I
temi del paesaggio, del suo significato, della sua tutela conoscono oggi un
rinnovato interesse, come dimostrano un vivo dibattito e una vasta
pubblicistica nonché la recente produzione legislativa a livello nazionale e le
esperienze normative ed operative di molte regioni.
Il
termine paesaggio, e le azioni ad esso collegate, hanno ormai acquisito una
accezione ricca e complessa, che tien conto dei rapporti tra i caratteri e
valori del territorio, le tematiche ambientali e dello sviluppo, le regole e le
dinamiche delle trasformazioni.
Legambiente
Friuli Venezia Giulia ha inteso promuovere una campagna che riguarda il
paesaggio (o meglio i paesaggi) della
nostra regione per contribuire ad animare un dibattito e creare nuove consapevolezze
anche nella nostra realtà e per promuovere un serio impegno delle istituzioni e
della comunità verso nuove politiche e pratiche di tutela e buon governo del
territorio.
L’iniziativa
è partita l’anno scorso in occasione del centenario di quella che può
considerarsi la prima legge italiana di tutela di un territorio per il suo
valore paesaggistico e l’interesse pubblico che ne deriva: la legge del 1905
per la pineta di Ravenna. Al di là del significato simbolico di tale data, pare
importante essere consapevoli della complessa vicenda di un secolo di storia
della tutela del paesaggio nel nostro paese, tra impegni appassionati, leggi
più o meno efficaci, maturare di coscienze e conoscenze, esiti concreti spesso
parziali e deludenti. Ed è anche più importante, raccogliendo il testimone di
questa lunga fatica, acquisire coscienza dei termini del problema come oggi si
pone e di quale ruolo può e deve svolgere un’associazione come la nostra.
Quest’anno
c’è un’altra “ricorrenza” quella dei dieci anni della Legge Regionale n.42 del
1996, la legge sui parchi. Le escursioni non a caso toccano ambiti di parco
previsti dal documento legislativo e solo in piccola parte attuati. Insomma,
nel 2006 riparleremo, camminando, nuovamente di paesaggi maturali e antropici.
La
vicenda recente della tutela del paesaggio in Italia
Il
riferimento al dibattito e alle politiche di tutela a livello nazionale disegna
un quadro spesso contraddittorio, ma certamente ricco di spunti e
sollecitazioni.
Il
recente Codice dei beni culturali e del paesaggio (2004) ha concluso una sistemazione
legislativa che disegna ruoli dello stato e delle regioni e riprende e precisa
il tema dei vincoli e i contenuti della pianificazione paesistica.
È
importante rilevare come in questi testi il termine paesaggio faccia
riferimento non tanto ai valori estetici di un territorio quanto all’insieme
dei caratteri che derivano dall’azione di fattori naturali ed umani e dalle
loro interrelazioni. Si tratta di un’acquisizione culturale fondamentale,
premessa indispensabile per connettere tutela del paesaggio e pianificazione
del territorio, in un’ottica di promozione dei temi della qualità della vita e
dello sviluppo sostenibile.
Anche
molte regioni hanno sviluppato testi
normativi e politiche concrete, organicamente inserendo nelle proprie politiche
territoriali i temi del paesaggio.
Rispetto
a questi esiti positivi vanno peraltro rilevate a livello nazionale tendenze di
segno opposto (condoni edilizi, leggi speciali per le grandi infrastrutture,
ricorrenti proposte di privatizzazione di beni pubblici), che contraddicono nei
fatti i principi enunciati.
La
situazione nel Friuli Venezia Giulia
Dal
dibattito generale e dal rinnovamento normativo sul tema del paesaggio la
nostra regione è apparsa finora sostanzialmente assente.
Il
ritardo accumulato sul piano di una aggiornata legislazione sul governo del
territorio e la mancanza di strumenti di pianificazione recenti a scala
territoriale si accompagnano ad una frammentarietà e settorialità nella visione
dei problemi e nel modo con cui essi vengono affrontati. In questa situazione,
di cui non si può che auspicare un rapido mutamento, non trova evidentemente
spazio una politica organica e di adeguato respiro per la tutela e
valorizzazione del paesaggio, sulla base di principi definiti e di impegni
concreti da assumere.
L’azione
meritoria di qualche ufficio regionale e di alcuni enti locali, che portano a
taluni esiti interessanti, non bastano a modificare il quadro non certo
positivo che si è delineato.
La
campagna
Rispetto
al contesto culturale, normativo ed operativo a livello nazionale e nella
realtà regionale che si è cercato di delineare, si è ritenuto importante che
un’associazione come la nostra si attivi con le forze di cui dispone per
riproporre l’attenzione sui temi del paesaggio e del governo del territorio in
questa regione.
Il
modo scelto è quello più diretto e concreto possibile: entrare “dentro il paesaggio”, iniziare cioè
un’esplorazione dei numerosi e diversi paesaggi del nostro territorio per
riconoscerne e apprezzarne le singolarità, i valori ed anche le problematicità.
Si tratta in sostanza innanzitutto di una
serie di escursioni in luoghi noti e meno noti, da percorrere e guardare
comunque in modo nuovo, condividendo sensibilità e attenzioni diverse, saperi
esperti ed esperienze comuni. Visiteremo paesaggi naturali e costruiti,
densi di storia o contemporanei,
luoghi del quotidiano e spazi
inusuali. Cercheremo di riconoscere e interpretare i segni della terra e quelli
della fatica dell’uomo, le armonie e le dissonanze del paesaggio e ciò che esse
significano.
L’iniziativa,
oltre al valore immediato rappresentato dalle escursioni, si propone come
obiettivo quello di costruire un sistema di conoscenze e di esperienze il più
possibile organico e, per certi versi, originale. Questo potrà essere pubblicizzato
e diffuso come contributo dell’associazione ad una nuova consapevolezza da parte della comunità e delle istituzioni
dei valori e dei problemi del nostro territorio.
Proprio
quest’opera di sensibilizzazione e di condivisione di conoscenza rappresenta la sostanza della campagna. Solo da una
rinnovata e diffusa coscienza dell’importanza e del significato del nostro
patrimonio paesaggistico può infatti concretarsi una domanda sociale di norme e
politiche attive di tutela cui chi governa la nostra regione dovrà dare
adeguata risposta.
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