venerdì 23 settembre 2011

Archeologia del paesaggio: tecniche di conservazione dell'acqua sul versante calcareo




Domenica 25 settembre

Ritrovo: ore 9.30 di fronte alla chiesa di San Tomé nella Valle dell’Artugna a Dardago (Budoia).
L’escursione si farà solo con il bel tempo.

La “lama” di Casera Val di Lama nella veste invernale

In età medievale (XII-XIII sec.) i signori di Polcenigo riorganizzarono la scarpata montana attrezzandola con la costruzione di una serie di residenze agricole immerse nei terreni coltivati. L’ambito era posto a cavallo dei territori di Polcenigo e Budoia e vide nascere un sistema di villaggio composto da Longiarezze e Mezzomonte, mentre a monte c’erano delle importanti stalle private all’interno dei prati. Le case di Longiarezze furono abbandonate già nel XVI secolo e furono trasformate in stalle, mentre le case di Mezzomonte si ampliarono trasformando l’insediamento in un paese.
Con l’escursione, partendo dal sito dell’insediamento del paleolitico, vogliamo cogliere l’occasione per svolgere in comune una serie di indagini osservazionali sugli oggetti che attualmente compongono il paesaggio della scarpata cansigliese. Uno spazio aspro e privo di acque superficiali con il quale la popolazione locale dovette lottare per garantirsi le risorse necessarie. Oggi quei luoghi sono ricchi di memorie archeologiche visibili a tutti perché non sepolte.
Durante l’escursione avremo il modo di analizzare un paesaggio un tempo umanizzato e oggi quasi completamente inselvatichito, le sue diverse tradizioni edilizie, i percorsi, la forma delle marginature, la forma dei campi coltivati e degli ex prati e soprattutto le modalità di cattura dell’acqua.
Nell’escursione settembrina descriveremo i “fossili” che siamo riusciti a individuare durante le esplorazioni invernali, mostrando le diverse strategie nella cattura e conservazione dell’acqua.
In modo particolare raggiunto Col Scussat cercheremo di rendere evidenti i luoghi segnati dai serbatoi dell’acqua. Abbandonato l’antico insediamento permanente saliremo il versante lungo una delle principali vie utilizzate per sfruttare i pascoli alti. Così raggiungeremo le stalle di Chiavalir (private) e la malga pubblica di Casera Val di Lama (1.108m). Qui, di fronte a uno straordinario stagno artificiale costruito da antichi allevatori per garantire a uomini e animali una riserva d’acqua, finirà la nostra escursione.
A novembre una esposizione renderà conto dei risultati delle ricerché.

Per partecipare
Per arrivare al punto di ritrovo raggiungete Pordenone e da qui prendete a nord-ovest le indicazioni per Roveredo e poi Budoia. Lungo la pedemontana pigliate la deviazione per Dardago per poi attraversare tutto il paese inoltrandovi lungo la frattura della valle dell’Artugna, o Val di Croda. Proseguite fino alla fine della strada asfaltata e poco più avanti a destra, dopo aver superato una sbarra e il guado sul ruscello troverete l’antica chiesa di San Tomé (449 m.).
Sono indispensabili scarpe e abbigliamento da montagna.
L’escursione durerà 6-7 ore e prevede un dislivello di circa 650 metri.
Pranzo al sacco.
Numero massimo di adesioni 40

ISTRUZIONI PER L'USO
Cosa portarsi al seguito
Per motivi logistici ogni partecipante dovrà avere uno zaino per l'escursione nel quale vi consigliamo di inserire una mantella impermeabile o K-way, una borraccia per l'acqua, maglione, ed un eventuale cambio di biancheria. E’ evidente che daremo seguito all’escursione solo se ci sarà il bel tempo.

Difficoltà
Non si tratta di una consueta escursione e l’obiettivo non è quello di stabilire dei record di velocità di marcia su sentiero, ma quello di “esplorare” insieme la zona attraversata.
Molto tempo sarà dedicato all’osservazione dei luoghi.

La tessera di Legambiente
Per partecipare all'iniziativa non è obbligatorio essere iscritti a Legambiente seppure, per i nostri interessi generali, questa adesione sia caldeggiata.Coloro che infatti sono soci di Legambiente sono coperti da assicurazione sia nel caso procurino un danno a terzi, sia in caso di infortunio.Non sono assicurati i “non Soci” che partecipano alle iniziative e che dovessero infortunarsi, lo sono solo se la responsabilità del loro danno è riconducibile al Circolo o ad un Socio del Circolo stesso.


Per informazioni:
Moreno Baccichet: 043476381, oppure 3408645094, liquentia@libero.it
Legambiente del Friuli Venezia Giulia: 0432 295483, info@legambientefvg.it,

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