Domenica 7 agosto 2005
Ritrovo al parcheggio del Bar da Lucia a Ugovizza, lungo la
statale, nei pressi della barriera autostradale, ore 10,00
In questo particolare settore della Val Canale esiste un
particolare ambiente costruito che ci siamo risolti a riconoscere come una
unità di paesaggio autonoma. Si tratta delle ampie vallate del Bartolo e
dell’alta valle dell’Uque, luoghi caratterizzati da un singolare insediamento
sparso. Le motivazioni di questa forma insediativa e del conseguente paesaggio
è legata alle forme d’uso del territorio riconducibili a due comunità slave che
si trovavano all’interno di una regione di etnia tedesca. Siamo infatti di
fronte a una forma insediativa etnica prodotta dagli slavi di Ugovizza e di
Camporosso che colonizzarono i settori più alti del loro territorio non con
casere e malghe ma con la costruzione di un vero villaggio estivo composto da
stavoli di consistente dimensioni sparsi nei pianori.
Con l'escursione riconosceremo la discontinuità geologica di
quest’area che ha dato corpo a paesaggi molto erosi e raddolciti dall’azione
degli agenti atmosferici alla quale si è sommata una pesante opera di
disboscamento con la costruzione delle ampie praterie
Su questo ambiente si è concretizzata la colonizzazione di
matrice slava che produsse un frazionamento delle terre pubbliche, la loro
privatizzazione e l'edificazione delle stalle.
Leggeremo insieme l'abbandono delle attività di allevamento
e la conseguente crisi del paesaggio dei pascoli seguito dal recupero delle
stalle per fini turistici e alla conseguente necessità di infrastrutturare
l’area.
L’escursione si prefigge di indagare un
ambito di territorio particolare per la storia del paesaggio culturale
friulano. L’insediamento di Ugovizza e quello di Caporosso hanno sviluppato una
serie di insediamenti temporanei in quota molto diversi da quelli delle
comunità italiane o tedesche del Canal del Ferro e della Val Canale. Qui i
pascoli alti erano frazionati e assegnati alle diverse famiglie del villaggio
che costruirono una sorta di villaggio estivo dilatato sulle dolci balze erose
dal Bartolo e dall’Uque. Visiteremo suoli geologici estremamente interessanti e
testimoniati dalla presenza del sito archeologico di una miniera (villaggio
Cocco) di Ferro e Manganese documentata dal XVII secolo. L’escursione prevede
di partire dal parcheggio della Locanda Camoscio salendo per prati
caratterizzati da un’edilizia slava in legno ancor ben conservata.
Raggiungeremo, attraversando il bosco la miniera di Villaggio Cocco del quale
rimangono per lo più le fondazioni. Da qui saliremo ancora di un centinaio di
metri per arrivare ai piedi di Monte Cocco (in tutto 400 metri di dislivello)
che potrà essere raggiunto da coloro che si sentono in grado di farlo. L’ampia
vetta prativa è uno straordinario balcone sulle alpi Giulie e Carniche e varrà
una lunga sosta sui valori del paesaggio naturale.
Al ritorno attraverseremo un altro diverso
settore di insediamenti pastorali per seguire un ramo dell’Uque verificando le
modalità che la Protezione Civile
sta adottando per il recupero del corso d’acqua e dei prati dopo l’alluvione del
2003. Infatti, una volta tanto, le opere realizzate sono “delicate”, basate sui
principi dell’ingegneria naturalistica, una sorta di progetto alla “tedesca”
molto diverso da quelli che hanno massacrato molti torrenti della montagna
friulana. Insomma, l’occasione ci sarà utile anche per discutere di questo.
L’escursione è adatta anche ai bambini
(purché preparati e assistiti dai genitori) e solo chi vuole può compiere per
intero il dislivello previsto (circa 700 metri ). In serata c’è la possibilità di assaggiare
alcuni piatti tipici di Ugovizza e della Slovenia all’agriturismo di mamma
Rosič per un costo presunto di 10-15 euro.
Prenotazioni:
Numero massimo di
adesioni: trenta
tel. 3408645094
Da Pordenone organizzeremo un punto di ritrovo per smistarci
nelle macchine riducendole al minimo indispensabile. Troviamoci alle ore 8,00
di fronte alla fiera di Pordenone. Chi raggiungerà la località di ritrovo via
autostrada ricordi che ci possono essere lunghe code alla barriera e che forse
è consigliabile uscire all’uscita precedente.
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