Il 7 giugno vengono evidenziati progetti di riutilizzo:
l'ex caserma che diventa carcere a San Vito al Tagliamento o campo fotovoltaico
a Spilimbergo. Segui con #fortezzafvg
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Proseguono sabato 7
giugno, a partire dalle 9:30, in Biblioteca civica a Pordenone i lavori del
primo convegno sulle aree militari dismesse nella nostra regione. L'iniziativa di
Legambiente regionale, intitolata "Fortezza FVG", ha l'obiettivo di
sollevare il tema della riconversione di ex caserme, polveriere abbandonate,
bunker, poligoni, aree addestrative che costellano il paesaggio del Friuli
Venezia Giulia. Il tema è di grande importanza e attualità, come ha
sottolineato nella prima giornata del convegno, lo scorso 31 maggio,
l'assessore regionale Maria Grazia
Santoro. «Il Ministero della Difesa ha coinvolto il Friuli Venezia Giulia, assieme
a Puglia e Sardegna, nei lavori della Conferenza sulle servitù militari,
riconoscendo che siamo le regioni più interessate», ha affermato l'assessore, spiegando:
«Poligoni, aree addestrative, polveriere, sono aree di grande valenza
ambientale, rilevanti per la tutela della biodiversità. Pensiamo per esempio ai
Magredi».
Sempre durante la
prima giornata di convegno, Generale
Caccamo ha evidenziato le criticità relative alla riconversione,
soprattutto di grandi strutture che vengono dismesse e abbandonate prima di
pianificarne un riutilizzo. La fase di transizione per la riconversione di
queste aree ex militari, ha sottolineato Caccamo, potrebbe durare anche
vent'anni.
La seconda giornata
del convegno ha proprio l'obiettivo di affrontare il tema del recupero, con le
sue criticità. Al mattino vengono illustrate modalità di mappatura delle aree
alla luce del contenimento del consumo di suolo, con l'intervento di Elisabetta Peccol, ricercatrice del
Dipartimento di Scienze Agrarie e Ambientali dell'Università di Udine, e Walter Coletto, che ha realizzato per
Legambiente FVG una mappa partecipata delle aree dismesse in regione, scoprendo
tra l'altro dai cittadini un'area addestrativa inutilizzata da anni nella
campagna pordenonese, di cui si era persa traccia. Sulle opportunità offerte
dalle zone militari come aree dall'alto valore naturalistico, darà il suo
contributo Pierpaolo Zanchetta, del
Servizio regionale per la tutela del paesaggio e biodiversità.
La seconda parte
della mattinata è dedicata al paesaggio della memoria, alle tracce lasciate
dalla presenza dei militari in Friuli Venezia Giulia. Sulla scia delle suggestioni
lanciate durante la prima giornata del convegno dall'antropologo Gianpaolo Gri,
l'infrastruttura militare della Guerra fredda, come è sempre stato nella
storia, può rappresentare la base di iniziative museali. Il 7 giugno se ne
parlerà con Enos Costantini, Simone Astolfi, responsabile della
piattaforma virtuale vecio.it, il fotografo e studioso della fortificazione
permanente Giancarlo Magris, Diego Clericuzio e Riccardo Costantini, rispettivamente regista e produttore del
documentario sulle aree dismesse a Nordest "Un paese di primule e
caserme". A conclusione della sessione dedicata alla memoria, intervengono
gli architetti Stefano Tessadori e Antonio Zanella.
Protagonisti delle
ultime due sessioni del convegno sono amministratori e associazioni locali alle
prese con i problemi di recupero e la gestione dei progetti di riutilizzo.
Della riconversione della Caserma Amadio di Cormons parlerà l'assessore Lucia Toros, il sindaco di Palmanova Francesco Martines illustrerà le
difficoltà nella smilitarizzazione di una città fortezza e l'ex sindaco di
Chiusaforte Luigi Marcon racconterà
come un piccolo comune montano cerca soluzioni per una struttura abbandonata,
grande quanto il paese stesso. Infine Legambiente vuole mettere in evidenza gli
esempi virtuosi di recupero. Renzo
Francesconi, sindaco di Spilimbergo, presenta tre forme di recupero, tra
cui la trasformazione in parco fotovoltaico dell'ex caserma De Gasperi, 17
ettari, con 40.800 moduli per dieci megawatt di potenza complessiva. Eddi Gomboso, ex sindaco di
Mortegliano, spiega come tre aree ex militari oggi ospitano esperienze come
Festintenda, un circolo ippico e un'impresa leader del Made in Italy per la
costruzione di aerei ultraleggeri. Del progetto di housing sociale per
recuperare la caserma Osoppo di Udine parlerà Piero Petrucco, dell'impresa
ICOP, mentre il sindaco di San Vito al Tagliamento Antonio Di Bisceglie racconterà i passaggi che hanno portato alla
decisione di riconvertire la caserma Dall'Armi in un nuovo penitenziario, di
cui la Destra Tagliamento ha necessità da anni. Infine Rudi Lizzi, dell'associazione Landscapes, darà testimonianza di
come le infrastrutture della Guerra Fredda possono offrire opportunità di
riutilizzo anche a fini turistici.
Sul canale youtube
di Legambiente FVG è possibile vedere le 12 videointerviste realizzate da Elisa Cozzarini e Massimo Piva a margine del convegno per illustrare alcuni esempi di
recupero delle aree dismesse in regione.
www.legambientefvg.it
#fortezzafvg
info: info@legambientefvg.it
tel: 3472527414
Riporto una bella esperienza ed un esempio di rercupero di una caserma dismessa:
RispondiEliminahttp://bellunopiu.it/casa-dei-beni-comuni-lex-caserma-piave-apre-i-cancelli/
Mandi
Paolo