domenica 25 dicembre 2011

Un'autostrada può sfasciare uno degli ambienti più belli e preziosi del Friuli. Firmate la petizione

Gli amici del Comitato ARCA ci chiedono di divulgare l'appello per la raccolta delle firme per una petizione che contrasta una grande opera inutile pensata in un periodo di crisi. Come associazione non solo abbiamo organizzato una iniziativa a Forgaria per dichiarare la nostra avversità all'opera com'è stata concepita e per fare delle proproste alternative. Proposte e idee che giaciono anche nei cassetti regionali, ma che, proprio perché migliori e più funzionali, vengono obliate dai miti delle grandi opere e dalla illogica pretesa di un interesse privato in una situazione in cui non si riesce a sostenere finanziariamente la spesa nemmeno con l'interesse pubblico.
MB.





PROGETTO RACCORDO AUTOSTRADALE A23-A28 – CIMPELLO-GEMONA
La Regione Friuli-Venezia Giulia intende affidare in concessione la progettazione, la realizzazione e la gestione del raccordo autostradale A28-A23 Cimpello Sequals Gemona a ditte private utilizzando lo strumento della finanza di progetto.
L’autostrada si dovrebbe sviluppare secondo due tracciati:
la parte a sud - Cimpello-Sequals, che costeggia il greto del torrente Meduna, prevede il raddoppiamento dell’attuale superstrada a 2 corsie (completata solo nel 1998), trasformandola in autostrada a 4 corsie e 2 corsie di emergenza ridotte
la parte a nord – Sequals-Gemona, si dovrebbe snodare lungo il paesaggio collinare dei comuni di Castelnovo, Pinzano, Forgaria con lunghi tratti in galleria e viadotto, per oltrepassare il torrente Arzino e costeggiare il fiume Tagliamento in prossimità degli argini fino a Cornino, e infine attraversare il Tagliamento, con due viadotti di lunghezza di 450 e 380 m, separati da un tratto in appoggio in corrispondenza di un’isola centrale, nei Comuni di Forgaria e di San Daniele del Friuli.
L’impatto ambientale dell’opera risulta devastante (effetti sull’ambiente definiti “molto negativi”) soprattutto nella parte nord del tracciato in quanto riempie totalmente lo spazio tra le colline e i due corsi d’acqua, prevede la costruzione di nuovi manufatti; interviene su un territorio, fragile e unico in Europa, già minacciato da altri progetti come la realizzazione di casse di espansione o la costruzione di uno sbarramento sul fiume all’altezza di Pinzano.
La stessa Regione si rende conto dei rischi ambientali collegati alla realizzazione dell’opera, tanto che in una sua Relazione generale individua come elementi di rischio la prossimità di alcuni abitati, le interferenze con la linea ferroviaria, l’attraversamento del fiume Tagliamento e il raccordo con lo svincolo di Gemona.
Lo stesso documento elenca anche le interferenze dirette o confinanti con 1 ZPS (“Magredi di Pordenone”) e 6 SIC, tra cui anche la “Valle del Medio Tagliamento” (IT 3320015) e il “Greto del Tagliamento” (IT 3310007).
Anche in altri documenti della Regione si parla dei costi sociali, paesaggistici e ambientali con modificazione su scala locale degli habitat per flora e fauna.
Ma tutto questo non è sufficiente a far desistere da un progetto costoso e inutile. La nuova autostrada diventerebbe infatti un doppione dell'attuale A23 Tarvisio-Palmanova (la differenza è di 2 Km su tragitti di oltre 100) e non servirebbe nemmeno a decongestionare la A4 Trieste-Venezia su cui, tra l'altro, stanno iniziando i lavori per la terza corsia. Di fatto la pedemontana friulana diventerebbe un corridoio di mero passaggio e vedrebbe svanire ogni possibilità di sviluppo sostenibile.
Per opporsi a questo progetto è nato un movimento popolare spontaneo che ha dato vita al Comitato ARCA (Assieme Resistiamo Contro l’Autostrada).
Sul sito http://www.comitato-arca.it/ è possibile consultare documenti e prendere visione di cartine con il tracciato del progetto, nonché sottoscrivere la petizione contro l’autostrada, anche all’indirizzo:

Nessun commento:

Posta un commento