sabato 29 ottobre 2011

Outlet e interporto a cavallo delle risorgive friulane


Domenica 30 ottobre

Ritrovo ore 9,30 in piazza a Palmanova
Palmanova nel 1593 nacque non come espressione di una esigenza locale, ma come un nodo in una rete del sistema difensivo veneto che si opponeva, lungo un confine oggi scomparso, alla pressione degli austriaci e dei turchi. L’escursione ci porterà a visitare altri due luoghi importanti, ma calati sul territorio per scelte esogene. L’Outlet di Aiello si pone in fregio al collegamento autostradale in una zona esterna agli abitati e si sta trasformando in un elemento in grado di attrarre, con i suoi flussi, nuove funzioni. L’interporto di Cervignano invece è centrato su uno snodo viario che raccorda soprattutto il principale sistema ferroviario. Si tratta di una infrastruttura mai utilizzata a pieno regime e che è stata completata in un momento in cui i presupposti di quella scelta sono stati messi in crisi dal progresso del commercio internazionale.

I motivi
L’Outlet di Palmanova e l’interporto di Cervignano sono moderne strutture che si pongono come oggetti giustificati da speciali sistemi di viabilità. L’outlet, per quanto non immediatamente raggiungibile, dialoga con l’Autostrada e riceve le attenzioni di un bacino di utenza che supera in confine italiano, l’interporto, invece, si propone come elemento ordinatore dei flussi delle merci su rotaia. In entrambi i casi le due nuove strutture giocano un importante ruolo con la viabilità internazionale e nazionale.
L’escursione che andremo a fare sarà particolarmente centrata sull’organizzazione degli spazi della viabilità interna alle strutture citate, facendo riferimento anche a quella straordinaria forma urbanistica che nel 1593 cadde in Friuli con il ruolo di fortezza. Le strade a Palmanova, nella lucidità del disegno geometrico, raccontano gli esiti migliori dell’utopia urbanistica del rinascimento. Le dimensioni della strada e dei fronti urbani dovevano garantire i principi prospettici dell’umanesimo. Dal centro della città si potevano percepire i limiti dei recinti fortificati e l’ordine della raggiera di strade doveva rimandare esplicitamente a un più importante ordine culturale e politico.
I vicoli progettati artificialmente all’interno dell’Outlet sono privi di quel rigore razionale ma vanno letti come il prodotto della migliore tradizione del consumismo disegnato come luogo del divertimento: l’urbanistica del Luna Park o quella delle Fiere. Il disegno dell’Outlet tende a ricostruire una città finta e popolare, fantasticamente favolista, priva di quelle auto che nel grande parcheggio accerchiano un costruito falsamente articolato e differenziato.
Il disegno dei binari ha invece informato in termini funzionalisti il disegno dell’interporto. La grande struttura allungata avrebbe dovuto sostituire i molti scali ferroviari che un tempo affiancavano grandi e piccole stazioni, ma, previsto negli anni ’70, non è mai entrato in funzione pieno regime. L’interporto è senza dubbio un “buco nero” nella finanza regionale e un insuccesso della tecniche di programmazione territoriale. A differenza dell’Outlet è una struttura ancora in cerca di una sua ragione d’essere, confinata e segreta. Non si mostra al paesaggio se non come un lungo recinto di calcestruzzo impermeabile.
Dati sugli Outlet elaborati da AltroconsumoLe tre grandi strutture territoriali, urbana la prima, commerciale la seconda e infrastrutturale la terza, sono affiancate da altri manufatti defunzionalizzati, come la caserma di Visco, sull’antico confine tra Venezia e Asburgo, o quella di Jalmicco. Insomma, camminando ci chiederemo del ruolo di questi oggetti territoriali nel prossimo futuro ancor più che nel presente. Infatti, è un rischio concreto quello che questi insediamenti finiscano per partorirne altri. A Cervignano a fianco dell’interporto è già prevista la costruzione di una grande zona industriale, mentre all’Outlet si pensa a un ampliamento della struttura per aumentare l’offerta di “divertimento” ai visitatori del parco commerciale.

I luoghi
Dal centro di Palmanova usciremo in direzione est per immergerci in una campagna ricca dei segni della modernizzazione a cavallo di un’area che sente l’influenza della vicina falda freatica. Percorreremo alcune stradine campestri per raggiungere Visco e da qui dirigerci verso l’Outlet. Raggiunta la struttura commerciale la attraverseremo con l’attenzione di chi indaga e non quella dell’utente, osservando le tecniche di progettazione applicate a questa struttura rispetto ad altre che abbiamo visitato nelle precedenti escursioni. Per esempio, osserveremo l’attenzione progettuale data alla strada urbana, alla molteplicità delle forme espresse con una edilizia industrializzata, alla libertà lasciata al visitatore nel costruirsi un suo percorso, alla scelta di costruire degli spazi di circolazione che sembrano pubblici, ma che non lo sono, come pure al linguaggio urbano dell’arredo e del verde, che imita quello delle città e non quello dei centri commerciali.
Dall’Outlet scenderemo attraversando l’autostrada ed entrando a tutti gli effetti nella pianura umida. Ci renderemo conto di questa transizione dalle trasformazioni del paesaggio e soprattutto dalla componente arborea dello stesso. Siepi e boschetti aumentano, così come le piante amanti dell’acqua, in primis salici e ontani. Toccheremo anche un importante Sito di Interesse Comunitario (SIC) che è una enorme sorgente e raggiungeremo così il bel borgo medievale di Strassoldo che attraverseremo per andare a concludere la nostra escursione nel settore settentrionale dell’interporto di Cervignano.

Per partecipare
La passeggiata si svilupperà in pianura, quindi è sufficiente avere delle scarpe da ginnastica. Allo stesso tempo vi preghiamo di considerare che con il terreno bagnato le stradine di campagna che percorreremo saranno ricche di fango.
Il ritrovo è previsto in piazza a Palmanova, mentre l’area limitrofa al centro è ricca di parcheggi.
L’escursione prevede una camminata lenta di circa sei ore priva di difficoltà. Chi viene con i figli è pregato di prestare a loro le dovute attenzioni.
Vi raccomandiamo un abbigliamento conforme alla stagione variabile soprattutto in considerazione delle previsioni del tempo.
Per i problemi finanziari dell’associazione le escursioni di Scarpe & Cervello non saranno più gratuite, ma sottoposte a una quota di rimborso spese per compensare i costi organizzativi. I non iscritti pagheranno 5 euro mentre gli iscritti 3. Per i bambini rimane tutto gratuito.

Numero massimo di adesioni: cinquanta con obbligo di prenotazione.

Per informazioni e prenotazioni:
Moreno Baccichet: 043476381, oppure 3408645094, bccmrn@unife.it
Legambiente del Friuli Venezia Giulia: 0432 295483, info@legambientefvg.it,
Informazioni aggiornate saranno inserite nel sito dell’associazione: http://www.legambientefvg.it/ e su http://www.scarpecervello.blogspot.it/

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