mercoledì 23 novembre 2011

Da Ronchi dei Legionari alla rocca di Monfalcone lungo il tracciato della TAV


Domenica 27 novembre
Ritrovo ore 9,30 di fronte alla stazione aeroportuale di Ronchi dei Legionari

Il recente progetto per la costruzione della TAV che attraverserà tre provincie del FVG pone non solo delle problematiche relative agli impatti dell’opera trasportistica, ma anche quello delle trasformazioni che la costruzione del nodo di Ronchi comporterà. Infatti nei pressi dell’aeroporto verrà costruita la nuova stazione dell’alta velocità e questa rischia di essere un nuovo addensatore di funzioni e opere che dovrebbero essere costruite tra la ferrovia e l’aeroporto. Con l’escursione ci inoltreremo fino ai colli del Carso monfalconese per immaginare gli impatti che l’opera avrà sull’ambiente delicato dei castellieri protostorici.

I motivi
Negli ultimi anni la questione dei trasporti interni alla nuova Europa è stata una tematica molto dibattuta e contrastata. Tutti abbiamo in mente i fatti della Val di Susa e conosciamo il nuovo e diffuso sistema di corrispondenze commerciali che si sta costruendo a partire dalla fine degli anni ’80. All’interno di questo nuovo scenario di mobilità di merci e persone bisogna avere la forza di collocare anche l’esperienza del nuovo progetto della TAV veneto-friulana. Si tratta della prima grande opera del nuovo millennio che vorrebbe radicalmente modernizzare il nostro sistema delle comunicazioni costruendo dei nodi locali tra trasporto ferroviario e aereo. I nuovi binari che dovrebbero collegarci in modo efficiente con i sistemi ferroviari dell’Est percorreranno il Carso quasi solo in galleria per poi emergere tra Ronchi e Monfalcone e affiancare la ferrovia esistente fino a Cervignano. Da qui la nuova linea si alzerà finendo per abbracciare l’autostrada che nel frattempo dovrebbe essere stata allargata e riprofilata. In alternativa alla rete ferroviaria esistente il nuovo sistema di binari scenderà veloce verso Venezia con rare stazioni di snodo.
Pochi mesi fa Legambiente FVG ha partecipato alla valutazione d’impatto ambientale di questa opera criticando e analizzando con attenzione lo SIA, e il circolo monfalconese è stato molto attivo nell’organizzare iniziative su questo progetto. Con l’escursione vorremmo rendere ancora più evidenti i nostri dubbi su quest’opera senza approcciare alla questione con un atteggiamento prevenuto e/o moralistico.
Per fare in modo che si comprendano a pieno le diverse implicazioni di questa grande opera abbiamo deciso di costruire una uscita di S&C in un punto critico del percorso della nuova TAV. Non visiteremo quindi dei luoghi già trasformati, ma, progetto in mano, cercheremo di capire l’impatto della nuova linea sui luoghi.
In modo particolare cercheremo di immaginare i prossimi paesaggi a venire nell’area posta di fronte all’aeroporto di Ronchi. Un territorio vastissimo, e ad oggi quasi privo di coltivazioni, in attesa di trasformarsi in una grande area commerciale-artigianale che salderà la stazione degli aerei con quella dei treni, costruendo un condensatore speciale di funzioni. Ancora una volta parleremo del ruolo delle reti rispetto al sistema del commercio, anche se TAV e linee aeree non spostano tanti utenti quanto le autostrade. In ogni caso la crisi del paesaggio agricolo e le aspettative dei privati che vogliono dar forma all’ennesimo superluogo saranno al centro delle prime discussioni che faremo come laboratorio nomade e osservatorio delle trasformazioni territoriali.
L’altra questione estremamente interessante è invece quella che si lega al transito della infrastruttura nel primo settore del Carso Goriziano. Sopra Monfalcone la ferrovia correrà parzialmente incassata nel versante, in un sistema di colli ricco di presenze archeologiche preistoriche, medievali e della prima guerra mondiale. Questo settore di Carso nello Studio di Impatto Ambientale è stato un poco sottovalutato soprattutto nei riguardi del paesaggio e per questo ci muoveremo all’interno della valle caratterizzata dalla specialità del lago di Pietrarossa per capire quelle che saranno le trasformazioni ambientali e paesaggistiche se l’opera fosse realizzata.

I luoghi
Il nodo aeroportuale di Ronchi è senza dubbio uno dei più piccoli del Nord Est e i flussi di viaggiatori sono relativamente scarsi e insufficienti per creare un indotto che possa consolidarsi in una serie di servizi al pubblico. Eppure nonostante tutto la proposta urbanistica su questo nodo è quella di potenziare l’attività commerciale, seppure la nuova stazione dell’alta velocità non sposterà di molto i numero di chi arriverà a Ronchi per usufruire del servizio aereo. Visitato l’aeroporto e presa coscienza della sua “solitudine”, ci inoltreremo nella campagna abbandonata per raggiungere la ferrovia e “misurare” la distanza che separa la nuova stazione ferroviaria prevista nel progetto TAV da quella dei treni. Poi seguiremo i binari inoltrandoci, non senza difficoltà nel confuso tessuto della conurbazione monfalconese, valutando l’effetto del raddoppio della linea per Venezia in termini di impatto sull’abitato.
Raggiungeremo così il punto in cui l’alta pianura goriziana tocca le rocce affioranti del Carso e inizieremo a salire la dorsale collinare osservando il punto in cui le linee esistenti intercetteranno il nuovo nastro dei binari.
Qui l’ambiente cambia radicalmente e saliremo la collina godendo di piacevoli prospettive sul mare e sul Carso, attraversando terreni sconvolti dalla prima guerra mondiale e ancora ricchi di segni delle originarie linee di difesa. Raggiungeremo così le vette dei colli insediati in età protostorica e in modo particolare la Rocca monfalconese. Scendendo il versante nord del colle toccheremo il punto in cui la progettata TAV squarcerà il paesaggio collinare con una lunga galleria artificiale. Scenderemo poi sul fondo della valle per capire il peso che subiranno le prospettive percepibili dall’altro versante della valle, già gravato dal carico paesaggistico dell’autostrada. L’impatto visivo del grande viadotto che supererà l’autostrada ce lo dovremo immaginare, come pure le rilevanti opere di movimento di terra che comporterà la costruzione delle pile del ponte e i rilevati ferroviari. Saliremo poi alla piccola borgata carsica di Sablici dove finirà la nostra passeggiata. Qui provvederemo a riaccompagnare gli autisti alle auto.

Per partecipare
La passeggiata si svilupperà in parte in pianura e in territori collinari caratterizzati da rocce affioranti, quindi è consigliato l’uso di scarpe da trekking o da montagna.
Il ritrovo è previsto di fronte all’ingresso dell’aeroporto di Ronchi dei Legionari, mentre per lasciare l’auto consigliamo di percorre tutto il fronte dell’aeroporto e di cercare un parcheggio gratuito nella limitrofa zona industriale. Infatti, i semideserti parcheggi dell’aeroporto sono a pagamento.
L’escursione prevede una camminata lenta di circa sette ore priva di difficoltà. Chi viene con i figli è pregato di prestare a loro le dovute attenzioni.
Vi raccomandiamo un abbigliamento conforme alla stagione variabile soprattutto in considerazione delle previsioni del tempo e del vento.
Alla fine della giornata, considerato che questa è l’ultima uscita di Scarpe & Cervello per il 2011, abbiamo deciso di organizzare una cena presso un vicino agriturismo che offre alcuni piatti tipici del Carso.

Per i problemi finanziari dell’associazione le escursioni di Scarpe & Cervello non saranno più gratuite, ma sottoposte a una quota di rimborso spese per compensare i costi organizzativi. I non iscritti pagheranno 5 euro mentre gli iscritti 3. Per i bambini rimane tutto gratuito.
Numero massimo di adesioni: cinquanta con obbligo di prenotazione.
Per informazioni e prenotazioni:
Moreno Baccichet: 043476381, oppure 3408645094, bccmrn@unife.it
Legambiente del Friuli Venezia Giulia: 0432 295483, info@legambientefvg.it,
Informazioni aggiornate saranno inserite nel sito dell’associazione: www.legambientefvg.it e www.scarpecervello.blogspot.it