La cortina di ferro non era una
metafora: lungo il confine orientale, dalla Danimarca sino all'Italia
centrale, centinaia di postazioni missilistiche antiaeree si
dispiegavano a formare una lunga muraglia difensiva contro un attacco
sovietico dal cielo.
Il sistema difensivo si basava
principalmente sui missili HAWK (acronimo che sta per Homing All the
Way Killer, qualcosa come “assassino che attacca da tutte le
parti”) terra-aria lunghi meno di 4 mt e con una gittata di 24-40
km.
Era quindi necessario collocare le
batterie a non più di 50-60 km di distanza l'una dall'altra ed in
modo che coprissero una fascia di qualche centinaio di chilometri, a
protezione delle principali città e delle basi militari, aeree in
primis.
Le basi missilistiche degli Hawks
avevano una dimensione di almeno nove ettari ed erano costruite in
modo seriale secondo questo schema:
Furono
costruite centinaia di basi come questa. Alcune di queste sono a
pochi passi da casa nostra. In particolare, in Friuli, vi sono tre
basi di Hawks: una a Fontanafredda, una a Mereto di Tomba ed una ad
Aquileia.
Google
Earth permette agevolmente di “visitare” dall'alto molte di
queste basi (dipende, come si sa, dal grado di definizione delle foto
satellitari disponibili).
Quella
a sotto è la base di Fontafredda, località Camolli occupa una superficie di circa 9 ettari.
Come
(quasi) tutte le altre è in disuso, praticamente abbandonata. I
missili sono stati rimossi, negli scorsi anni, a guerra fredda finita
da tempo.
Nelle
foto qui sotto due basi di Hawks in Germania. Nel primo esempio si
può notare che l'area, oltre ad essere demilitarizzata, pare ora
essere utilizzata come spazio ricreativo. Le piazzole arginate
all'interno delle quali si disponevano i missili, ad esempio, possono
scatenare la fantasia dei bambini...
Nell'altra
foto sembra proprio che la natura si stia riprendendo lo spazio. Fra
meno di vent'anni, anche senza interventi umani, la base sarà
pressoché scomparsa.
In
alcuni casi, qui sotto siamo a Monaco, le basi sono state
completamente smantellate. Se ne intravvedono appena le tracce,
riconoscibili dallo schema “classico” di disposizione delle
piazzole.
Le
basi Hawks costituivano dunque una sorta di immane fortezza protesa a
difendere “lo stato territoriale” dell'occidente.
Ora possiamo dire, con Sebald, che tutto ciò era concepito in
vista della (loro) futura esistenza di rovine.
Un
cordone di queste basi, dobbiamo immaginare poste certo “in rete”
fra loro, collegava il mar Baltico al Mediterraneo.
Perché
dunque non usare questo lascito insensato sfruttandone il
carattere reticolare, certo con fini diversi: un lungo percorso
europeo della pace e dell'ambiente.
Giuseppe Rizzardo
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