venerdì 3 settembre 2010

UNA COLLINA DI CALCARE IN MEZZO ALLA GHIAIE:
IL TORRE E IL COLLE DI MEDEA


DOMENICA 5 SETTEMBRE
Ottava tappa della campagna regionale dedicata al paesaggio
Ritrovo: ore 9,30 di fronte alla chiesa di San Vito al Torre

Testo di riferimento:
Hans Kizzmüller, Il colle di Medea, in e in lontananza Gorizia, Gorizia, LEG, 2009


 Una piccola porzione dei calcari carsici del goriziano si erge come un’isola in mezzo alle ghiaie dei depositi fluviali portati dal Torre e dai suoi affluenti. Le acque scorrono ai piedi del colle asciutto che fu sempre usato dalle comunità di Medea e Borgnano come territorio per il pascolo vagantivo.
Kizzmüller nel suo racconto cerca di descrivere questo colle che da solo è un importante landmark per l’alta pianura goriziana e udinese, quasi un limite fisico, una misura, della dimensione della conca goriziana.
Se il colle di Medea è una straordinaria balconata vi arriveremo lentamente attraversando tre fiumi che sfociano progressivamente uno nell'altro: il Versa, lo Iudrio e il Torre. Il motivo è quello di cogliere la specialità delle alluvioni che hanno costruito l'armatura fisica della campagna in molti tratti ancora ben conservata ai piedi dei calcari.

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