lunedì 6 ottobre 2003

Resoconto della seconda tappa




Il fossato della fortezza del Cjastelat


Le condizioni atmosferiche hanno determinato il rinvio della tappa che ci avrebbe permesso di raggiungere Marsure partendo da Dardago. Questo itinerario sarà recuperato la domenica del 7 dicembre 2003, mentre domenica prossima, come da programma, effetturemo la successiva tappa che ci porterà da Cortina di Giais al castello di Montereale.
Nonostante il tempo inclemente domenica scorsa c’è stato comunque l’incontro tra una nostra delegazione e l’amministrazione comunale di Budoia rappresentata dall’assessore Del Maschio. Con lo stesso abbiamo svolto un veloce sopralluogo del sito del Cjastelat per sollecitare la disponibilità dell’amministrazione comunale al recupero di quel luogo.
Va ricordato come questa località non sia mai stata segnalata in alcuna pubblicazione specialistica e nemmeno nel famoso volume sui castelli friulani del Miotti.
Il sito, per contro, è di estremo interesse perché presenta ancora in perfetta evidenza le diverse forme dell’abitato fortificato con terrapieni e fossati.
La sommità del colle, oggi invasa dalla vegetazione spontanea, garantiva una evidente difficoltà di attacco agli incursori, che si trovavano a dover manovrare su terreni molto ripidi, e allo stesso tempo era uno straordinario “balcone” sulla pianura e sul versante montuoso. Il settore centrale del vecchio abitato, difeso sui versanti NE, SE e SO con un profondo vallo, ha una forma pressoché pianeggiante, frutto di una evidente trasformazione del suolo attribuibile all’uomo. Lungo il perimetro del recinto è ancora ben evidente il rilevato di terra che ospitava la palizzata difensiva e che era stato costruito reimpiegando il materiale proveniente dallo scavo del prospiciente fossato.
Sul lato NE e soprattutto su quello S.O. le difese erano state rinforzate costruendo un secondo vallo e un corrispondente aggere con soprastante palizzata. Questi settori esterni all’abitato trincerato potrebbero essere il frutto di un miglioramento del sistema difensivo, come di un ampliamento dell’area occupata dalle capanne.
Datare la costruzione del manufatto sulla base delle informazioni morfologiche dell’insediamento è impresa ardua e la questione dovrà essere rimandata a una specifica ricognizione archeologica. Per noi è invece importante segnalare l’importanza storica di un sito unico nel panorama del sistema difensivo del pedemonte.

Il Cjastelat, per le tecniche di costruzione e la localizzazione, va senza dubbio inserito all’interno delle fasi più antiche del popolamento di quest’area geografica e proprio per questa specificità la nostra associazione ha chiesto all’amministrazione di Budoia dei segni concreti per la salvaguardia e la valorizzazione del sito.

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