mercoledì 10 aprile 2013

La cortina di Ferro


La cortina di ferro non era una metafora: lungo il confine orientale, dalla Danimarca sino all'Italia centrale, centinaia di postazioni missilistiche antiaeree si dispiegavano a formare una lunga muraglia difensiva contro un attacco sovietico dal cielo.

Il sistema difensivo si basava principalmente sui missili HAWK (acronimo che sta per Homing All the Way Killer, qualcosa come “assassino che attacca da tutte le parti”) terra-aria lunghi meno di 4 mt e con una gittata di 24-40 km.
Era quindi necessario collocare le batterie a non più di 50-60 km di distanza l'una dall'altra ed in modo che coprissero una fascia di qualche centinaio di chilometri, a protezione delle principali città e delle basi militari, aeree in primis.
Le basi missilistiche degli Hawks avevano una dimensione di almeno nove ettari ed erano costruite in modo seriale secondo questo schema:



Furono costruite centinaia di basi come questa. Alcune di queste sono a pochi passi da casa nostra. In particolare, in Friuli, vi sono tre basi di Hawks: una a Fontanafredda, una a Mereto di Tomba ed una ad Aquileia.
 Google Earth permette agevolmente di “visitare” dall'alto molte di queste basi (dipende, come si sa, dal grado di definizione delle foto satellitari disponibili).
Quella a sotto  è la base di Fontafredda, località Camolli occupa una superficie di circa 9 ettari.




Come (quasi) tutte le altre è in disuso, praticamente abbandonata. I missili sono stati rimossi, negli scorsi anni, a guerra fredda finita da tempo.

Nelle foto qui sotto due basi di Hawks in Germania. Nel primo esempio si può notare che l'area, oltre ad essere demilitarizzata, pare ora essere utilizzata come spazio ricreativo. Le piazzole arginate all'interno delle quali si disponevano i missili, ad esempio, possono scatenare la fantasia dei bambini...
Nell'altra foto sembra proprio che la natura si stia riprendendo lo spazio. Fra meno di vent'anni, anche senza interventi umani, la base sarà pressoché scomparsa.





In alcuni casi, qui sotto siamo a Monaco, le basi sono state completamente smantellate. Se ne intravvedono appena le tracce, riconoscibili dallo schema “classico” di disposizione delle piazzole.




Le basi Hawks costituivano dunque una sorta di immane fortezza protesa a difendere “lo stato territoriale” dell'occidente. Ora possiamo dire, con Sebald, che tutto ciò era concepito in vista della (loro) futura esistenza di rovine.

Un cordone di queste basi, dobbiamo immaginare poste certo “in rete” fra loro, collegava il mar Baltico al Mediterraneo.
Perché dunque non usare questo lascito insensato sfruttandone il carattere reticolare, certo con fini diversi: un lungo percorso europeo della pace e dell'ambiente.

Giuseppe Rizzardo

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