giovedì 30 giugno 2011

Paesaggi della modernità e paesaggi storici a Nord di Udine














Domenica 5 giugno 2011


Paesaggi della modernità e paesaggi storici a Nord di Udine


Ore 9,30 di fronte all’ingresso di Città Fiera, nei pressi del distributore di benzina


Un tempo i quartieri fieristici erano l’espressione di una funzione di promozione che la città aveva nei confronti del territorio e le grandi esposizioni si costruivano all’interno del tessuto urbano. Ora è sempre più diffuso il caso in cui queste strutture siano, come a Udine, espulse dalla città e che a loro volta diventino l’occasione per costruire un più ampio e complesso sistema di superluoghi. Attraversando il Cormor e Tavagnacco avremo la possibilità di misurare il rapporto tra queste nuove centralità e i villaggi tradizionali per poi finire l’escursione in un settore importante della conurbazione udinese. Li dove l’espansione dei luoghi del commercio lungo la Pontebbana ha stretto come in una morsa il vecchio cimitero dedicato ai caduti inglesi del secondo conflitto mondiale, costruito un tempo in aperta campagna.


I motivi
Le città si stanno sempre più dilatando assumendo il carattere tentacolare delle conurbazioni sviluppate lungo le arterie di maggior traffico. L’escursione che abbiamo programmato ci permetterà proprio di cogliere il peso paesaggistico dei bordi della città rispetto al paesaggio tradizionale. Lo faremo percorrendo il settore nord di Udine interpellandoci sul ruolo che le grandi strutture del terziario svolgono nei confronti della costruzione di una nuova immagine urbana. Persino dove la saldatura dell’edificato permette ancora di riconoscere l’identità di un paese e della sua popolazione i tessuti delle espansioni residenziali sono il risultato di una richiesta immobiliare che proviene dalla città stessa.
In modo non diverso il desiderio di nuovi spazi per la ricreazione fa sì che ancora una volta attraverso profonde digitazioni, che assumono il carattere di piste ciclabili e ippovie i cittadini penetrino all’interno del territorio rurale godendo in modo estetizzante degli ambienti della produzione agricola o di quelli naturali.
Ma dove finisce l’influenza della città e iniziano i paesaggi della tradizione? Cercheremo di capirlo sul posto costruendo una sorta di transetto che lungo il Cormor ci permetterà di comprendere le trasformazioni in corso mentre raggiungeremo l’antico e intatto borgo di Fontanabona.
Il diverso registro nella velocità delle trasformazioni ci interessa in modo speciale perché ci permette di cogliere i diversi valori che attribuiamo ai territori.
Perché qualche ambiente viene considerato di qualità e altri vengono sacrificati nell’indifferenza?


I luoghi
Per la seconda volta inizieremo la nostra escursione dal parcheggio enorme di un cento commerciale, quello di Città Fiera a Nord Ovest di Udine, lungo la statale per San Daniele. Qui il recupero di un’ampia struttura proto industriale legata a una linea d’acqua artificiale aveva visto nascere una interessante esperienza di recupero urbano con la costruzione di un complesso fieristico che consolidava l’originario complesso industriale.
Si scelse poi di affiancare a questa struttura pubblica espulsa dal centro cittadino un centro commerciale tra i più moderni che proprio dalle strutture fieristiche traeva, nel suo impianto edilizio, la fonte delle ispirazioni. Come si fa, infatti, a non richiamare alla mente i padiglioni delle grandi esposizioni ottocentesche come il grande palazzo di cristallo di Joseph Paxton, oppure i grandi magazzini parigini, londinesi o moscoviti?
Una grande basilica del consumismo che brucia le merci su un altare giocoso e superficiale.
Da Città Fiera prenderemo un itinerario da poco attrezzato lungo il Cormor recuperando alcuni tracciati agricoli. Questa ippovia è oggi molto frequentata da ciclisti che partono da Udine e usano questa infrastruttura per raggiungere le colline moreniche.
Il Parco del Cormor che era stato un progetto contrastato degli anni ottanta sembra attuarsi quindi attraverso piccole opere e soprattutto gli usi urbani che si dilatano negli spazi caratterizzati da paesaggi pseudo naturali e paesaggi culturali dell’agricoltura, Un’agricoltura, che come avremo modo di vedere, a volte conserva i valori estetici e archeologici di forme d’uso del passato, altre volte è sottoposta a modalità di modernizzazione che cancellano vecchi segni, filari, fossi, policolture.
Immanente l’autostrada porrà alla nostra attenzione il significato dei collegamenti internazionali attirando la nostra attenzione per le qualità estetiche di un progetto molto raffinato di inserimento ambientale nel paesaggio dei terrazzi fluviali e delle colline moreniche, ma anche per quel continuo rumore che l’infrastruttura provoca nel contesto.
Raggiungeremo in questo modo le espansioni urbane di Pagnacco, quartieri che sentono l’influenza di una richiesta di abitazioni di qualità alternativa alla dimensione urbana del capoluogo friulano. Ormai le espansioni dei villaggi del pedecolle hanno costruito un sistema denso di abitati saldati da forme di dispersione insediativa.
Da Pagnacco saliremo lungo le pendici della collina per cogliere il paesaggio accostato e conservato dell’insediamento medievale di Fontanabona. Questo bellissimo castello con borgo è uno degli ambienti che meglio esprimono una tradizione insediativa e produttiva delle forme di organizzazione territoriale basate sul feudalesimo e caratterizzate dal maniero, dal palazzo, dal borgo e dalle case agricole sparse sul colle.
Visitata Fontanabona scenderemo nuovamente verso il Cormor per raggiungere nuovamente l’ippovia e il borgo ancora ben conservato di un altro insediamento pedecollinare, quello di Tavagnacco.
Avremo modo di cogliere la misura dei vecchi borghi con strada-corridoio nel suo rapporto con la profonda incisione del fiume. Il paese era stato collocato nel punto dove i terreni erano meno produttivi e la chiesa fu costruita proprio sopra la varice erosa dal Cormor.
Da qui scenderemo verso Udine attraverso una campagna ricca di segni di abbandono e sottoposta alla pressione della costruzione di nuovi tessuti commerciali e direzionali espansi ormai fino a Tavagnacco lungo la statale 13.
La nostra escursione finirà proprio in questa zona di moderne strutture e soprattutto nel punto in cui Metro e Carrefour sfiorano un bellissimo cimitero di guerra costruito negli anni ’40 in aperta campagna lungo la strada statale. Il cimitero degli inglesi sarà il terminale del nostro viaggio pedestre e ci permetterà di cogliere la misura dei cambiamenti territoriali avvenuti in questa zona della periferia udinese.


Per partecipare
La passeggiata si svilupperà su ambienti molto diversi, strade, viabilità campestri, l’ippovia, ecc., ma in sostanza sono sufficienti scarpe da ginnastica o da trek.
Per chi arriverà in autostrada l’uscita di riferimento è quella di Udine Nord e poi si seguirà la strada per Spilimbergo seguendo le diffuse indicazioni per la Fiera.
Il parcheggio è molto ampio e ci si troverà di fronte all’ingresso principale del centro commerciale, nei pressi del distributore di benzina.
L’escursione prevede una camminata lenta di circa sette ore (14-15 chilometri) priva di difficoltà.
Sono sufficienti scarpe comode e un abbigliamento conforme alla stagione variabile.

Per i problemi finanziari dell’associazione le escursioni di Scarpe & Cervello non saranno più gratuite, ma sottoposte a una quota di adesione per compensare i costi organizzativi. I non iscritti pagheranno 5 euro mentre gli iscritti 3. Per i bambini rimane tutto gratuito.

Numero massimo di adesioni: cinquanta con obbligo di prenotazione.


Per informazioni e prenotazioni:
Moreno Baccichet: 043476381, oppure 3408645094, bccmrn@unife.it
Legambiente del Friuli Venezia Giulia: 0432 295483, info@legambientefvg.it,
Informazioni aggiornate saranno inserite nel sito dell’associazione: http://www.legambientefvg.it/ e http://www.scarpecervello.blogspot.it/

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