martedì 19 luglio 2005

Le Terre alte della Carnia

Domenica 19 luglio 2005

 Monte Zermùla (Alpi Carniche) m. 2143.
  
Ritrovo: ore 8.30 presso il parcheggio antistante la piscina comunale di Tolmezzo, all’incrocio tra via Val di Gorto e via XXV aprile. Per chi proviene dall’autostrada: entrare a Tolmezzo Ovest (secondo ingresso, con rotatoria). La piscina si trova proprio di fronte allo stop che immette nella viabilità cittadina (per imboccare correttamente il parcheggio, dallo stop girate a sinistra e subito dopo a destra).
Tragitto in auto: da Tolmezzo si proseguirà con i propri mezzi alla volta di Paularo (20 km) e da qui, imboccata la stretta strada asfaltata che conduce al Passo del Cason di Lanza e continua fino a Pontebba, ci si fermerà poco prima della stretta di Stua Ramaz, in località Pian di Zermùla (m. 1102), punto di arrivo dell’escursione, solo per lasciare una o due auto necessarie al recupero di quelle parcheggiate nella località di partenza. La strada, sempre asfaltata, ma più ripida, oltrepassate Casera Ramaz, Meledis Bassa e Valbertad Bassa, prosegue fino al Passo Cason di Lanza, punto di inizio dell’escursione vera e propria.
Punto di partenza: Passo Cason di Lanza (m. 1552), dove si trova l’omonimo rifugio-Casera.
Itinerario: dal Passo del Cason di Lanza (m. 1552), nelle vicinanze della ex Casermetta della Guardia di Finanza, si imbocca il sentiero CAI (segnavia 442a) che, in direzione Sud, risale il pendio coperto da radi alberi. Tenendosi alla destra di un rio, si raggiunge con alcune svolte il Cjadin di Lance (m. 1700 circa), caratteristico circo di origine glaciale dal fondo paludoso, interessante per la flora e la fauna. Il sentiero costeggia il bordo destro e si innalza sul pendio erboso raggiungendo la Forca di Lanza (m. 1831). Fino qui circa un’ora di cammino. Congiuntisi con il sentiero proveniente da Forca Pizzul (segnavia CAI 442), si svolta a destra proseguendo lungo la dorsale erbosa, per poi salire con alcuni stretti tornanti lungo il sentierino di guerra scavato nel versante meridionale dell’Anticima Est. Traversando a mezza costa, si incontrano numerose gallerie del periodo bellico, fino a raggiungere l’affilata cresta nel punto in cui termina la via ferrata della parete settentrionale (m. 2095). Oltrepassata la sella che separa l’Anticima Est dalla vetta principale, si tocca quest’ultima superando l’ultimo pendio erboso (2 ore/2 ore e 15). Discesa: si effettua lungo la mulattiera, all’inizio ridotta a sentiero, che, in prosecuzione dell’itinerario di salita, percorre in direzione NW il versante meridionale della cima del Monte Zermùla. Oltrepassata l’anticima Ovest (m. 2120), si procede in leggera discesa sul filo di cresta, tra i resti di numerose trincee della Grande Guerra, fino ad una sella (m. 1880) posta ad Est della Punta Cul di Creta. Senza raggiungere la cima, si piega a sinistra, ridiscendendo il fianco erboso per quella che ormai è divenuta una comoda mulattiera. Con alcuni tornanti si perde quota fino a raggiungere Casera Zermùla (m. 1298). Qui inizia una stradina sterrata che in breve conduce al Pian di Zermùla e al ristoro (Ore 2).
Dislivelli: in salita 600 m.; in discesa 1050 m..
Tempi: per la salita 2 ore/2 ore e 15; per la discesa 2 ore.
Difficoltà: l’escursione è classificata dal CAI come E (escursionistica) e considerata adatta anche a gite sociali. Il percorso non presenta difficoltà, ma, attraversando ripidi pendii erbosi, ricchi di flora, che sono stati purtroppo testimoni del verificarsi di alcune tragedie, richiede, soprattutto per i meno esperti, una certa attenzione.
Abbigliamento: tipico da montagna. Obbligatori scarponi o pedule, zaino, borraccia, maglione (o pile) e giacca a vento.
Nota: per facilitare gli spostamenti, una o due auto verranno lasciate in località Pian di Zermùla. In questo modo i “conducenti”, che dovrebbero precedere nella discesa il resto dei partecipanti all’escursione, avranno il tempo per recarsi nuovamente presso il Rifugio Casera Cason di Lanza, per recuperare gli altri autoveicoli e ritornare al Pian di Zermùla. Qui, dove è collocata una baita con servizio di ristoro, è previsto il ricongiungimento di tutti i partecipanti. Possibilità di visita a La Palma, esemplare di abete bianco alto 35 m, il cui tronco si divide a poca distanza dal suolo in sei fusti, censito tra i monumenti naturali della Regione.
Cartografia: Tabacco, 1:25.000, foglio 09 Alpi Carniche oppure foglio 018 Alpi Carniche Orientali-Canal del Ferro.


Nessun commento:

Posta un commento