DISMISSIONI
Nel Canal del Ferro e Val Canale
Il fenomeno dell'abbandono, in una società che ha fatto dell'usa e getta un modello di sviluppo, si può dire che sia diventato un problema non solo paesaggistico, urbanistico ma anche sociale e culturale.
La necessità di comprendere i fenomeni, ed in particolare questo, nella loro complessità è importante al fine di non lasciarsi schiacciare dagli eventi e per poter porre in atto attività e modelli di reazione che siano rapportati per intensità e dimensione al problema che ci si para dinnanzi.
L'abbandono delle installazioni militari nell'area montana, si unisce ad un fenomeno di spopolamento che ha radici lontane e ben profonde sia socialmente che economicamente.
Non vi è dubbio comunque che la presenza sul territorio di installazioni militari con forte presenza di persone, installazioni doganali ecc. ha permesso a Canal Del Ferro ed alla Val Canale di posticipare di non poco la presa di coscienza di fenomeni che in altre contrade alpine sono ben noti da tempo.
Urge pertanto un ragionamento complessivo sul come e quanto intervenire per ridare certezze e prospettiva agli abitanti delle valli ponendo l'accento sulla sostenibilità degli interventi da mettere in campo, spetterebbe alla politica poi tracciare la strada da percorrere.
Il lavoro condotto sulle servitù della Fortezza FVG è sicuramente un modo per aggredire il problema evitando che un pezzo fondamentale della storia di questi territori finisca nel nulla lasciando solo un vuoto temporale e paesaggistico.
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Si riporta un saggio redatto nel 2003 che affronta il tema delle dismissioni proprio nelle valli oggetto delle indagini di Scarpe & cervello. |
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La seconda parte dello studio affronta la questione della dismissione delle aree anche nell'area di Udine e Codroipo. |
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