Domenica 26 ottobre:
Maniago-Cavasso Nuovo
Partenza dal castello di Maniago, ore 8,30.
Il castello di
Maniago
Il castello sorse in seguito alla cessione del feudo di
Maniago che l'imperatore Ottone II fece nei confronti del Patriarca di
Aquileia. Il colle controllava i collegamenti tra le valli del Colvera e del
Cellina come pure tra le stesse. Fortezza e villaggio occuparono un ampio
ripiano del M. Jof e erano affidati ad un consorzio di abitatori dai quali emerse
la famiglia detta di Maniago. Dopo il terremoto i resti castellani hanno subito
qualche azione di restauro e consolidamento mentre sono, per contro, mancate
significative azioni di scavo archeologico nei settori signorili del recinto e
in quelli adibiti al villaggio.
Il castello di Mieli
e il Torrat di Fanna
Si tratta di un castello già in rovina nel '500 e che lo
scorso anno, in occasione della precedente edizione di Scarpe & Cervello,
siamo riusciti a riscoprire. Si trattava probabilmente di un ricetto popolare
posto poco a monte dell'abitato e utilizzato sono nelle occasioni di pericolo e
legato a una sottostante torre di osservazione. Quest'anno siamo riusciti a
rintracciare nell’area una terza struttura, il "Torrat", che si
presenta come una sorta di ricetto costruito su un piccolo colle.
Il "castellare" di Mizza è citato per la prima
volta nel 1186, ma non è da escludere che si tratti di una difesa antica. La
sua localizzazione è particolare: tutto il versante nord del colle è uno
strapiombo inattaccabile, mentre quello a sud, il solo raggiungibile con una
mulattiera, era ripido e facilmenete controllabile e difendibile. Il castello,
infeudato ai signori di Polcenigo, era di piccole dimensioni e presenta
tecniche costruttive precedenti al XIII secolo. Oggi versa in uno stato di
profondo degrado e abbandono.
Concluderemo la nostra passeggiata nei pressi del
"Palazat" di Cavasso, la residenza che i di Polcenigo si costruirono
in piano abbandonando il vecchio castello di Mizza. Avremo così il modo di
compiere alcuni sopralluoghi alla ricerca dei resti di un terzo fortilizio
scomparso e un tempo registrato all'interno di quel feudo. Crediamo , infatti,
che il castello di Colbirlon definito in rovina nelle cronache del XVI secolo
fosse posto poco a monte della residenza seicentesca della famiglia signorile.
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