mercoledì 1 febbraio 2006

Scarpe & Cervello 2006

I temi del paesaggio, del suo significato, della sua tutela conoscono oggi un rinnovato interesse, come dimostrano un vivo dibattito e una vasta pubblicistica nonché la recente produzione legislativa a livello nazionale e le esperienze normative ed operative di molte regioni.
Il termine paesaggio, e le azioni ad esso collegate, hanno ormai acquisito una accezione ricca e complessa, che tien conto dei rapporti tra i caratteri e valori del territorio, le tematiche ambientali e dello sviluppo, le regole e le dinamiche delle trasformazioni.
Legambiente Friuli Venezia Giulia ha inteso promuovere una campagna che riguarda il paesaggio (o meglio i paesaggi)  della nostra regione per contribuire ad animare un dibattito e creare nuove consapevolezze anche nella nostra realtà e per promuovere un serio impegno delle istituzioni e della comunità verso nuove politiche e pratiche di tutela e buon governo del territorio.

L’iniziativa è partita l’anno scorso in occasione del centenario di quella che può considerarsi la prima legge italiana di tutela di un territorio per il suo valore paesaggistico e l’interesse pubblico che ne deriva: la legge del 1905 per la pineta di Ravenna. Al di là del significato simbolico di tale data, pare importante essere consapevoli della complessa vicenda di un secolo di storia della tutela del paesaggio nel nostro paese, tra impegni appassionati, leggi più o meno efficaci, maturare di coscienze e conoscenze, esiti concreti spesso parziali e deludenti. Ed è anche più importante, raccogliendo il testimone di questa lunga fatica, acquisire coscienza dei termini del problema come oggi si pone e di quale ruolo può e deve svolgere un’associazione come la nostra.
Quest’anno c’è un’altra “ricorrenza” quella dei dieci anni della Legge Regionale n.42 del 1996, la legge sui parchi. Le escursioni non a caso toccano ambiti di parco previsti dal documento legislativo e solo in piccola parte attuati. Insomma, nel 2006 riparleremo, camminando, nuovamente di paesaggi maturali e antropici.

La vicenda recente della tutela del paesaggio in Italia
Il riferimento al dibattito e alle politiche di tutela a livello nazionale disegna un quadro spesso contraddittorio, ma certamente ricco di spunti e sollecitazioni.
La Convenzione europea del paesaggio, del 2000, costituisce un impegno rilevante anche per il nostro paese per l’adozione di politiche strutturali finalizzate a salvaguardare, gestire e pianificare il paesaggio.
Il recente Codice dei beni culturali e del paesaggio (2004) ha concluso una sistemazione legislativa che disegna ruoli dello stato e delle regioni e riprende e precisa il tema dei vincoli e i contenuti della pianificazione paesistica.
È importante rilevare come in questi testi il termine paesaggio faccia riferimento non tanto ai valori estetici di un territorio quanto all’insieme dei caratteri che derivano dall’azione di fattori naturali ed umani e dalle loro interrelazioni. Si tratta di un’acquisizione culturale fondamentale, premessa indispensabile per connettere tutela del paesaggio e pianificazione del territorio, in un’ottica di promozione dei temi della qualità della vita e dello sviluppo sostenibile.
Anche molte regioni  hanno sviluppato testi normativi e politiche concrete, organicamente inserendo nelle proprie politiche territoriali i temi del paesaggio.
Rispetto a questi esiti positivi vanno peraltro rilevate a livello nazionale tendenze di segno opposto (condoni edilizi, leggi speciali per le grandi infrastrutture, ricorrenti proposte di privatizzazione di beni pubblici), che contraddicono nei fatti i principi enunciati.

La situazione nel Friuli Venezia Giulia
Dal dibattito generale e dal rinnovamento normativo sul tema del paesaggio la nostra regione è apparsa finora sostanzialmente assente.
Il ritardo accumulato sul piano di una aggiornata legislazione sul governo del territorio e la mancanza di strumenti di pianificazione recenti a scala territoriale si accompagnano ad una frammentarietà e settorialità nella visione dei problemi e nel modo con cui essi vengono affrontati. In questa situazione, di cui non si può che auspicare un rapido mutamento, non trova evidentemente spazio una politica organica e di adeguato respiro per la tutela e valorizzazione del paesaggio, sulla base di principi definiti e di impegni concreti da assumere.
L’azione meritoria di qualche ufficio regionale e di alcuni enti locali, che portano a taluni esiti interessanti, non bastano a modificare il quadro non certo positivo che si è delineato.

La campagna
Rispetto al contesto culturale, normativo ed operativo a livello nazionale e nella realtà regionale che si è cercato di delineare, si è ritenuto importante che un’associazione come la nostra si attivi con le forze di cui dispone per riproporre l’attenzione sui temi del paesaggio e del governo del territorio in questa regione.
Il modo scelto è quello più diretto e concreto possibile:  entrare “dentro il paesaggio”, iniziare cioè un’esplorazione dei numerosi e diversi paesaggi del nostro territorio per riconoscerne e apprezzarne le singolarità, i valori ed anche le problematicità.
 Si tratta in sostanza innanzitutto di una serie di escursioni in luoghi noti e meno noti, da percorrere e guardare comunque in modo nuovo, condividendo sensibilità e attenzioni diverse, saperi esperti ed esperienze comuni. Visiteremo paesaggi naturali e   costruiti,  densi di storia o contemporanei,  luoghi del quotidiano e  spazi inusuali. Cercheremo di riconoscere e interpretare i segni della terra e quelli della fatica dell’uomo, le armonie e le dissonanze del paesaggio e ciò che esse significano.
L’iniziativa, oltre al valore immediato rappresentato dalle escursioni, si propone come obiettivo quello di costruire un sistema di conoscenze e di esperienze il più possibile organico e, per certi versi, originale. Questo potrà essere pubblicizzato e diffuso come contributo dell’associazione ad una nuova consapevolezza  da parte della comunità e delle istituzioni dei valori e dei problemi del nostro territorio.
Proprio quest’opera di sensibilizzazione e di condivisione di conoscenza rappresenta  la sostanza della campagna. Solo da una rinnovata e diffusa coscienza dell’importanza e del significato del nostro patrimonio paesaggistico può infatti concretarsi una domanda sociale di norme e politiche attive di tutela cui chi governa la nostra regione dovrà dare adeguata risposta.






Nessun commento:

Posta un commento