domenica 21 luglio 2013

Le armi della Fortezza

La Fortezza FVG non è diversa da altre fortezze di più antica concezione, ha un suo perimetro e lungo questo perimetro sono posizionate le feritorie e le ritodde  da cui le armi investono di fuoco il nemico.
La difesa di un perimetro,  anche in una fortezza suigeneris come questa, è una delle priorità strategiche.
L'armamentario della difesa è completo, dalle fuciliere alle artiglierie ed il controllo del territorio per successive linee di difesa si palesa man mano che la ricerca prosegue.

Il ponte in legno sul fosso anticarro della prima Guerra Mondiale a nord di Paluzza fa capire che il tema della difesa dei confini è un teme  vecchio anche nella cosiddetta era moderna.



Fortificazione per fucileria 

Interno della fortificazione 

Feritoia è rilevabile la modalità pittosto spartana dell'edificazione





La realizzazione di tutto un sistema di manufatti interrati
era funzionale al riparo delle truppe in caso di bombardamento
da parte dell'artiglieria nemica.

Cunicoli e gallerie connettevano le postazioni di tiro e i rifugi

Bocche mascherate con un ampio cono di visuale consentivano agli artiglieri di
controllare il terreno dinnanzi  alla postazione.

Le aperture nella roccia sono mascherate in tempo di pace per renderne difficile  l'identificazione.

Alle postazioni si accede attraverso porte blindate.



La profondità delle fortificazioni era legata alla necessità di
difendere le truppe e le installazioni dai bombardamenti.



Le dimensioni dei mascheramenti raggiungevano dimensioni
notevoli.

Le fortificazioni erano collegate alla viabilità ordinaria da strade di servizio

Mascheramento di bocca di artiglieria

Dietro il mascheramento la feritoria con il cono di visuale

L'accesso ai buncher era spesso mascherato con
strutture in cemento o ferrro



La rete lavorata a formare corrugamenti simil naturali veniva poi rivestita di cemento








Feritoia di osservazione 


Mimetizzazione di una scala d'accesso

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