La dolina di Slivia |
Domenica 23 novembre 2014
Pratiche d'uso nelle Comunelle del Carso triestino
Ritrovo ore 9,15
presso la ex scuola elementare di Ceroglie, comune di Duino Aurisina
Nel Carso italiano e sloveno le pratiche d'uso del territorio sono sempre state molto omogenee. I villaggi nucleati vantavano una corona di campi coltivati in modo intensivo, ma vivevano soprattutto di pastorizia e quindi del prodotto di un enorme patrimonio di pascoli. Le società antiche trovavano coesione e un riconoscimento identitario nelle pratiche che i vicini, cioè gli abitanti dei villaggi rurali, mettevano in pratica in modo solidale. Nel comune di Duino Aurisina ogni piccolo villaggio contava su un vasto patrimonio di terre pubbliche. Le borgate di Preprotto, Ternova, Precenico, Slivia,Visogliano, Medeazza, Ceroglie, Duino, San Pelagio, Aurisina, Malchina, si autoregolavano per garantire a tutti i residenti le stesse opportunità in termini di risorse. Se i terreni privati erano estremamente ridotti, fino alla prima metà dell'800 le terre pubbliche riuscivano a garantire la sopravvivenza alimentare. Trieste era una città che aveva bisogno di continui rifornimenti di latte, formaggio e carne e questo innescò un mercato che portò a uno sfruttamento più che intensivo delle aree del Carso.
La maggior parte delle terre tenute a landa carsica erano gestite in comune dagli abitanti.
Per questo motivo negli ultimi anni il movimento di rinascita delle antiche tradizioni frazionali
costituitosi nel Skupnost Jus coordinamento di Agrarna Comunelle - Srenje Vicinie sta ponendo attenzione a una ripresa dei diritti d'uso su territori che fino a pochi anni fa erano attribuiti ai comuni. Lentamente le ampie praterie si sono rimboschite e le attività antropiche si sono diradate per concentrarsi quasi esclusivamente sui terreni privati più produttivi. Oggi i vicini delle comunanze hanno rivendicato i loro antichi diritti e con loro la possibilità di recuperare una capacità progettuale sui territori di appartenenza. Ogni piccola frazione ha attivato incontri, idee e progetti sulle proprietà collettive. Al momento le frazioni attive in questa associazione che unisce le esperienze di rivendicazione delle proprietà collettive sono Prebeneg-Prebenico, Dolina, Boljunec-Bagnoli d.R., Ricmanje-S.Giuseppe d.Chiusa, Boršt-S.Antonio in Bosco, Draga-S.Elia, Gročana-Grozzana, Lonjer-Longera, Bazovica-Basovizza, Gropada, Padriče-Padriciano, Trebče-Trebiciano, Bani-Banne, Opčine-Opicina, Prosek-Prosecco, Kontovel-Contovello, Barkovlje-Barcola, Križ-S.Croce, Repen-Monrupino, Nabrežina-Aurisina, Šempolaj-S.Pelagio, Praprot/Trnovca-Prepotto/Ternova, Prečnik-Precenico, Slivno-Slivia,
Vižovlje-Visogliano, Mavhinje-Malchina, Cerovlje-Ceroglie, Medja Vas-Medeazza, Devin-Duino.
Percorso
Tempo di percorrenza: 7 oreGrado di difficoltà: nessuno
Come arrivare:
Dovete raggiungere la rotatoria di Sistiana lungo la strada Costiera Monfalcone - Trieste e lì dirigervi verso nord. Superato il cavalcavia dell'autostrada si gira subito a sinistra per passare sotto alla linea ferroviaria. Lasciate il moderno campo sportivo a sinistra e proseguite verso Ceroglie. Dopo circa cinquecento metri a sinistra, in mezzo a un boschetto spontaneo, troverete l'ex scuola ora sede della comunanza.
Motivazioni per la scelta dell’itinerario
La COMUNANZA - AGRARNA SKUPNOST JUS COMUNELLE - SRENJE VICINIE èl'organismo che gestisce le terre pubbliche del Carso triestino che poco alla volta stanno ritornando a forme di gestione comunitaria e incontreremo i suoi rappresentanti prima di iniziare l'escursione. Per renderci conto di questa realtà abbiamo deciso di visitare le esperienze che si sono manifestate all'interno del grande e paesaggisticamente composito comune di Duino Aurisina.
Il 20 aprile del 2011 il Consiglio Comunale di Duino Aurisina a unanimità ha trasferito la
proprietà di una serie di terreni a nove Comunelle del proprio territorio.
Aurisina 121 ha, San Pelagio 7 ha, Prepotto Ternova 52 ha, Precenico 2 ha, Slivia 4 ha, Visogliano 66 ha, Medeazza 254 ha, Ceroglie 12 ha, Duino 68 ha, Malchina 2 ha.
Il terreno tra Ceroglie e Malchina nel catasto ottocentesco |
Le comunioni famigliari di proprietà collettiva come interagiranno con l'ambiente che si è costituito naturalmente negli ultimi cinquanta anni? Quali pratiche agricole si potranno nuovamente introdurre?
Nei diversi villaggi che toccheremo i “vicini” ci illustreranno le loro strategie, i progetti realizzati e quelli che si aspettano di realizzare con il prossimo Programma di Sviluppo Rurale (2014-2020).
Abbiamo scelto di visitare questo luogo in questa stagione per godere dei colori dell'autunno nel Carso e per poter meglio leggere le aree oggi boscate. Viste però le poche ore di luce la nostra escursione ci permetterà di toccare solo poche località che abbiamo scelto per la loro complessità paesaggistica e la varietà dei casi.
Il castelliere protostorico di Slivia |
Descrizione dell’itinerario
Il ritrovo è previsto a Ceroglie di Duino Aurisina dove saremmo accolti dalle Comunelle del Carso presso la loro sede locale ricavata nella vecchia scuola elementare. Da qui raggiungeremo il paese costruito come un insediamento lineare al di sopra dei terreni agricoli più fertili. Questi paesaggi, seppure meno strutturati del periodo antico, sono senza dubbio gli spazi che più assomigliano a quelli tradizionali perché il particellare si è sostanzialmente conservato e l'avanzata del bosco è stata rallentata da pratiche di falcio o coltivazione.Da Ceroglie lungo la vecchia strada oggi asfaltata raggiungeremo la borgata di Malchina dove visiteremo il recupero di uno stagno curato dai vicini.
Da Malchina prenderemo la cosiddetta strada Gemina per raggiungere la suggestiva dolina del villaggio di Slivia dove si è operato al recupero di uno dei sistemi più interessanti di sorgente e stagno del Carso. Attraverseremo poi il villaggio per raggiungere uno dei castellieri preistorici più belli e panoramici di questa regione: il castelliere di Slivia. Da qui la prospettiva su questo settore del Carso è davvero coinvolgente e fa capire bene come anche in epoca protostorica fosse determinante collocare questi centri del popolamento vicino a sicure risorse idriche e alimentari.
Dal castelliere proseguiremo alla volta di San Pelagio percorrendo la storica e panoramica strada che collegava il villaggio a Slivia. Questo itinerario permette di capire le micromorfologie di quest'area dove i terreni più adatti alla coltivazione stanno nelle regioni più basse, ricche e protette e i pascoli nei settori più aridi e alti, oggi per lo più trasformati in boschi.
San Pelagio e Prepotto sono nati ai bordi di un'ampia zona fertile appoderata nel medioevo con lunghi e stretti lotti di terra molto produttiva. L'abitato ancora una volta si poneva al di sopra dei terreni ricchi al limite delle zone tenute a prato alberato e dei pascoli della comunità. Questi ultimi ormai sono diventati un ampio sistema boscato caratterizzato da successioni ecologiche che mirano nei secoli a ricostruire l'antica foresta che aveva preceduto la colonizzazione medievale che ancora oggi si mostra ai nostri
occhi. Uno degli elementi di testimonianza più interessante dell'ambiente slavo del Carso è senza dubbio la forma del villaggio priva dei sistemi di organizzazione pianificata. I borghi sono composti da cellule insediative che sembrano affiancarsi casualmente una all'altra senza costruire spazi pubblici rappresentativi.
Anche i recinti delle chiese e dei cimiteri si accostano a quelli delle abitazioni senza creare delle gerarchie riconoscibili nel trattamento dello spazio pubblico in un ambiente che non ha mai conosciuto l'idea della piazza.
Da Prepotto saliremo il colle boscoso per raggiungere la piccola borgata di Ternova dove dopo la visita alle terre della comunanza finirà la nostra escursione. Qui provvederemo a portare gli autisti al punto di partenza. Chi si vuole fermare a cena con noi presso un vicino agriturismo potrà nel frattempo visitare la mostra dedicata a Max Fabiani, l'architetto di San Daniele del Carso che tra la fine dell'800 e i primi anni del '900 fu uno dei principali interpreti dell'architettura moderna della Mitteleuropa. La mostra si tiene in una straordinaria casa di villeggiatura borghese costruita nel XVIII secolo non a caso lontana
dal villaggio.
Per partecipare
La passeggiata si svilupperà lungo stradine campestri e strade asfaltate. Sono sufficienti scarpe da ginnastica o da trek e un abbigliamento “a cipolla”. Lasceremo alcune auto a Ternova e provvederemo poi a riaccompagnare gli autisti a Ceroglie.L’escursione prevede una camminata lenta di circa sette ore priva di difficoltà.
Chi viene con i figli è pregato di prestare a loro le dovute attenzioni.
Vi raccomandiamo un abbigliamento conforme alla stagione variabile soprattutto in considerazione delle previsioni del tempo.
Per i problemi finanziari dell’associazione le escursioni di Scarpe & Cervello non saranno più gratuite, ma sottoposte a una quota di rimborso spese per compensare i costi organizzativi. I non iscritti pagheranno 5 euro mentre gli iscritti 3. Per i bambini rimane tutto gratuito.
Numero massimo di adesioni: cinquanta con obbligo di prenotazione.
La tessera di Legambiente: per partecipare all'iniziativa non è obbligatorio essere iscritti a Legambiente seppure, per i nostri interessi generali, questa adesione sia caldeggiata.Coloro che infatti sono soci di Legambiente sono coperti da assicurazione sia nel caso procurino un danno a terzi, sia in caso di infortunio.Non sono assicurati i “non Soci” che partecipano alle iniziative e che dovessero infortunarsi, lo sono solo se la responsabilità del loro danno è riconducibile al Circolo o ad un Socio del Circolo stesso.Il pranzo di norma sarà frugale e al sacco. Dove precisato ci sarà la possibilità di accedere a forme di ospitalità locale di qualità fruendo di locali e ristori dotati di un particolare valore aggiunto. Ogni partecipante penserà a sé, ma se qualcuno porta vino e dolci anche per gli altri sarà particolarmente apprezzato.
Per informazioni e prenotazioni:
Legambiente del Friuli Venezia Giulia: 0432 295483, info@legambientefvg.it, in orario d’ufficio (lun-ven 9:00-13:00)
Informazioni aggiornate saranno inserite nel sito dell’associazione: www.legambientefvg.it e
www.scarpecervello.blogspot.it
I campi un tempo coltivati e sullo sfondo l'abitato di San Pelagio |