36SAssCFqwLcgZcZMrWZayTBE9gtyS4/s320/P7140160.png" width="240" /></a></div>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjZZ26PkNzr7Dc45-qILYCzoEL7pMPBCHMPOHo8XRbIOqTOM0UpuznEYoVHR5UzTKk_PW4L947pgLnVsDu6TpynXRKzIj9pkT5Y0JzjO5EUMwkogdNTLwW1C4h49cMAJN-VKd7txVMUkSM/s1600/P7140164.png" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="240" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjZZ26PkNzr7Dc45-qILYCzoEL7pMPBCHMPOHo8XRbIOqTOM0UpuznEYoVHR5UzTKk_PW4L947pgLnVsDu6TpynXRKzIj9pkT5Y0JzjO5EUMwkogdNTLwW1C4h49cMAJN-VKd7txVMUkSM/s320/P7140164.png" width="320" /></a></div>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhz8Z0jF99ZmsYkMRa2DaGpPTPGwAlBK317wjRyLl8Zfwq3AN_VoZe2Q1h1m9sopX5xoaqRtAmQKiFmCgCPCa903m8TbXOF6MfR9eWuudzZcBf2HQwxHtnKSsLKz7tyUZxTZe1vhVtI6sc/s1600/P7140165.png" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhz8Z0jF99ZmsYkMRa2DaGpPTPGwAlBK317wjRyLl8Zfwq3AN_VoZe2Q1h1m9sopX5xoaqRtAmQKiFmCgCPCa903m8TbXOF6MfR9eWuudzZcBf2HQwxHtnKSsLKz7tyUZxTZe1vhVtI6sc/s320/P7140165.png" width="240" /></a><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgiCbQ-bEdhCV518pnk5K-5r3mqyhJpaml1bvALLSz4237AFQJnuxvzZk_f_v0djCIBoo1uiUi8AJvVpoHOsVWc23w8l-NADcN4fXdgxVs4nDuC7kqJbINBXPGyzkvFFmUzEeQ8pSU7eCk/s1600/P7140166.png" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgiCbQ-bEdhCV518pnk5K-5r3mqyhJpaml1bvALLSz4237AFQJnuxvzZk_f_v0djCIBoo1uiUi8AJvVpoHOsVWc23w8l-NADcN4fXdgxVs4nDuC7kqJbINBXPGyzkvFFmUzEeQ8pSU7eCk/s320/P7140166.png" width="240" /></a></div>
<br />
<br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg4WI32s0iW9dnvMZAUPrZjcPBkQ3E_HaSP4Uyrjn-UzeKuYVACi7NDJ4QJS9Y0nZPnfE7Dsz5mJ6Df2NrRLgcHY989OWYFPVQbVo41cXB__SR0cyiw9Fvcd-aksmCiTJWVebhGqaCBiYA/s1600/P7140167.png" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="240" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg4WI32s0iW9dnvMZAUPrZjcPBkQ3E_HaSP4Uyrjn-UzeKuYVACi7NDJ4QJS9Y0nZPnfE7Dsz5mJ6Df2NrRLgcHY989OWYFPVQbVo41cXB__SR0cyiw9Fvcd-aksmCiTJWVebhGqaCBiYA/s320/P7140167.png" width="320" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Feritoia di osservazione </td></tr>
</tbody></table>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiCucyC6E0GERJUOoY9HTOD-JqTCQkDHS415d9FsTrihH-r_GtRSWfUZs8kKQgRmI-NvnSkYH4FDleCX4BT7-XulNGzA6PUV3DCHwDPudGJjbqlH0oR6wGOk4NgJPgRU0t2vAOh308l2MU/s1600/P7140168.png" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiCucyC6E0GERJUOoY9HTOD-JqTCQkDHS415d9FsTrihH-r_GtRSWfUZs8kKQgRmI-NvnSkYH4FDleCX4BT7-XulNGzA6PUV3DCHwDPudGJjbqlH0oR6wGOk4NgJPgRU0t2vAOh308l2MU/s320/P7140168.png" width="240" /></a></div>
<br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiJJwW6k1A_ggipduP9Yexzn2xJ2E8mVO88qfuQWfIXJ9iLXrKUxo85zzy5cxcyGWSTdjRwE-sfozE-2SsETQDJXJ6kBk-ZtRKlpegM1VLyqDcOBqts39FNL6138Q5QLqrigZ1CmVH18FE/s1600/P7140169.png" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="240" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiJJwW6k1A_ggipduP9Yexzn2xJ2E8mVO88qfuQWfIXJ9iLXrKUxo85zzy5cxcyGWSTdjRwE-sfozE-2SsETQDJXJ6kBk-ZtRKlpegM1VLyqDcOBqts39FNL6138Q5QLqrigZ1CmVH18FE/s320/P7140169.png" width="320" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Mimetizzazione di una scala d'accesso</td></tr>
</tbody></table>
Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8131246041846037059.post-8850344701919520032013-07-13T14:52:00.000+02:002013-07-16T21:36:12.588+02:00Da PN a Prata <div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
<div style="text-align: center;">
DA PORDENONE A PRATA DI PORDENONE</div>
<br>
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhVFsJPjGEjrL1tecQ-FNPQ-nkJQTHsQKsNl-sb45JBxt2owHAMKwaDN-BLZPe5UJOcQOjztGks3VBYQX-n2Mk_y-3tjQIO2fCKpJWb4RcWcXhJo_BhxUXjkOp41pFiuhDDXqDk6WGwAxc/s1600/P5120005.png" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhVFsJPjGEjrL1tecQ-FNPQ-nkJQTHsQKsNl-sb45JBxt2owHAMKwaDN-BLZPe5UJOcQOjztGks3VBYQX-n2Mk_y-3tjQIO2fCKpJWb4RcWcXhJo_BhxUXjkOp41pFiuhDDXqDk6WGwAxc/s320/P5120005.png" width="240"></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Le costruzioni dell'interland Pordenonese</td></tr>
</tbody></table>
<br>
<a href="https://scarpecervello.blogspot.com/2013/07/da-pn-prata.html#more">Continua a leggere...»</a>Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8131246041846037059.post-1836595418585417842013-07-13T13:57:00.000+02:002013-07-16T21:36:57.755+02:00Paesaggio della Pianura Friulana<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
PAESAGGIO DELLA PIANURA FRIULANA</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
Un itinerario da Rivignano e Cividale tra vecchi mulini, borghi rurali e campi coltivati. </div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<br></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh1ElWRwc0rKRTyL3ZlNAXOCj0aBEBqYaRl5R7UDouFIGfmzgOtkOdvwdWzVWtAStwOr5d-N5uxjGR1WobwAiMfgO9S2ACJUiVot4l_SZ-i3LP8vYvxcNYtKcHfDvqKq0ne9TFdZj9cbok/s1600/P6160028.png" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh1ElWRwc0rKRTyL3ZlNAXOCj0aBEBqYaRl5R7UDouFIGfmzgOtkOdvwdWzVWtAStwOr5d-N5uxjGR1WobwAiMfgO9S2ACJUiVot4l_SZ-i3LP8vYvxcNYtKcHfDvqKq0ne9TFdZj9cbok/s320/P6160028.png" width="240"></a></div>
<br>
<a href="https://scarpecervello.blogspot.com/2013/07/paesaggio-della-pianura-friulana.html#more">Continua a leggere...»</a>Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8131246041846037059.post-51276403929241421262013-07-13T12:47:00.000+02:002013-07-16T21:38:22.962+02:00Le Mura della Fortezza<div class="" style="clear: both; text-align: center;">
LE MURA DELLA FORTEZZA</div>
<div class="" style="clear: both; text-align: center;">
<br></div>
<div class="" style="clear: both; text-align: justify;">
La tecnologia militare di difesa nei secoli si è evoluta modificando sostanzialmente le sue forme identificative, ma una cosa è sempre rimasta costante almeno nel mondo occidentale ed è il confine.</div>
<div class="" style="clear: both; text-align: justify;">
Per i militari vi è un dentro ed un fuori. Nel caso della Fortezza FVG il problema è stato maggiore in quanto, si vi erano luoghi specificatamente dedicati alle truppe ma di fatto quasi l'intera Regione era parte in vario modo di questa infrastruttura, generando non pochi problemi e conflittualità.</div>
<div class="" style="clear: both; text-align: justify;">
Di seguito riportiamo alcuni segni identificativi del perimetro che caratterizzava ed in alcuni casi ancora caratterizza il confine.</div>
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg53O9sy_2VXDDcyAfeAoASl7RD-h1-7sJKsRpEqva2OcCNZOuJ6xZsQ_nyxAIWUD_plu2FfJMEw_XXUGzuyK9LeKYAn59UrRBS3Gsekon5hyphenhyphenpIbmxT8wkPoqnWIEkXzpJizfb0MgCaqjg/s1600/P6160027.png" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="240" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg53O9sy_2VXDDcyAfeAoASl7RD-h1-7sJKsRpEqva2OcCNZOuJ6xZsQ_nyxAIWUD_plu2FfJMEw_XXUGzuyK9LeKYAn59UrRBS3Gsekon5hyphenhyphenpIbmxT8wkPoqnWIEkXzpJizfb0MgCaqjg/s320/P6160027.png" width="320"></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"><div style="margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px;">
Il profilo dell'acquartieramento che si delinea elevandosi sulla pianura agricola</div>
<div style="margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px;">
risaltano i volumi delle camerate e dei magazzini che sovrastano la recinzione.</div>
</td></tr>
</tbody></table>
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhY10c8HjLRAYoyfIfDA8ldVKTOAtlvTnCoLxlkR9DPqhoHLPH6fuVfVPUcOaCAko0Eno9O3VSXRaUIsopOvV_w3HdcBTWErxI5skoAbCz4JpKuhRZann8oHPApKmMS1xx6kct8O0EZhr4/s1600/P6160011.png" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="240" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhY10c8HjLRAYoyfIfDA8ldVKTOAtlvTnCoLxlkR9DPqhoHLPH6fuVfVPUcOaCAko0Eno9O3VSXRaUIsopOvV_w3HdcBTWErxI5skoAbCz4JpKuhRZann8oHPApKmMS1xx6kct8O0EZhr4/s320/P6160011.png" width="320"></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">La recinzione di una base militare</td></tr>
</tbody></table>
<br>
<a href="https://scarpecervello.blogspot.com/2013/07/le-mura-della-fortezza.html#more">Continua a leggere...»</a>Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8131246041846037059.post-20861176596195433582013-07-10T11:20:00.001+02:002013-07-16T21:39:50.317+02:00La “fortezza” FVG - Soglie e valli tra Cercivento e Paluzza<span style="font-size: large;">Domenica 14 luglio</span><br>
<span style="font-size: large;"><br>Soglie e valli tra Cercivento e Paluzza</span><br>
<span style="font-size: large;"><br>Ritrovo: ore 9.30 presso la fattoria didattica Bosco di </span><br>
<span style="font-size: large;">Museis a Cercivento</span><br>
<br>
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgVwRV82qeJn44GlGeq3FR3QbVG6Z1LgvkwwDmi3A2Uj-a6Gn9lT0f47X_4SlYJfwc1BBsAXSryWv_S6_LLOP5Z7-Jr8gzM1B5kcQssyUpbiOGa3BxDQOot5TQYLAK2eKZ0oMkHScaNzF0/s1600/2013_07_14_foto1.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="240" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgVwRV82qeJn44GlGeq3FR3QbVG6Z1LgvkwwDmi3A2Uj-a6Gn9lT0f47X_4SlYJfwc1BBsAXSryWv_S6_LLOP5Z7-Jr8gzM1B5kcQssyUpbiOGa3BxDQOot5TQYLAK2eKZ0oMkHScaNzF0/s320/2013_07_14_foto1.jpg" width="320"></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"><style type="text/css">P { margin-bottom: 0.21cm; direction: ltr; color: rgb(0, 0, 0); line-height: 100%; text-align: left; }P.western { font-family: "Times New Roman",serif; font-size: 12pt; }P.cjk { font-family: "SimSun","宋体"; font-size: 12pt; }P.ctl { font-family: "Tahoma",sans-serif; font-size: 12pt; }A:link { color: rgb(0, 0, 255); }</style>
<br>
<div class="western" style="line-height: 115%; margin-bottom: 0.35cm; orphans: 2; text-align: center; widows: 2;">
<span style="font-family: Arial, sans-serif; font-size: x-small;">I monti del confine visti dallo sbarramento di Paluzza</span></div>
</td></tr>
</tbody></table>
Per saperne di più sul tema della campagna del 2013<span style="font-size: x-small;"><span style="font-family: Arial, sans-serif;">: </span></span> video <a href="http://www.youtube.com/watch?feature=player_embedded&v=lVFenSyYrZ8" target="_blank">Scarpe&Cervello 2013</a><br>
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L'escursione prevede di percorrere un tratto della strada romana che portava a Passo Monte Croce Carnico visitando alcune postazioni realizzare durante la guerra fredda e in funzione fino alla fine degli anni '80. Visiteremo poi le postazioni di tiro nei pressi della torre medievale del Moscardo e giungeremo a Paluzza per visitare le caserme abbandonate. L'escursione proseguirà per Sutrio dove visiteremo il caso di una piccola casermetta dell'esercito trasformata in osteria con cucina. Da qui rientreremo a Cercivento. Nel pomeriggio in auto andremo al passo per visitare i casermaggi del confine abbandonati. </div>
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</div><a href="https://scarpecervello.blogspot.com/2013/07/soglie-e-valli-tra-cercivento-e-paluzza.html#more">Continua a leggere...»</a>Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8131246041846037059.post-70169847310951125652013-07-06T12:57:00.001+02:002013-07-16T21:42:24.535+02:00LA GRANDE FORTEZZA<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
LA GRANDE FORTEZZA</div>
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Forse quello che mi impressiona di più di questa ricerca intrapresa all'interno della Fortezza FVG è che si può veramente leggere come una gigantesca struttura.</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">
Gli spazi vuoti le tipologie si ripetono continuamente, dato che l'uso dei locali e delle infrastrutture non cambia, per cui le sale ed i piazzali vuoti di Pontebba assomigliano a quelli di Pordenone, di Palmanova e di Udine ecc, in un rimando che permette di percepire tutto questo come un unico grande manufatto territoriale.</div>
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhFipnDZG_335RVurMJi7Wzn09F4_ph2sX0Dpq4wnfERrv7nvjBpFqObt9ODZVHNbJqg8M6Gg6RT9-uLx-Ba7kDtjqjj22Yo6ZaOJmzjXigK9HQBKGlfonKl3EK3VlAYCjaS-gh761NM9U/s1600/P6300101.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhFipnDZG_335RVurMJi7Wzn09F4_ph2sX0Dpq4wnfERrv7nvjBpFqObt9ODZVHNbJqg8M6Gg6RT9-uLx-Ba7kDtjqjj22Yo6ZaOJmzjXigK9HQBKGlfonKl3EK3VlAYCjaS-gh761NM9U/s320/P6300101.jpg" width="240"></a></div>
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<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhx9BfDX0_SAYG3kTwBN7yi8IeanbB1O0RIN0X4VpIo95zKwWqEvui-91_jPD1RTa6EgsB20vmNm-Y5dPYo8m68wfNCELgWiwuYxBbUfvNFDM62wL8zW1WmFrI-aprhk3dpiWQ3c1tHXW4/s1600/P6300102.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhx9BfDX0_SAYG3kTwBN7yi8IeanbB1O0RIN0X4VpIo95zKwWqEvui-91_jPD1RTa6EgsB20vmNm-Y5dPYo8m68wfNCELgWiwuYxBbUfvNFDM62wL8zW1WmFrI-aprhk3dpiWQ3c1tHXW4/s320/P6300102.jpg" width="240"></a></div>
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<a href="https://scarpecervello.blogspot.com/2013/07/la-grande-fortezza.html#more">Continua a leggere...»</a>Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8131246041846037059.post-692398788962072412013-07-03T22:08:00.001+02:002013-07-16T21:42:53.432+02:00DISMISSIONI<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
DISMISSIONI</div>
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Nel Canal del Ferro e Val Canale</div>
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Il fenomeno dell'abbandono, in una società che ha fatto dell'usa e getta un modello di sviluppo, si può dire che sia diventato un problema non solo paesaggistico, urbanistico ma anche sociale e culturale.</div>
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La necessità di comprendere i fenomeni, ed in particolare questo, nella loro complessità è importante al fine di non lasciarsi schiacciare dagli eventi e per poter porre in atto attività e modelli di reazione che siano rapportati per intensità e dimensione al problema che ci si para dinnanzi.</div>
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L'abbandono delle installazioni militari nell'area montana, si unisce ad un fenomeno di spopolamento che ha radici lontane e ben profonde sia socialmente che economicamente.</div>
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Non vi è dubbio comunque che la presenza sul territorio di installazioni militari con forte presenza di persone, installazioni doganali ecc. ha permesso a Canal Del Ferro ed alla Val Canale di posticipare di non poco la presa di coscienza di fenomeni che in altre contrade alpine sono ben noti da tempo.</div>
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Urge pertanto un ragionamento complessivo sul come e quanto intervenire per ridare certezze e prospettiva agli abitanti delle valli ponendo l'accento sulla sostenibilità degli interventi da mettere in campo, spetterebbe alla politica poi tracciare la strada da percorrere.</div>
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Il lavoro condotto sulle servitù della Fortezza FVG è sicuramente un modo per aggredire il problema evitando che un pezzo fondamentale della storia di questi territori finisca nel nulla lasciando solo un vuoto temporale e paesaggistico.</div>
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<a href="https://scarpecervello.blogspot.com/2013/07/dismissioni.html#more">Continua a leggere...»</a>Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8131246041846037059.post-71273890472365536262013-07-03T08:12:00.001+02:002013-07-16T21:43:17.672+02:00Alcune foto della Pontebba ChiusaforteStefano Meroi ha costruito un percorso fotografico che documenta l'esperienza della passeggiata da Pontebba a Chiusaforte che merita qualche commento.<br />
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiEJo5LrZMJHVKJhxyYthtR2qjDRbvF6aG4Yucfoqe42v7InOHPkrPlI9OjonlQpq8vSpQkeDnVkmhbgo4CdfiRStYQfqyj7yOVCDhEG6JAG65OrTo3yP5IdizlCMYU-da7Uxqi8hBJF8C9/s737/DSCN0168.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="480" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiEJo5LrZMJHVKJhxyYthtR2qjDRbvF6aG4Yucfoqe42v7InOHPkrPlI9OjonlQpq8vSpQkeDnVkmhbgo4CdfiRStYQfqyj7yOVCDhEG6JAG65OrTo3yP5IdizlCMYU-da7Uxqi8hBJF8C9/s640/DSCN0168.jpg" width="640" /></a></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">
Nel settore centrale del villaggio la frattura della ferrovia del 1879 sembra quella originale, ma come si può vedere in basso a destra, alcuni binari del grande scalo merci sono stati tolti recentemente a seguito dell'abbandono delle attività doganali.</div>
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEho9NH-P0TT4lrxNJUtsOTTuKqiVO93JyikDQzOywuV8kmgtxEfjbR3pFMjVLY5yVmYiwiDobR40LPLpywYJzIei4CkEjTPnaRq7rH7FrgRb1uG677TmrH3metqjiT8emHHrbyr-piMQtXh/s680/DSCN0176.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="480" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEho9NH-P0TT4lrxNJUtsOTTuKqiVO93JyikDQzOywuV8kmgtxEfjbR3pFMjVLY5yVmYiwiDobR40LPLpywYJzIei4CkEjTPnaRq7rH7FrgRb1uG677TmrH3metqjiT8emHHrbyr-piMQtXh/s640/DSCN0176.jpg" width="640" /></a></div>
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La Caserma Zanibon è stata quasi completamente demolita e solo un edificio è ancora utilizzato dall'Ana, mentre gli edifici della caserma Fantina sono stati lasciati in piedi e nel degrado aspettando una qualche idea di recupero.</div>
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiV_PMXVroYtATq1_mXXqdGUDISxgCQ-JWDgntBIacOLMxoYIpFv2TAr0c9qeOS4lhGemrKTfGZNCYIlz7vNT2epan8fxLCYUQ5BedIdcF3AE9nwkH9iTSlVrosKb3NBYhcQ1fv4d5BgKWz/s680/DSCN0195.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="480" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiV_PMXVroYtATq1_mXXqdGUDISxgCQ-JWDgntBIacOLMxoYIpFv2TAr0c9qeOS4lhGemrKTfGZNCYIlz7vNT2epan8fxLCYUQ5BedIdcF3AE9nwkH9iTSlVrosKb3NBYhcQ1fv4d5BgKWz/s640/DSCN0195.jpg" width="640" /></a></div>
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A Pontebba gli sazi del degrado sono ancor superiori a quelli delle caserme perché ci sono molti edifici residenziali un tempo costruiti dall'esercito per le famiglie degli ufficiali e oggi completamente abbandonati. Solo gli spazi esterni vengono mantenuti con il taglio dell'erba e un inutile costo per lo stato. Non si capisce perché l'esercito conservi questi immobili nel più assoluto abbandono se le prospettive di una presenza militare in zona sembrano essere definitivamente scemate.</div>
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhehBL4pd1FbFxDK_495OG1OqgqRCRtE35MKmPeyCHmHbTERILUNj0YX0yxTnSUir9dcMXVDalSvyXHv3r78B7KBVEzVgl73v0xo78Grqqby27KbCbt_Xb2uxve9_1Hjx2g6SMQpaPFVH4n/s680/DSCN0200.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="480" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhehBL4pd1FbFxDK_495OG1OqgqRCRtE35MKmPeyCHmHbTERILUNj0YX0yxTnSUir9dcMXVDalSvyXHv3r78B7KBVEzVgl73v0xo78Grqqby27KbCbt_Xb2uxve9_1Hjx2g6SMQpaPFVH4n/s640/DSCN0200.jpg" width="640" /></a></div>
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjUxbArY4WkdtOF6Wlt_DkDxc-bWaUz57ncsQX74NMbHtApKv1R2vLcfS3DbJGNo20exJ2dK-zJfkkdZMEVw7f76TLW50jFMRW6D9RC9jSjYtrOeT77nefo2_TBQj6Uz2Kodf2ubK7QQCHO/s680/DSCN0201.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="480" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjUxbArY4WkdtOF6Wlt_DkDxc-bWaUz57ncsQX74NMbHtApKv1R2vLcfS3DbJGNo20exJ2dK-zJfkkdZMEVw7f76TLW50jFMRW6D9RC9jSjYtrOeT77nefo2_TBQj6Uz2Kodf2ubK7QQCHO/s640/DSCN0201.jpg" width="640" /></a></div>
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La caserma Bertolotti è osta lungo la ex statale e al momento è utilizzata parzialmente dal comune di Pontebba. Gli edifici di magazzino posti a destra della foto sono stati ricavati nel tempo da una modifica sostanziale delle aree golenali del Fella e ancora oggi, come nel 203 rischiano di venire invasi da acqua e fango. Tra le varie e a volte assurde proposte che hanno accompagnato la proposta di un riutilizzo della caserma non abbiamo mai letto dell'ipotesi di costruire un progetto di riequilibrio idraulico ridando al fiume le sue pertinenze golenali dopo la distruzione dei capannoni.</div>
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiduz7Zyi_YFyccDEtSOOg39fq8yxHOtaQom9f0sC04x6TlU29UfxCDkPcy-0NnVWaJfy36nRloI3LMTg_nQHn1CC9Gc8MI4TTMukVSuUy52bW3PiOzR4NKmP9-II4gh_rUYPsV6v7CLY2T/s680/DSCN0219.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="480" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiduz7Zyi_YFyccDEtSOOg39fq8yxHOtaQom9f0sC04x6TlU29UfxCDkPcy-0NnVWaJfy36nRloI3LMTg_nQHn1CC9Gc8MI4TTMukVSuUy52bW3PiOzR4NKmP9-II4gh_rUYPsV6v7CLY2T/s640/DSCN0219.jpg" width="640" /></a></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">
Gli spazi di svago destinati un tempo ai soldati.</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhsxCCLaX7ocuv2d7wq4KB8YWvo0zYCOkuytXOYt5HPgGpY2Kd9OyALGCsid90pRw_iQVT0YwO-WcmvX9VU9zC1rRISi-tbIOtdLI_T_xq4SADxjhpXfLRVcu4FjatBAD6up9zEuLNSh0nV/s680/DSCN0222.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="480" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhsxCCLaX7ocuv2d7wq4KB8YWvo0zYCOkuytXOYt5HPgGpY2Kd9OyALGCsid90pRw_iQVT0YwO-WcmvX9VU9zC1rRISi-tbIOtdLI_T_xq4SADxjhpXfLRVcu4FjatBAD6up9zEuLNSh0nV/s640/DSCN0222.jpg" width="640" /></a></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">
L'attacco del percorso ciclopedonale sul sedime della prima ferrovia della Pontebbana</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjq91bYQWClKizlcwjM9ijxv0pwXqqXQ3hO2Sx7OUMVyH-6JKac9wxJ8ooLx1RUXjedsKDDGCJPhoaSRM_2C2OHankg4UPG9Ahk4QpWw1C2d9jqYvCXoxlKs6XIkxsOS6me0vn09dJsR8Lm/s680/DSCN0233.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="480" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjq91bYQWClKizlcwjM9ijxv0pwXqqXQ3hO2Sx7OUMVyH-6JKac9wxJ8ooLx1RUXjedsKDDGCJPhoaSRM_2C2OHankg4UPG9Ahk4QpWw1C2d9jqYvCXoxlKs6XIkxsOS6me0vn09dJsR8Lm/s640/DSCN0233.jpg" width="640" /></a></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">
La prima postazione di mitragliatrice mimetizzata nella parete della roccia che si incontra percorrendo la ferrovia. </div>
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgF3syQAVeE0etBSzGQQAnAHXBYUCfiYk9IydsXKx17eiDlmkKy4q0AX3wBd3uqmJJb-S5Y6BymTZ79E6PEQXRQTIy_InlfsCA2T3GFIijB4LK27TQvV2ti3Vp6cEmTCtyMDDPHfHZEVh1m/s680/DSCN0235.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="480" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgF3syQAVeE0etBSzGQQAnAHXBYUCfiYk9IydsXKx17eiDlmkKy4q0AX3wBd3uqmJJb-S5Y6BymTZ79E6PEQXRQTIy_InlfsCA2T3GFIijB4LK27TQvV2ti3Vp6cEmTCtyMDDPHfHZEVh1m/s640/DSCN0235.jpg" width="640" /></a></div>
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Alla ricerca dell'accesso al sistema di gallerie che conduceva alle postazioni di tiro</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiUH7pDkg7GW-vYfBv0Wc6CppLXhADPhcJdXSulzFQ71p39KgQgBB90W5-TjuwD_jqCFc6axWlMqBqVdv8kFzVv5bA0M2FteheP8H8UVXaR7gWFUZ7D5eqZbVbVVmVK67z_ihwOP-NPwA2n/s680/DSCN0237.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="480" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiUH7pDkg7GW-vYfBv0Wc6CppLXhADPhcJdXSulzFQ71p39KgQgBB90W5-TjuwD_jqCFc6axWlMqBqVdv8kFzVv5bA0M2FteheP8H8UVXaR7gWFUZ7D5eqZbVbVVmVK67z_ihwOP-NPwA2n/s640/DSCN0237.jpg" width="640" /></a></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">
Lungo la ferrovia alcuni accessi nascosti alle gallerie permettevano di raggiungere le postazioni di tiro poste una decina di metri più in basso lungo la statale. Gli accessi non sono facili da individuare perché sono mascherati e poi blindati, con camere stagne successive.</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiUZRw341xbdPDjDNMq7loANV14C0g8qNtlYeAwnMHJWINnQmsBZ_-z-z36N_WQQFOBcP8UPkH91ndENBgptv1FYNpe19CKXKyDAJxNQN3qJyE3JLagEap4GI80-6bf_D3eJRjGPdnRgbJ6/s680/DSCN0240.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="480" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiUZRw341xbdPDjDNMq7loANV14C0g8qNtlYeAwnMHJWINnQmsBZ_-z-z36N_WQQFOBcP8UPkH91ndENBgptv1FYNpe19CKXKyDAJxNQN3qJyE3JLagEap4GI80-6bf_D3eJRjGPdnRgbJ6/s640/DSCN0240.jpg" width="640" /></a></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">
<br /></div>
La pista ciclabile lungo la ferrovia è quasi completata ma presenta ancora un problema legato alle potenzialità di racconto che questo lungo manufatto ha. Infatti le opere edilizie sono di straordinario valore archeologico e dovrebbero essere spiegate, così come si dovrebbe cogliere l'occasione per segnalare letture e punti di vista che possano aiutare il visitatore nella lettura del paesaggio della Val Canale.<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjtTEvMtI7MvfD0oBp45ZRD3rRB3EicszLHq1ft3fEk9EhyphenhyphenCW3_uM_qGfGcVeaVr2pGHKbNGHdjiggF8HTbZ57qhqGPTy2Ci4vQRcw3fomj9W_Mif8MPTu6a4ouGTZ30FTPuZBOiS1XG4dF/s680/DSCN0242.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="480" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjtTEvMtI7MvfD0oBp45ZRD3rRB3EicszLHq1ft3fEk9EhyphenhyphenCW3_uM_qGfGcVeaVr2pGHKbNGHdjiggF8HTbZ57qhqGPTy2Ci4vQRcw3fomj9W_Mif8MPTu6a4ouGTZ30FTPuZBOiS1XG4dF/s640/DSCN0242.jpg" width="640" /></a></div>
Questo che sembra un fienile abbandonato è invece una parete finta costruita per mimetizzare l'accesso a un sistema ramificato di gallerie che conducevano alle postazioni di tiro poste lungo la strada statale.<br />
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Un punto in cui a Pietratagliata, nei pressi della polveriera abbandonata, si incrociano il viadotto autostrale e i ponti della vecchia statale e della ferrovia.<br />
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L'importante trave reticolare che sorregge il viadotto ottocentesco prima di arrivare a Dogna<br />
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Dogna e il viadotto della statale vista da quello della ferrovia<br />
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Postazioni militari ogni tanto compaiono soprattutto nei pressi di pareti rocciose non invase dalla vegetazione<br />
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La ferrovia trasformata in pista ciclabile con i lavori del 2013<br />
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Il nuovo percorso ciclopednale è uno straordinario punto di osservazione sul rapporto che l'uomo ha avuto rispetto alla stretta del Canal del Ferro trsformatosi poco alla volta in un corridoio infrastrutturale<br />
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Il viadotto del 1879 è un'opera di straordinario interesse architettonico, mentre le aree abbandonate della vecchia statale testimoniano come non si sia pensato di sfruttare l'ipotesi di un utilizzo anche turistico rimodellando il sedime stradale e cogliendo l'occasione di progettare e collegare il villaggio di Chiusaforte con i luoghi della Chiusa medievale.<br />
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La caserma di Chiusaforte è passata al comune che non sa come riconvertirla, ma la situazione dei trentadue appartamenti degli ufficiali è ben peggiore: questo patrimonio immobiliare non è nemmeno stato messo in vendita e inutilizzato,sta progressivamente degradando. Allo stesso tempo viene da chiedersi quale futuro possano avere questi appartamenti in un paese nel quale da quando è stata chiusa la caserma hanno chiuso una decina di negozi e bar e il fenomeno degli alloggi in vendita è aumentato a vista d'occhio.<br />
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<br />Unknownnoreply@blogger.com0